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Oggi a Bassano l’incontro del sottosegretario alla Giustizia Ostellari con gli Ordini professionali. Tutti a favore del Tribunale della Pedemontana fatta eccezione per gli Ordini degli Avvocati di Vicenza, Padova e Treviso

Pubblicato il 30-05-2023
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“Il tribunale non è degli avvocati né dei giudici, è dei cittadini nel nome dei quali viene amministrata la giustizia.”
Sono le parole del sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari che in sala Chilesotti incontra gli Ordini professionali per l’ultimo giro in terra bassanese dei confronti diretti col territorio sul tema dell’istituzione a Bassano del Grappa del Tribunale della Pedemontana Veneta.
Ed è una frase che sintetizza il pensiero dell’esponente di governo riguardo all’opportunità di attivare una sede di giustizia di prossimità in questa parte del Veneto.

Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari oggi a Bassano (foto Alessandro Tich)

Benvenuti quindi, egregi lettori, all’Episodio IV di Guerre Ostellari: dopo il sopralluogo del sottosegretario ai locali della Cittadella della Giustizia dello scorso 6 febbraio, l’incontro con le amministrazioni pubbliche favorevoli all’istituzione del Tribunale della Pedemontana (70 Comuni, tre Province e Regione Veneto) dello scorso 24 marzo e l’incontro con le associazioni di categoria delle tre Province dello scorso 5 maggio, oggi è il turno conclusivo del faccia a faccia con gli Ordini professionali del territorio interessato.
Come sempre, l’incontro è a porte chiuse per la stampa che viene convocata alle 11.45 nel chiostro del Museo per attendere che la riunione si concluda e per sottoporre Ostellari alle interviste di rito in campo neutro, e cioè nel chiostro in questione, e a giochi fatti.
Ma ormai, giunti al terzo appuntamento del genere, i cronisti sanno bene che l’incontro andrà ancora per le lunghe. Il solito drappello dei media locali entra quindi furtivamente in Museo, raggiunge la soglia di sala Chilesotti e nessuno lo blocca.
Ed è così che riesco a scattare un paio di foto dell’incontro ancora in corso e che, soprattutto, riesco ad ascoltare dal vivo assieme ai miei colleghi gli ultimi interventi della riunione. Un confronto che ancora una volta ha sancito un’adesione compatta a favore dell’istituzione del Tribunale della Pedemontana, fatta eccezione per gli Ordini degli Avvocati di Vicenza, di Padova e di Treviso che erano già intervenuti a mezzo stampa sulla loro contrarietà ad attivare il presidio di giustizia ai confini dell’Impero.
Lo so perché delle cose principali che sono state dette nella seduta ancora a porte chiuse - compresa l’affermazione virgolettata di Ostellari che ho riportato all’inizio dell’articolo - sono stato aggiornato in tempo reale su WhatsApp da una persona presente tra il pubblico. Praticamente, per usare un termine giornalistico, avevo una “talpa”.
Talp Fiction.

Come vengo informato sul telefonino seduta stante, la riunione è di fatto il concerto di un coro di voci favorevoli al Tribunale della Pedemontana a Bassano.
Dai notai di Vicenza e Bassano ai consulenti del lavoro di Vicenza, tutti d’accordo sul fatto che questa sede di giustizia s’ha da fare. Anche Margherita Monti, presidente dei commercialisti di Vicenza, è favorevole e raccomanda, citando il capo di gabinetto del ministro Nordio Alberto Rizzo, che il nuovo presidio di giustizia “sia accompagnato a una maggiore efficienza dei tribunali esistenti”. Piace molto il progetto anche a Cisl Vicenza, che ricorda come la Cisl regionale sia favorevole a beneficio di “un territorio che sia competitivo” secondo le indicazioni della Commissione Europea, per la quale “la competitività di un territorio è legata all’efficienza della giustizia”.
Applaudito l’intervento dell’avv. Roberto Pozzobon, referente del Comitato per il Tribunale che, tra le altre cose, sottolinea che il problema degli organici giudiziari non si pone dal momento che con l’apertura del tribunale a Bassano “diminuisce la popolazione dei tribunali esistenti e perciò il personale sarà di più in proporzione”, fermo restando che “l’interesse è migliorare la giustizia in Veneto” e che “il punto fondamentale non è una riforma per gli Ordini ma per i cittadini”.
Ok il Tribunale della Pedemontana è giusto, dunque.
Ma questa volta, diversamente dagli incontri precedenti, ci sono tre voci fuori dal coro.
Fa partire le danze il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Padova Francesco Rossi, che si dice “assolutamente contrario” al progetto di una giustizia pedemontana.
Per le ragioni già note: la scopertura dei ruoli nei tribunali esistenti che con l’avvio di un tribunale a Bassano “finirà come il solito, sottraendo risorse alle strutture esistenti”.
Gli fa eco il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Treviso Diego Casonato che oltre a lamentare carenze di personale anche nel tribunale del capoluogo della Marca riferisce di un sondaggio rivolto ai propri iscritti sull’ipotesi del tribunale pedemontano.
120 avvocati si sono detti contrari all’istanza bassanese, 65 favorevoli.
Poi viene fuori che gli avvocati trevigiani sono in tutto 2200. In altre parole il sondaggio fa testo su appena il meno del 10% degli iscritti all’Ordine provinciale.
Ma c’è anche chi avverte, con metafora ardita, che andare in udienza o recarsi in cancelleria al tribunale non è come fare la spesa al Famila o all’Alìper.
“Riteniamo che andare in tribunale non sia come andare al supermercato, riteniamo che i criteri della prossimità e della vicinanza non siano i criteri che possono essere applicati alla giustizia.” È la frase degna di citazione dell’intervento, che genera brusio tra il pubblico, del presidente dell’Ordine degli Avvocati di Vicenza Alessandro Moscatelli.
La categoria delle toghe vicentine, come ho già avuto modo di riportare, è quella che assieme agli Ordini di Padova e di Treviso ha scritto su carta intestata che l’istituzione del tribunale a Bassano è “un’istanza fuori dal tempo” portatrice di “autoreferenzialità e protagonismo”.
E io l’aggiungo al carrello.

