Alessandro TichAlessandro Tich
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Attualità

Agitare prima dell’uso

Isacc: azione di protesta dei sindacati per la gestione della Casa di Riposo. Chiesto un incontro con l’assessore Lanzarin “visto il protrarsi delle situazioni di insofferenza manifestate da utenti, familiari e lavoratori”

Pubblicato il 30-03-2023
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“La Casa di Riposo Isacc è un bene pubblico a gestione pubblica.”
Scritto, stampato e firmato: segreterie territoriali Vicenza FP Cgil- Cisl FP - Uil FPL con le federazioni sindacali Cgil SPI- Cisl FNP - Uil PA. Dove le due sigle FP e PA, per i non addetti ai sindacati, stanno per “Funzione Pubblica” e “Pubblica Amministrazione”.
È un concentrato di sigle il comunicato con il organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori della Casa di Riposo di Bassano del Grappa annunciano una mobilitazione di protesta “che coinvolgerà cittadini, parenti degli ospiti e lavoratori”.

Foto Alessandro Tich - archivio Bassanonet

“Ribadiamo - afferma la nota sindacale - la nostra contrarietà alla conduzione dell’Isacc di Bassano del Grappa da parte di chi dimostra di non avere a cuore il bene pubblico: il CdA faccia un passo indietro e ascolti i rappresentanti dei cittadini bassanesi, che hanno bocciato questa gestione dell’Ipab! Chi ha il potere di fermare questa situazione deve intervenire al più presto: non lasciamo dilapidare un patrimonio così prezioso come l’Isacc di Bassano del Grappa.”
“Nuovi appalti sono stati paventati anche in questi giorni: dopo l’esternalizzazione di una parte dei servizi assistenziali, di cucina, guardaroba, lavanderia e di alcuni servizi amministrativi, ora è il turno dell’“affidamento di terzo responsabile servizio centrali termiche delle residenze Isacc”. Vogliamo più trasparenza su tutti questi appalti, ma soprattutto chiediamo l’internalizzazione dei servizi appaltati, con l’assunzione del personale che vi lavora.” “Molte Ipab del territorio - prosegue il testo - hanno bandito concorsi per assunzione di Oss, Infermieri e professionisti sanitari, mentre in Isacc non c’è traccia di tutto ciò. Chiediamo di togliere il pagamento aggiuntivo delle prestazioni sanitarie nelle rette degli ospiti: ricordiamo che fisioterapia e logopedia sono alla base dei servizi da offrire a chi è ospite in Casa di Riposo.”
“Chiediamo che la cura di chi vive all’interno della Casa di Riposo e il rispetto di chi ci lavora siano le priorità su cui improntare l’azione dell’Amministrazione - aggiungono i sindacati -. Serve lavorare sull’aggregazione e la rete tra Ipab del territorio, anche in funzione di una gestione associata nell’acquisto di beni e servizi, per favorire economie di scala.” Ammonisce la nota: “La protesta che coinvolgerà cittadini, parenti degli ospiti e lavoratori (che ogni giorno, con professionalità e dedizione, si occupano degli anziani) continuerà fino a quando questi Amministratori capiranno che l’Ente, gli anziani ospiti e i lavoratori non sono “a loro disposizione”, ma un bene da preservare e valorizzare.”
“Le nostre azioni - conclude il comunicato congiunto - si intensificheranno con una protesta, una raccolta firme e una richiesta di audizione regionale. In Regione chiederemo di fermare questa scelta sbagliata di privatizzare/depublicizzare questo Ente pubblico.”

Ce n’è già quanto basta per prevedere una primavera calda su questa questione.
Ma la storia non finisce qui perché le conseguenze dello stato di agitazione si protraggono fino a Venezia.
Le stesse segreterie territoriali delle medesime sigle sindacali hanno infatti trasmesso una lettera all’assessore regionale alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin con la richiesta di
“un incontro urgente per la grave situazione della Casa di Riposo Isacc di Bassano del Grappa e alla luce delle ultime esternazioni del suo Consiglio di Amministrazione”.
I sindacato ritengono necessario “un confronto non più rinviabile” con le istituzioni regionali “visto il protrarsi delle situazioni di insofferenza manifestate da utenti, familiari e dai lavoratori dell’Isacc e della totale assenza di volontà di dare ascolto alle situazioni critiche manifestate da questi”.
La lettera è stata inviata in copia per conoscenza anche al sindaco di Bassano del Grappa Elena Pavan a cui le rappresentanze sindacali “chiedono fin d’ora la gradita partecipazione ai fini di una più ampia discussione che tenga in conto anche le posizioni espresse dall’Amministrazione e dai consiglieri di minoranza che hanno espresso la loro sfiducia verso l’operato dell’attuale CdA”.
Ne sta venendo fuori una mobilitazione senza precedenti: agitare prima dell’uso.

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