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Direttore Responsabile
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Le avventure di Asterix
Operaestate Festival invita il pubblico alla presentazione del 16 giugno usando un “asterisco egualitario di genere” e la destra bassanese insorge
Pubblicato il 07-06-2023
Visto 9.567 volte
“Siete invitat* alla presentazione della 43^ edizione di Operaestate Festival 2023 in città!”.
Non è un errore di battitura, quell’asterisco è stato messo lì appositamente.
Iniziava così (perché poi è stato modificato) il post di annuncio sulla pagina Facebook di Operaestate Festival Veneto dell’incontro di presentazione alla cittadinanza del cartellone estivo di spettacoli, in programma venerdì 16 giugno alle ore 18.30 nella ex chiesa di San Bonaventura ovvero nella ex chiesa del Vecchio Ospedale in viale delle Fosse.
Il post originario sulla pagina Fb di Operaestate Festival Veneto
“Un’occasione - continua il post - per raccontare cosa accadrà nel corso dei prossimi mesi estivi, per inaugurare il nuovo spazio del CSC S. Bonaventura...E brindare insieme!”.
Sarà, a quanto pare, un appuntamento di quelli importanti: all’incontro di presentazione del 16 sono infatti annunciati gli interventi del sindaco Elena Pavan, dell’assessore alla Cultura Giovannella Cabion, del direttore generale di Operaestate Rosa Scapin, del nuovo curatore Danza e sezione Bmotion Danza e Teatro Michele Mele e dello staff di Operaestate.
Tutto bello e tutto fantastico, se non fosse per quell’asterisco con cui i cittadini sono invitat* a partecipare all’evento e che compare anche all’inizio del breve video reel di annuncio dell’evento stesso sulla pagina Fb di Operaestate.
Si tratta infatti di un “asterisco egualitario di genere”. Asterisco de che? Ve lo spiego io.
Molto semplicemente, è un segno ortografico che elude la differenza tra i nomi e le desinenze verbali maschili e femminili. “Siete invitat*”, pertanto, significa contemporaneamente “siete invitati” e “siete invitate” (oppure, per par condicio di genere, “siete invitate” e “siete invitati”).
Alla radice dell’escamotage ortografico vi è comunque l’ormai consolidata tendenza di ampie frange del “politicamente corretto” di rimarcare la parità di genere nelle categorie dei nomi comuni, laddove - come ad esempio nelle conferenze stampa di alcuni gruppi del centrosinistra bassanese - si parla invariabilmente di “cittadine e cittadini”, “scolare e scolari”, “lavoratori e lavoratrici”, “consiglieri e consigliere”, eccetera.
Come studioso di linguistica generale per i miei trascorsi universitari sono portato a considerare questi sdoppiamenti di genere come delle ridondanze, essendo una lingua un organismo vivo, e in quanto tale in costante evoluzione, che tuttavia fonda la propria efficacia sintattica, prima ancora che comunicativa, sull’essenzialità del messaggio.
In altre parole, dal mio punto di vista scrivere una frase come, ad esempio, “il sindaco incontra i cittadini” e non “il sindaco incontra i cittadini e le cittadine” altro non è che l’espressione di un concetto semantico onnicomprensivo che non implica alcuna discriminazione ideologica nei confronti dei cittadini di sesso femminile.
Ma forse appartengo alla vecchia scuola e devo prendere atto, linguisticamente, del nuovo che avanza.
Fatto sta che l’asterisco di Operaestate si è trasformato nel giro di poche ore in un caso politico, con la levata di scudi di alcuni noti esponenti della destra bassanese.
Costringendomi, per un intervento giornalistico del tutto fuori programma, ad occuparmi delle avventure di Asterix.
Della cosa sono venuto a conoscenza ancora una volta grazie a WhatsApp, con un messaggio che un ex consigliere comunale bassanese di centrodestra o per meglio dire più di destra che di centro, evidentemente in preda all’insonnia, mi ha inviato la scorsa notte a mezzanotte e mezza.
Girandomi il link al video reel sulla pagina Fb di Operaestate con l’asterisco “incriminato”, l’ex consigliere mi ha ironicamente invitato a interpretarlo (“tu che 6 + ….. fluido di me”), supponendo probabilmente che io sia più abituato e soprattutto più favorevole a cotante novità gender friendly della lingua e dell’ortografia italiana.
Sull’asterisco della discordia è intervenuto con un commento sulla pagina Fb di Operaestate nientemeno che il Dizionario Devoto-Oli della Lingua Italiana in persona e cioè il consigliere comunale di Fratelli d’Italia (anche se ufficialmente lo è per la civica #Pavan Sindaco) Gianluca Pietrosante.
“L'Accademia della Crusca pare si sia espressa risolutamente a riguardo di asterischi e scwha, nel marzo scorso - afferma Pietrosante nel commento social -. Fa specie che una pagina culturale, rappresentativa della città, storpi la lingua italiana a favore di certe ideologie.”
Già: perché tra i segni ortografici del nuovo che avanza c’è anche lo “schwa” (o la “schwa”? Mannaggia a 'sti generi grammaticali).
Si tratta di una e rovesciata ( ə ) che analogamente all’asterisco omogeinizza in modo inclusivo le differenze di genere. Per cui se io scrivo “buongiorno a tuttə”, in realtà sto dicendo “buongiorno a tutte” e “buongiorno a tutti”.
Mi avete capito, carə utenti di Bassanonet?
