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Redazione
Bassanonet.it
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Partire in quarta nella terza età
Il professore e il longevity trainer: il 22 marzo all’Auditorium Vivaldi di San Giuseppe di Cassola l’atteso incontro pubblico “Longevity. Attività mirate ad una longevità felice e dinamica”
Pubblicato il 16-03-2023
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Dimmi come invecchi e ti dirò chi sei. Anzi, di più: ti dirò cosa puoi fare per invecchiare meglio.
È iniziato il conto alla rovescia per l’incontro pubblico “Longevity. Attività mirate ad una longevità felice e dinamica”. Sottotitolo: “Cosa dicono le ultime ricerche scientifiche e come possiamo metterle in pratica”.
L’appuntamento, patrocinato dai Comuni di Cassola e di Bassano del Grappa e organizzato in collaborazione con Move Up S.S.D.aR.L., è per mercoledì prossimo 22 marzo alle ore 20.30 all’Auditorium Vivaldi di San Giuseppe di Cassola.
L’argomento sarà affrontato sul palco da due relatori assolutamente inediti per il pubblico del Bassanese, ma entrambi esperti sul tema per i rispettivi campi di competenza.
Il primo relatore è il prof. Antonio Paoli, docente ordinario di Scienze dell’Esercizio e dello Sport dell’Università degli Studi di Padova, di cui è anche il prorettore per il Benessere e lo Sport.
Con lui interverrà e si interfaccerà Adrian Sgarabottolo, “longevity trainer” di Abano Terme, laureato in Scienze Motorie, con trent’anni di esperienza nella promozione dell’attività fisica, co-ideatore assieme alla presidente dalla Move Up S.S.D.aR.L. Federica Marzola del percorso di attività motorie Longevity, finalizzato ad un approccio dinamico e positivo alla terza età.
Studioso di caratura internazionale, il prof. Paoli è una tra le massime autorità scientifiche europee nel campo delle Scienze dell’Esercizio e nell’attività di ricerca sulla cosiddetta “traiettoria di invecchiamento di successo”, vale a dire sui fattori di benessere nella Terza Età che dipendono dai nostri comportamenti e stili di vita.
Dal 2017 è presidente del Corso di Laurea Triennale in Scienze Motorie e dal 2020 anche del Corso di Laurea Magistrale in Scienze e Tecniche dell’Attività Motoria Preventiva dell’Università di Padova. È membro del collegio di dottorato in Brain, Mind and Computer Sciences, cattedratico straordinario in Spagna e in Russia, autore di libri e di più di 200 articoli su riviste scientifiche internazionali. Dirige inoltre il Laboratorio di Nutrizione e Fisiologia dell’Esercizio presso il Dipartimento patavino di Scienze Biomediche, fa parte dell’editorial board di diverse riviste internazionali, è stato presidente della SISMES (Società Italiana delle Scienze Motorie e Sportive) e dal 2017 ricopre la carica di presidente dell’ESNS (European Sport Nutrition Society).
Ma cosa si propone di svelare la serata sulla Longevity? Che tipo di informazioni verrano date sulla possibilità di partire in quarta nella terza età?
Ne parliamo in anteprima con Adrian Sgarabottolo.
Adrian, qual è dunque il filo conduttore principale di questa serata del 22?
Il filo conduttore saranno le ultime scoperte scientifiche nel campo della Longevity, che ci spiegherà il prof. Paoli, e il mio compito sarà invece quello di parlare di come mettere in pratica nella quotidianità una parte di queste ricerche e scoperte. Prevalentemente mi occuperò del discorso del movimento. Un argomento che nella nostra cultura e nella nostra società è purtroppo molto sottostimato. Dobbiamo pensare che il secondo istinto più importante che abbiamo noi come esseri umani, dopo l’istinto di sopravvivenza, è l’istinto di muoverci. Ma al giorno d’oggi, tranquillamente con un telefonino in mano sul divano tu puoi ordinarti da mangiare, puoi farti arrivare a casa roba da vestire, qualsiasi cosa. La società nella quale viviamo attualmente non ci chiede più di muoverci, ma il nostro corpo sì. Perché altrimenti andiamo incontro a dei problemi.
