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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
L’ultimo imperatore
Parata di discorsi all’86° Mostra Concorso dell’Asparago Bianco di Bassano Dop: MasterChef Lorenzon si autoincensa e il presidente di Confcommercio Lunardi insignisce l’Asparago del titolo imperiale
Pubblicato il 23-04-2023
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“All’interno dei nostri locali troverete l’imperatore.”
Chi lo dice, sul palco delle premiazioni, è il presidente mandamentale di Confcommercio Bassano Paolo Lunardi.
E “l’imperatore” altri non è che lui: l’Asparago Bianco di Bassano Dop.
Il presidente del Consorzio di Tutela Paolo Brotto e il vincitore di MasterChef Antonio Lorenzon (foto Alessandro Tich)
Siamo in piazza Libertà a Bassano, teatro della 86° Mostra Concorso dell’Asparago Bianco di Bassano Dop, organizzata dal Consorzio per la Tutela del pregiato ortaggio bassanese.
C’è lo stand con esposizione delle 21 “ruote” (e non “mazzi”) di Asparagi in concorso.
Un altro stand è adibito alla promozione e alla vendita del rinomato prodotto al pubblico. Infine il palco allestito per i discorsi delle autorità e per le premiazioni dei vincitori.
Presente nell’occasione il consueto stuolo di politici e amministratori del territorio.
Tutti alla corte dell’ultimo imperatore, cresciuto nella Città Proibita (alla luce del sole) delle sparasare.
È innanzitutto la giornata nella quale viene reso il giusto tributo al lavoro dei coltivatori.
Il vicesindaco Andrea Zonta, in rappresentanza del Comune di Bassano assieme alla collega di giunta Giovannella Cabion, ringrazia i produttori “per l’ottimo lavoro su quello che è il fiore all’occhiello del nostro territorio, anche se è un lavoro non facile” e le due associazioni di categoria Coldiretti e Confcommercio.
E ne ha ben donde: l’associazione degli agricoltori e quella che rappresenta i ristoratori sono infatti come sempre in prima linea nella valorizzazione di quello che, prima di ricevere da Lunardi l’investitura imperiale, era detto il principe della tavola bassanese.
La senatrice Mara Bizzotto interviene come se fosse ancora europarlamentare: “Noi cittadini abbiamo il compito di consumare i prodotti del nostro territorio che sono veri, e non sintetici come qualcuno vorrebbe farci mangiare in Europa.”
Per la serie: cavoletti di Bruxelles.
“Gli agricoltori - afferma l’assessore regionale Manuela Lanzarin - sono le sentinelle del nostro territorio che permettono a noi consumatori di mangiare prodotti di qualità.”
“C’è stata la pandemia, poi il rincaro delle materie prime, la crisi energetica e adesso la siccità”, aggiunge la Lanzarin in uno slancio di ottimismo. Per questo invita a sostenere il lavoro dei produttori locali “che è una garanzia per noi consumatori”.
Patriottico Nicola Finco, vicepresidente del consiglio regionale: “Bassano con l’area del Bassanese è una delle zone più belle del Veneto per quello che sa offrire.”
“Un territorio - continua - che sa offrire bellezza dal punto di vista visivo ma anche dal punto di vista del palato.” “Dobbiamo sviluppare l’utilizzo dei nostri prodotti anche nel comparto pubblico attraverso le mense - conclude Finco -. Recentemente in consiglio regionale abbiamo modificato la legge sul Km 0 con nuovi criteri riguardanti i prodotti per le mense pubbliche.” Mensa sana in Asparagus sano.
Il servizio Bla Bla Car della cerimonia di premiazione della Mostra Concorso prosegue con gli interventi di due amministratori locali presenti: la presidente del consiglio comunale Giannina Scremin per Cassola e l’assessore Orio Mocellin per Pove del Grappa.
Quest’ultimo, membro di giunta dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, sottolinea il rinato interesse dei giovani per l’agricoltura e rimarca che “oggi produrre sano e produrre bene è indispensabile”.
Prende quindi la parola il giovane presidente di zona di Coldiretti Bassano Pietro Guderzo. “L’Asparago di Bassano è un prodotto che sta diventando un volano per l’economia, non solo agricola”, afferma Guderzo riferendosi alle recenti apparizioni promozionali televisive - MasterChef Italia e 4 Ristoranti - del nostro sacro turione.
Poi vira sul tema del cibo sintetico e dintorni: “Da una parte ci sono poche multinazionali che ci vogliono imporre il cibo in mano, dall’altra tanti piccoli produttori che lavorano per portare a casa un pezzo di pane.”
“Dove c’è agricoltura c’è tutela dell’ambiente”, incalza l’esponente di categoria che auspica il rilancio dell’attività agricola contro di danni conseguenti all’urbanizzazione estrema, dal momento che “oggi in Italia 9 Comuni su 10 sono in dissesto idrogeologico.”
Musica per le orecchie del presidente di Coldiretti Vicenza Martino Cerantola: “Siamo importanti come lo eravamo una volta e dobbiamo farlo valere a livello europeo. Siamo noi i veri ambientalisti.” Musica d’ambiente.