Nello spazio dei commenti al post di invito all’evento del 16 nella pagina Fb di Operaestate Pietrosante è in buona compagnia. Riguardo all’asterisco bisex ha commentato difatti anche il presidente del Circolo di Fratelli d’Italia di Bassano del Grappa Nicola Giangregorio.
“Mi piacerebbe capire se l'asterisco è una scelta personale di qualche impiegato o responsabile - scrive Giangregorio -. Vorrei sapere se l'assessore è a conoscenza di questa versione ideologica della lingua italiana che, per buona pace degli estimatori del genere fluido, ha due generi grammaticali: maschile e femminile. Attendo lumi in materia.”
E i lumi da parte di Operaestate non si sono fatti attendere.
Gli amministratori della pagina Fb del Festival hanno risposto con queste parole sia a Pietrogorio che a Gianpensante:
“Buongiorno, si trattava solo di una forma più social (senza intento di offendere la Crusca!) per estendere l'invito a tutti/tutte. Modifichiamo per evitare ogni tipo di equivoco/interpretazione, e continuiamo ad aspettare tutti/tutte all'apertura del festival!”
Ergo, l’incipit del testo dell’invito sulla pagina Facebook di Operaestate Festival Veneto è stato modificato e adesso è scritto così:
“Siete invitati/invitate alla presentazione della 43^ edizione di Operaestate Festival 2023 in città!”.
Il contestato messaggio è stato quindi “geneticamente modificato”, come mi ha scritto oggi su WhatsApp ancora l’ex consigliere comunale più di destra che di centro di cui sopra.
Tutto ripristinato? Tutto nuovamente bello e fantastico? Macché.
All’ora di pranzo è pervenuto in redazione un comunicato stampa del Circolo di Bassano del Grappa di Fratelli d’Italia, nel quale il presidente Nicola Giangregorio rincara la dose e
presenta la seconda puntata delle avventure di Asterix.
Ve ne riferisco di seguito, al netto delle sviste grammaticali del testo ricevuto che ho dovuto correggere (tipo: “ a fatto ”, passato prossimo del verbo fare).
“Ieri - afferma Giangregorio - in un post pubblicato sulla pagina facebook di Opera Estate festival Veneto, abbiamo rilevato la parola “invitat*”. L’iniziativa ci ha lasciati esterrefatti e siamo intervenuti con l'Assessore di riferimento, che prontamente ha fatto correggere la stortura grammaticale.”
“Non ci vogliamo dilungare con motivazioni e conseguenti posizioni nostre e del partito che rappresentiamo, in merito all’uso dell’asterisco o della chiocciola all’interno dei testi - prosegue il referente cittadini di FdI -. Riteniamo doveroso soffermarci su come possa, una manina misteriosa, inserire ed imporre ideologicamente, qualcosa di lontano dalla lingua italiana, che riconosce due generi (maschile e femminile) e non segni grafici al posto delle lettere.” “Ci chiediamo - aggiunge - come sia possibile che qualcuno abbia la libertà di uscire dagli indirizzi amministrativi e politici e poter scrivere quel che ritiene più confacente alle proprie ideologie.”
Continua Giangregorio: “È nostro dovere affermare la nostra posizione e contrarietà, in maniera ferma, consapevoli che quanto riportato con l'asterisco, è stato fatto su una pagina istituzionale, per un evento finanziato e patrocinato dal Comune di Bassano del Grappa e dalla Regione Veneto entrambi governati dal cdx, no da associazioni di altro genere.” “Quindi - è il passo successivo del comunicato - si coglie l'occasione per ringraziare l'Assessore per il tempestivo intervento, ribadendo che per noi certe modifiche della lingua, non solo impoveriscono le parole, i concetti ed i principi, ma hanno una funzione coercitiva e di imposizione di un pensiero, per noi intollerabile.”
Attenzione che il povero Asterix avrà ancora di che pentirsi.
Comunica infatti Giangregorio: “A tal riguardo, il consigliere comunale Gianluca Pietrosante, prof. di lettere e storia, presenterà una interrogazione scritta affinché la Giunta e l'Assessore preposto, possano fare chiarezza e dissociarsi da questa iniziativa autonoma circa l'uso distorto e ideologico della lingua italiana.”
Domanda misteriosa alla Roberto Giacobbo: chi sarà mai “l’Assessore di riferimento” che ha risolto immantinente la situazione?
L’unico sistema per scoprirlo è riunire tutti gli assessori della giunta comunale e fare la Zonta. Pardon, la conta.
Morale della favola: un asterisco sta apostrofando il quieto vivere all’interno della maggioranza bassanese.
Assessori di riferimento tirati per la giacca, interrogazioni, richieste di fare chiarezza, istanze di dissociazione su tale uso distorto e ideologico della lingua italiana.
Davvero una questione di Stato.
E pensare che molto probabilmente la “manina misteriosa”, come la chiama Giangregorio, nell’annunciare su Fb l’evento di presentazione di una manifestazione di spettacoli inclusiva e fluid per antonomasia, ha utilizzato in buona fede questa soluzione grafica per non toccare la suscettibilità di chi è sensibile all’argomento.
Ah, beati i latini: almeno loro il genere neutro ce l’avevano.
A proposito: domani, giovedì 8 giugno, alle ore 18 in Sala Tolio, è convocata la Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Bassano del Grappa.
Quello dell’asterisco egualitario di genere potrebbe essere un bell’argomento da discutere, tra le varie ed eventuali, per * commissar* invitat* alla riunione.
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