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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Special report
Ritorno al Futuro
La Fondazione “Etica ed Economia” di Bassano del Grappa rinnova l’accordo col Comune, presenta il nuovo CdA e punta sulle nuove generazioni. Dodici ragazzi e ragazze nominati nel Comitato Direttivo Giovani del Movimento “Etica ed Economia”
Pubblicato il 19-03-2023
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“Il dottor Chiminazzo probabilmente è nato troppo presto.”
Lucio Gambaretto, sindaco della nostra città dal 1995 al 1999, sintetizza con queste parole la parabola - fortunatamente ancora in ascesa - della Fondazione “Etica ed Economia” di Bassano del Grappa.
Siamo nella sala Ferracina del municipio, il luogo dove il 14 febbraio 1995 (negli ultimi mesi del mandato del sindaco Gianni Tasca) venne presentato il comitato promotore del nucleo originario del progetto: la Scuola d’Impresa della Comunità Bassanese “Etica ed Economia”, che sorgeva nel nostro territorio ad experimentum.
La riunione in sala Ferracina (foto Alessandro Tich)
Tre anni dopo, il 27 luglio 1998, sempre al municipio di Bassano ma in sala consiliare, e con Gambaretto ad indossare la fascia tricolore, la Scuola d’Impresa si costituiva ufficialmente in Fondazione, mantenendo lo stesso nome. Nell’occasione, il Comune di Bassano del Grappa entrava a far parte del novero dei soci fondatori, esprimendo due consiglieri comunali tra i dodici componenti del CdA della Fondazione stessa.
Erano 25 anni fa. Un quarto di secolo nel corso del quale questa originale fonte di propagazione di cultura dell’economia - nata a Bassano grazie all’incontro fra imprenditori, liberi professionisti e docenti universitari - ha allargato i propri orizzonti in tutti i continenti, fondando nel 2001 il Movimento Mondiale delle Scuole “Etica ed Economia” e diffondendo nel mondo, su impulso della storica udienza particolare del 17 maggio 2001 in Vaticano con Santo Papa Giovanni Paolo II, il progetto della “Globalizzazione della Solidarietà”.
È per questo che Tullio Chiminazzo, bassanese, economista d’impresa, primo promotore della Scuola d’Impresa prima e della Fondazione poi, nonché fondatore del Movimento Mondiale, per Lucio Gambaretto “probabilmente è nato troppo presto”.
Oggi, infatti, associare i due termini “Etica” ed “Economia” è una prassi che appare consueta.
I temi dell’etica d’impresa, abbinata alla responsabilità sociale e alla sostenibilità della conduzione aziendale, rientrano nel campo di interesse di un’ampia letteratura di studi economici. Se ne è accorta anche Confindustria Vicenza, che a Bassano organizza Radici Future 2030, “Festival della sostenibilità, dell’economia circolare e dell’etica d’impresa”. Sembra quasi che ci sia una corsa, se non persino una moda, a chi arriva primo nel divulgare il concetto di “eticità” nell’agire imprenditoriale, ulteriormente motivato dalle esigenze di ripensamento degli scenari economici imposti dal Covid e dal dopo Covid.
“Etica ed economia” è diventato persino un lemma dell’enciclopedia Treccani, consultabile online, che nel definirlo “Ambito di riflessione riferito alle relazioni intercorrenti tra i campi dell’etica e dell’economia” ne traccia gli obiettivi e i contesti di applicazione quale binomio ormai risaputo nella sfera di azione delle nuove economie alternative e sostenibili.
Ma a metà degli anni ’90 del secolo scorso - quando tutta questa storia è nata nella nostra città su stimolo teorico e pratico del dottor Chiminazzo - l’abbinamento tra l’“Economia” dei legittimi profitti aziendali e l’“Etica” di riutilizzo delle risorse per generare un nuovo benessere economico nei Paesi del Sud del mondo sembrava ancora pura utopia.
Un percorso pionieristico che offriva - non sempre compreso pienamente dal sistema economico mainstream - una nuova visione delle regole del gioco nel Veneto dei schei diffondendo il concetto, allora rivoluzionario, della “solidarietà d’impresa”. Da non confondere in alcun modo con “beneficenza” o “carità”.
Per la prima volta, difatti, la “solidarietà” veniva abbinata all’“efficienza” dell’attività d’impresa, che da sempre ha rappresentato il mantra dell’economia classica.
Con progetti internazionali come “Scambio di Capacità Imprenditoriali”, “1% - L’impresa strumento di solidarietà internazionale”, “Globalizzazione della Solidarietà” o “Mutua Fide Bank” la Fondazione e il Movimento “Etica ed Economia” hanno accolto l’adesione di imprenditori illuminati che ridistribuendo una parte dei loro profitti hanno generato altrove nuova ricchezza per altre comunità e altri neo imprenditori, favorendo l’avvio di imprese in Paesi in via di sviluppo, la nascita dei “Villaggi Impresa” in Madagascar e in Lituania e un movimento di pensiero che ha fatto sorgere 30 Scuole di “Etica ed Economia” in Italia, in Europa e nel resto del mondo, dal Brasile al Vietnam, e dal Perù al Madagascar e dall’Argentina all’Australia.
