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Il sindacaLista
Intervista a Giorgio Santini, che si ricandida a sindaco di Marostica a capo della lista civica Marostica per Tutti. “Fondamentale, per noi, la partecipazione dei cittadini che con questa amministrazione è mancata”
Pubblicato il 21-04-2023
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Il sindacalista che si ricandida a sindaco a capo della sua lista. Il sindacaLista.
Giorgio Santini, già pezzo da novanta del sindacato veneto con la Cisl con la quale ha assunto incarichi anche a livello nazionale, già senatore della Repubblica, già candidato sindaco cinque anni fa e attuale consigliere comunale di minoranza uscente nonché consigliere provinciale, corre nuovamente per conquistare la fascia tricolore a Marostica.
Lo fa sostenuto dalla lista civica Marostica per Tutti.
Giorgio Santini con i candidati della sua lista Marostica per Tutti
Ha accettato di ricandidarsi a primo cittadino, come si legge nel volantino della lista, “per un profondo attaccamento alla sua città e per poter mettere a servizio dei suoi concittadini la lunga esperienza e capacità su temi economici, sociali e istituzionali”.
Assieme a lui corrono i seguenti 16 candidati consiglieri, alcuni dei quali con precedenti esperienze amministrative nel Comune delle mura scaligere, di cui per motivi di spazio riporterò i soli nomi e cognomi:
Michele Pizzato, Marta Pozza, Carla Santini, Alessandro Seganfreddo, Michele Lunardon, Luca Meneghini, Francesco Nicolli, Luigi Pianezzola, Gedorem Andreatta, Daniela Bassetto, Angela Bernardi, Francesco Bertolin, Antonio Capuzzo, Livio Costacurta, Prisca Crestani, Giulia Cunico.
A proposito: il motto della lista di Santini è #sicambiainsieme.
Non so perché, ma mi ricorda qualcosa…
Giorgio Santini, cosa l’ha portato a candidarsi nuovamente a sindaco dopo la candidatura di cinque anni fa?
Abbiamo deciso la mia candidatura, assieme alla nostra lista, per portare avanti, mi auguro da sindaco e con l’amministrazione, i cinque anni che abbiamo fatto di opposizione. Sono stati cinque anni molto importanti per noi, abbiamo fatto molte proposte all’amministrazione attuale, molte sono state anche accettate. Ma soprattutto abbiamo evitato molti errori che l’amministrazione purtroppo avrebbe compiuto nel corso di questi cinque anni. Ad esempio la vendita della piscina, che abbiamo sventato con una mobilitazione intera dei cittadini. Abbiamo fatto in modo che non venisse venduta, com’era previsto, una parte dell’ex Ospedale di Marostica che adesso invece verrà ristrutturato con un contributo molto importante del PNRR di 11 milioni. Abbiamo fatto delle battaglie molto forti per evitare lo spostamento della stazione. Purtroppo non ci siamo riusciti, ma abbiamo coinvolto migliaia di persone su questa iniziativa. Ci sentiamo sostanzialmente in grado di poter affrontare i prossimi cinque anni sulla spinta di questo lavoro fatto nei cinque anni di opposizione e di farlo con la seria consapevolezza e con l’impegno di dare alla città qualcosa di cui ha bisogno.
E cioè?
Ci sono molte questioni ancora aperte. Come ristrutturare l’area ex Ospedale, questioni aperte sulla sicurezza. Ci sono delle rotatorie da fare, in particolare una in un incrocio pericolosissimo che è stata più volte bypassata e rinviata da questa amministrazione e che dobbiamo assolutamente fare. Ci sono tante altre cose che noi potremo portare a beneficio della nostra collettività.
Al di là delle questioni già aperte e già venute fuori in questi cinque anni, c’è qualcosa anche di nuovo, di inedito che lei vorrebbe portare avanti se eletto sindaco?
Noi abbiamo due parole d’ordine, oltre a mettere in moto il circolo positivo sulle cose di cui ho già parlato. La prima è quella di affrontare a Marostica una rivoluzione di sostenibilità energetica che è fondamentale. Noi abbiamo un programma preciso sulle comunità energetiche che abbiamo già studiato con gli esperti e con le categorie economiche e saremmo in grado di mettere in campo praticamente da subito. Abbiamo inoltre un disegno molto preciso per quanto riguarda il fatto di evitare ulteriormente il consumo di suolo, ma di riorganizzare le tante aree abbandonate esistenti prima di fare nuovo consumo di suolo. Abbiamo una proposta concreta per riallineare e collegare le tante piste ciclabili per permettere, come è possibile a Marostica, una mobilità per i residenti quasi totalmente senza automobili. Quindi abbiamo delle idee molto precise su questi campi.
E la seconda parola d’ordine?
È quella della partecipazione dei cittadini. Secondo noi c’è stata una pecca grave in questa amministrazione e cioè lo scarso coinvolgimento dei cittadini, qualche volta anche in disprezzo dell’impegno dei cittadini stessi come nel caso della stazione. Vogliamo, a partire dalla nostra lista, rappresentare e portare dentro il palazzo comunale tutte le rappresentanze territoriali. Abbiamo un candidato in ogni frazione e in ogni quartiere, proponiamo di restituire il consiglio delle frazioni che a Marostica sono anche molto lontane. Sono dei piccoli paesi che hanno bisogno di avere costantemente un collegamento con l’amministrazione, a partire dai loro problemi. Vogliamo affrontare il problema dello sport con il palazzetto che erroneamente il sindaco ha detto che è già finanziato ma non è finanziato. Vogliamo contribuire a vincere anche questa battaglia per il palazzetto dello sport. Abbiamo dunque tre-quattro idee buone che vogliamo portare avanti.
Visto che voi volete puntare sul coinvolgimento dei cittadini, come pensate di coinvolgerli in questo mese, anzi ormai meno di un mese, che manca al voto?
Proprio la settimana prossima, finito il ponte del 25 aprile, dal 26 comincia e ci sarà praticamente ogni sera un incontro in ogni quartiere e frazione di Marostica. Via via li toccheremo tutti, li coinvolgeremo. Partiremo il 26, 27 e 28 con le tre frazioni di collina e poi andremo avanti nei prossimi giorni secondo un programma che vedrà ogni sera un impegno con tutti i nostri rappresentanti che si candidano, e naturalmente il candidato sindaco, a confronto con la cittadinanza su questi temi. Proprio per dare poi anche una prospettiva molto più lunga a questo tema della partecipazione che per noi è decisivo.
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