Fin qui il succo delle dichiarazioni rese in riunione e riferite al mio smartphone grazie all’operazione Talp Fiction, gentilmente offerta dal mio casuale e anonimo informatore.
Poi ci sono le parole che ascolto direttamente, una volta entrato in sala Chilesotti verso la fine dell’incontro, e che di fatto si oppongono alla presa di posizione dei tre Ordini contrari.
Cristina Bertoncello, avvocato di Cittadella, riferisce di aver condotto a sua volta un sondaggio tra gli iscritti all’Ordine del circondario dell’Alta Padovana e “la maggioranza si è espressa favorevolmente” all’istituzione del tribunale a Bassano.
Il presidente del collegio dei geometri di Treviso Bruno Lorenzon si dichiara “favorevole perché è un’opportunità in più per i cittadini e per i professionisti”.
Anche il rappresentante degli agenti immobiliari della provincia di Vicenza, che non dice il suo nome, afferma di essere “favorevole all’apertura” ricordando l’importante presenza di iscritti alla categoria nell’Alto Vicentino e nel Bassanese.
L’architetto Bruno Bertacco, già presidente dell’Ordine degli Architetti di Vicenza e già consigliere nazionale dell’Ordine, strappa applausi quando afferma, replicando a Moscatelli: “Di supermercati nell’area pedemontana ne abbiamo 30-40, di tribunali neanche uno.”
“L’area pedemontana - aggiunge - ha bisogno di sviluppo e di servizi al cittadino e lo sviluppo nasce anche da questa iniziativa.”
Ulteriore acqua al mulino pedemontano giunge per voce dell’avvocato Sara Merlo, direttore del Circolo Giuridico Bassanese: “Ieri sera la nostra assemblea ha approvato l’istituzione del tribunale all’unanimità.”
Rossella Resoli, avvocato di Cittadella: “Il Tribunale della Pedemontana è un’opportunità da non perdere. Come avvocati dobbiamo prestare attenzione a quello che il territorio richiede.”
Arriva il turno dell’europarlamentare Sergio Berlato che oltre a confermare una futura visita a Bassano del ministro della Giustizia Carlo Nordio, dichiara: “Come forze politiche stiamo lavorando trasversalmente per questo obiettivo. Adesso dobbiamo agire in fretta, sapendo i tempi della politica e della burocrazia.” E rivolgendosi alla triade dei presidenti contrari, letteralmente rinchiusi nella fossa dei leoni, afferma: “Noi stiamo lavorando per il Tribunale della Pedemontana e non per la riapertura del Tribunale di Bassano che è una cosa completamente diversa. Abbiamo sentito i vostri associati che non sono d’accordo con voi. Adesso affidiamo al governo il compito di fare sintesi.”
Per la Regione Veneto, delegata dal presidente Zaia, parla l’assessore Elena Donazzan.
“I tre presidenti sapevano di venire in territorio ostile - sono le sue parole -. La Regione Veneto continua a ritenere fondamentale l’istituzione del Tribunale della Pedemontana Veneta, un progetto di valorizzazione del territorio coerente con gli investimenti strutturali che abbiamo fatto, primo fra tutti il completamento dell’omonima arteria. La Regione ha espresso anche la volontà di sostenere in modo innovativo l’istituzione del tribunale, assumendosi l’onere di sostenere le spese di gestione e vigilanza della struttura.”
“La maggioranza degli interlocutori si è espressa a favore di questo innovativo progetto, ma anche chi oggi ha espresso contrarietà va ascoltato - aggiunge Donazzan -. È giusto dare spazio a questo stimolante confronto che deve proseguire senza che il dibattito si riduca a schieramenti da tifoseria.”
È la sintesi della sintesi dell’incontro. Come dire: c’è stato qualche momento di turbolenza, ma alla fin fine tutto è in Ordine.