Vi chiederete come mai, a fronte di tali risultati, nell’ultima decina d’anni a Bassano del Grappa si sia parlato così poco di una realtà così speciale, non più al centro della vita cittadina né più apparsa come prima sulla stampa e in tv. Fa parte delle cose umane dimenticarsi delle eccellenze che abbiamo a casa nostra, in un periodo che per vari motivi - che non starò qui ad elencare - ha visto la Fondazione continuare a lavorare sottotraccia.
Ma oggi, a 25 anni da quell’atto costitutivo, con la richiesta di una nuova economia post pandemica che riporti al centro i valori dell’uomo e non più la cultura del profitto fine a sé stesso, i tempi sono maturi per rialzare la cresta e per annunciare quella che Chiminazzo chiama “una seconda ripartenza”.
Detto, fatto. In sala Ferracina del Municipio, in data sabato 18 marzo 2023, la Fondazione “Etica ed Economia” annuncia innanzitutto, assieme al sindaco Elena Pavan, il rinnovo dell’accordo con il Comune di Bassano del Grappa per la nomina nel CdA di due rappresentanti del consiglio comunale. Si tratta dei due consiglieri di maggioranza Paolo Bertuzzo e Chiara Tessarollo.
Ma la riconfermata comunione di intenti con l’amministrazione comunale di Bassano è solo uno dei segnali del nuovo corso della Fondazione.
È stato infatti anche rinnovato il Consiglio di Amministrazione: la presidente uscente Giorgia Sartori, alla guida del CdA dal 2015, passa il testimone a Gino Eger, già storico presidente della Fondazione negli anni d’oro dei primi grandi progetti mondiali di solidarietà internazionale portati a compimento. I dodici componenti del nuovo CdA sono espressione della provenienza non solo locale del “board” direttivo: quattro da Bassano, tre da Treviso, tre da Padova, uno da Milano e uno da Venezia.
Ma la grande novità è costituita dalla nascita del Comitato Direttivo Giovani del Movimento “Etica ed Economia”. Dodici giovani (cinque ragazzi e sette ragazze) anch’essi provenienti da diverse parti del Veneto: quattro da Bassano, tre da Treviso, due da Padova e tre da Verona.
I loro compiti, poteri e obiettivi saranno stabiliti successivamente dal CdA.
Ma è chiaro che da loro ci si aspetta nuova linfa e una nuova ventata di energia per tradurre in azione ciò che unisce tutte le giovani generazioni di ogni epoca: la voglia di cambiare il mondo.
“La Fondazione “Etica ed Economia” è stata anticipatrice di temi trattati in maniera avanguardistica nei primi anni ’90 - dichiara il sindaco Elena Pavan -. Oggi assistiamo al rilancio dell’ente, portatore di tematiche attuali, contemporanee, grazie anche all’apporto dei giovani.”
“La Fondazione si è collocata nel tessuto locale con la formazione di imprenditori etici già dagli anni ’90 - afferma la presidente uscente del CdA Giorgia Sartori -. Oggi di formazione ce n’è tanta e quindi bisogna distinguersi.”
Il neo presidente Gino Eger, forse per la presenza dei giovani, fa un esempio in sintonia con la loro fascia di età: “Bassano è una città piccola ma non è detto che non abbia la possibilità di esprimere progetti importanti. Pensiamo a un “brand” come la Coca Cola: non è nato a Wall Street ma in un paesino della Georgia vicino ad Atlanta. Un’idea può nascere ovunque, basta che sia buona e supportata bene.” La Pepsi Cola ringrazia.
Tullio Chiminazzo riassume il senso della giornata: “Dopo 25 anni si tratta di una ripartenza eccezionale. Oggi abbiamo dodici nuovi consiglieri e un nuovo consiglio direttivo dei giovani.” “La Fondazione “Etica ed Economia” di Bassano del Grappa - aggiunge il fondatore - è una fondazione culturale, di comunità, improntata all’internazionalizzazione.”
La riunione si conclude con gli interventi di due componenti del Comitato Direttivo Giovani, Leonardo Favero e Francesca Campostrini. E dalle loro parole si percepisce tutto l’irrefrenabile desiderio di “spaccare” che è tipico della loro fantastica età.
Da giornalista che ha seguito sin dal principio l’attività della Fondazione “Etica ed Economia”, condividendone iniziative ed esperienze in tutta Italia e anche in giro per il mondo, non posso che salutare con estremo piacere la “seconda ripartenza” di questo grande progetto unico nel suo genere.
E penso che a questo incontro di rilancio siano idealmente presenti anche i professori universitari Ulderico Bernardi e Ferruccio Bresolin, le due menti eccelse che da soci fondatori della Fondazione ne hanno accompagnato e favorito lo sviluppo sin dagli inizi, insegnandone e rinsaldandone i princìpi teorici, e la cui memoria dovrà sempre fungere da sprone per il raggiungimento dei nuovi obiettivi.
Perché la Fondazione e il Movimento hanno una grande storia da raccontare e ogni prossimo passo e progetto del loro percorso in divenire, evoluzione di quanto già realizzato in un quarto di secolo, sarà anche una sintesi tra Presente e Passato.
Ed è bellissima la scena in cui il già sindaco di Bassano Lucio Gambaretto arriva in ritardo alla riunione in una sala Ferracina strapiena e l’attuale sindaco Elena Pavan gli cede il suo posto al tavolo dei relatori, rimanendo in piedi dietro a lui.
Sono l’Alfa e l’Omega dei 25 anni di una storia che oggi volta pagina e ritorna al Futuro.
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