Il presidente mandamentale di Confcommercio Paolo Lunardi, come già anticipato, riferendosi alla rassegna dei ristoratori insignisce l’Asparago di Bassano del titolo imperiale: “La filosofia dei nostri ristoratori è quella di proporre il nostro imperatore, che è ormai un sigillo sacrosanto.” Poi la dichiarazione già parzialmente citata all’inizio: “Il turismo, che si è intensificato, deve assolutamente convogliarsi nei nostri ristoranti. All’interno dei nostri locali troverete l’imperatore.”
Ave Caesar, affamati te salutant.
Sul palco nel cuore dell’impero è quindi il turno del duo Brotto-Lorenzon.
Paolo Brotto, presidente del Consorzio per la Tutela dell’Asparago Bianco di Bassano Dop, altro non fa che ringraziare mister MasterChef Antonio Lorenzon, ambasciatore dell’Asparago di Bassano, per la grande promozione del prodotto veicolata dalla puntata dell’anno scorso di MasterChef Italia sul Ponte, che a sua volta ha generato il grande interesse mediatico nei confronti del bianco ortaggio, sfociato nella recente apparizione con troupe al seguito di Alessandro Borghese in città.
“Eccomi qua, umilissimo servitore del territorio - afferma Lorenzon -. Con milioni e milioni di follower, abbiamo fatto conoscere l’Asparago. A Milano ora la gente sa cos’è l’Asparago, prima che io arrivassi a MasterChef nessuno lo sapeva. Ci sono anche le meme con la mia faccia a forma di Asparago. Ora quello che è importante è far conoscere questo prodotto in Italia e nel mondo.”
Parafrasando Pippo Baudo: l’Asparago di Bassano, dal punto di vista della sua promozione nazionale, l’ho inventato io.
Strano a dirsi: già dai lontani tempi della presidenza mandamentale di Confcommercio dell’indimenticato Adriano Loss, l’Asparago di Bassano era più volte finito nelle trasmissioni della RAI e delle altre Tv nazionali.
Strano a dirsi pensando anche a tutte le volte in cui negli anni, alla conferenza stampa di presentazione della rassegna dei ristoratori, il bianco turione bassanese veniva presentato dalla roboante retorica dell’Asparago come il prodotto “che il mondo ci invidia”.
Ma quegli erano gli anni dell’era p.L.: prima di Lorenzon.
Ma eccoci finalmente al vero motivo per cui siamo qui tutti riuniti felicemente in piazza.
Arriva l’agognato momento delle premiazioni, col bravo presentatore e membro della commissione giudicatrice Carlo Grandesso, storico esperto tecnico di Coldiretti, che sintetizza il giudizio generale della commissione stessa.
“Quest’anno alla Mostra Concorso hanno partecipato 21 ruote del peso superiore a 1,5 kg - spiega Grandesso -. È stata confermata l’elevata qualità dei prodotti, nonostante una stagione produttiva partita in ritardo per il calo delle temperature. La limitata quantità del prodotto non compromette una elevata qualità organolettica. Anche la carenza idrica non ha inciso sulla qualità, l’apparato radicale del prodotto ne ha risentito solo in modo marginale.”
“È stata una selezione impegnativa per la qualità delle 21 presenze di prodotto”, conferma il presidente di commissione Luciano Trentini. Che poi allarga il tiro sul punto terminale della filiera produttiva e cioè la tavola: “In Italia il 45% dei consumatori consuma l’Asparago una volta sola durante l’anno. Tanta gente deve ancora conoscerlo, abbiamo un grande mercato davanti.”
Com’era quella storia dell’Asparago “che il mondo ci invidia”?
Ma ecco in conclusione, in ordine decrescente, la classifica dei produttori premiati:
Francesco Bresolin di Cartigliano (10° posto); Domenico Lunardon di Bassano del Grappa (9°); Enrico Bresolin di Cassola (8°); Denis Vivian di Bassano del Grappa (7°); Bruno Comunello di Rosà (6°); Paolo Brotto, il presidente del Consorzio, di Rosà (5°); Enrico Bresolin di Cassola (4°).
Saliamo sul podio: 3° posto per Luisa Parolin di Cassola e 2° posto per Giovanni Bizzotto di Bassano del Grappa.
And the winner is…Luisa Parolin di Cassola, già detentrice della terza posizione.
Ciascun produttore aveva infatti la possibilità di portare in concorso due mazzi, pardon due ruote di Asparagi. Assente la vincitrice, il primo premio è stato ritirato dal marito.
Fotona finale di gruppo dei vincitori e selezionati sotto il palco delle autorità e arrivederci alla Mostra Concorso del 2024.
A cerimonia di premiazione conclusa, me ne vado da piazza Libertà colto dal mio solito raptus da associazione di idee. Se è vero che, come ha detto il presidente di Confcommercio Lunardi, l’Asparago Bianco di Bassano Dop è “l’imperatore”, a quale imperatore della storia potrebbe corrispondere?
Beh: viste le note proprietà diuretiche del bianco turione, direi Vespasiano.
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