Il sindaco Elena Pavan, chiudendo la riunione, ricorda che Bassano è Comune capofila dell’Area Urbana Pedemontana, riconosciuta dalla Regione, che riunisce 13 Comuni da Mussolente a Valdagno e che tramite la Regione ha già ottenuto risorse europee per 14 milioni per lo sviluppo urbano sostenibile. “Il tribunale - sostiene il sindaco - è un ulteriore servizio per questo territorio che è in fermento per le opportunità importantissime che si presentano.”
Tutte le strade, dunque, portano in via Marinali. Ma cosa pensa di tutto ciò il sottosegretario alla Giustizia, senatore e avvocato Andrea Ostellari?
Nello “spazio interviste” del chiostro del Museo gli chiedo se possiamo dire che fra i tre incontri che si sono svolti qui a Bassano questo sia stato il più “tosto”
“È stato l’incontro più tecnico, forse - mi risponde -. Perché con il contributo dei presidenti degli Ordini di Padova, di Treviso e di Vicenza abbiamo ovviamente parlato anche di carenze, di numeri, di difficoltà, di preoccupazione. Ed è giusto che sia così, ma noi quello che dobbiamo fare è guardare al futuro, consapevoli di quello che abbiamo ereditato, quindi un quadro sicuramente non facile, ma consci anche del nostro obiettivo.”
“Noi vogliamo rilanciare il nostro Paese - continua il sottosegretario -. e se lo vogliamo fare, dobbiamo passare attraverso nuove forme di investimento che riguarderanno il tema del personale nella giustizia, nei tribunali ma anche nel comparto della pubblica sicurezza, della polizia penitenziaria, nel comparto di chi lavora all’interno delle carceri.”
“Quindi c’è molto da fare - conclude Ostellari -. Il programma che abbiamo non sarà realizzabile ovviamente nel brevissimo tempo, ma quello che oggi deve essere rilevato da tutti noi è che da qui parte un iter ufficiale. L’iter ufficiale sarà quello che determinerà la chiusura di un disegno di legge che deve essere esaminato dal Parlamento, attraverso tutte le audizioni e coinvolgendo la magistratura, e poi alla fine dovremo fare sintesi. Io confido che questa sintesi possa essere positiva anche in quella sede.”

Ricapitolando. I tre incontri con il territorio del sottosegretario Ostellari a Bassano si sono conclusi. Prossimamente, nella sede opportuna e cioè a Roma, seguirà un ultimo incontro con le rappresentanze della magistratura.
Nel frattempo sta per partire l’iter del disegno di legge governativo che, come ha spiegato l’esponente di governo in riunione, “non riguarda solo Bassano del Grappa”.
Il testo passerà al vaglio della Commissione Giustizia del Senato e della Camera e sarà oggetto di audizioni ufficiali nelle quali si potranno fare “emendamenti, discussioni, correzioni e valutazioni.”
“Nessuno deve essere danneggiato da questa riforma - ha dichiarato Ostellari rivolgendosi all’uditorio -, la dobbiamo fare tutti assieme.”
Appassionatamente?

Appunto conclusivo.
Al termine dell’incontro in sala Chilesotti incrocio inevitabilmente il noto avvocato bassanese, membro del Comitato per la Riapertura del Tribunale e “matrimonialista” per l’occasione, che dopo il primo incontro di Ostellari a Bassano con le amministrazioni pubbliche aveva commentato: “Sembrava un festeggiamento di nozze.”
E che dopo il secondo incontro del sottosegretario con le categorie economiche aveva rincarato la dose: “Siamo alle nozze d’argento, stavolta!”.
Gli chiedo: “A che nozze siamo, oggi?”. “Ci devo pensare”, mi risponde.
Dopo mezz’ora mi scriverà su WhatsApp: “Un addio a Vicenza. Prepariamo le carte per il divorzio.”
Strepitoso. L’importante, aggiungo io, è non pagare a Vicenza gli alimenti.

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