A chi si rivolge principalmente questa serata?
Questa serata si rivolge a chi vuole affrontare la vecchiaia, la terza età o comunque la vogliamo chiamare, possibilmente in salute e con più gioia. Perché se io ho un corpo che funziona, prima di tutto mi ammalo sicuramente meno e ho meno problemi, ma poi mi posso godere anche di più la vita, sono più indipendente. È un po’ come una macchina d’epoca: a un certo punto non contano più gli anni di immatricolazione, ma conta lo stato di conservazione. Quando io ho una macchina che ha 60 anni ma è in buono stato, è meglio di una macchina che ne abbia 30 ma non è stata tenuta in buone condizioni.
Come si riesce a tenere in buone condizioni la nostra “macchina d’epoca”?
Su questo argomento ci viene attualmente molto incontro l’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’OMS è sempre stata un po’ “all’acqua di rose” per quanto riguarda il movimento fisico, mentre adesso, dal 25 novembre 2020, è uscita con una circolare molto chiara dove si dice che noi dovremmo fare dai 150 ai 300 minuti a settimana di attività moderata di allenamento, quello che normalmente consideriamo “palestra”. Ma oltre a questo l’OMS ha creato anche lo slogan “Every Move Counts”, “ogni movimento conta”. Cioè noi dovremmo riuscire ad inserire nella nostra vita quotidiana più movimenti possibili e diversificati. Quindi dovremmo riabituarci in qualche modo ad utilizzare di più il nostro corpo. Questo vuol dire camminare di più, usare di più la bicicletta eccetera. E alla fine della giornata, se si va a vedere che “ogni movimento conta”, tutto questo fa la differenza.
Tradizionalmente la terza età è associata agli acciacchi. C’è anche il modo di dire “gli acciacchi della terza età”, come qualcosa di inevitabile. Possiamo dire che questa è una prospettiva che rivoluziona tale punto di vista?
Alla serata del 22 porterò degli esempi di persone ultra ottantenni che anche in età avanzata hanno ricominciato a muovere seriamente, e non facendo finta, il proprio corpo ottenendo dei risultati incredibili. Il problema è proprio questo: noi utilizziamo spesso il movimento solo come terapia, quando già ci fa male. Perché il linguaggio del corpo, quando ha dei problemi, è il dolore. Noi dobbiamo cercare di dare al nostro corpo tutti quei macro e micronutrienti di movimento in modo tale da prevenire effetti degenerativi, malattie e quant’altro.
Possiamo ricordare a chi ci legge l’importanza di un nome come quello del prof. Antonio Paoli, che parlerà sul palco assieme a lei?
È un personaggio unico nell’ambiente. È più conosciuto a livello accademico che tra la gente comune, però è anche molto bravo a spiegare concetti apparentemente complicati in un linguaggio semplice, in modo tale che tutti possano capire. Le notizie e le informazioni che ci porterà sono sbalorditive. Teniamo conto che il mese prossimo uscirà anche un suo libro sul digiuno intermittente con il quale probabilmente diventerà più conosciuto al grande pubblico.
Senta Adrian: l’elisir di lunga vita non esiste, è stata solo un’utopia degli alchimisti. Ma esiste qualcosa che in qualche modo ci si avvicina?
E se io le dicessi che esiste una pillola magica? Che non ha controindicazioni? Che crea dipendenza positiva? Questa pillola però non va ingerita come un farmaco. Questa pillola si chiama, e glielo dico in inglese, M.Y.A. Vale a dire “Move Your Ass”, “muovi le tue chiappe”.
Messaggio ricevuto…
A parte le battute, il movimento è considerato veramente la pillola magica in questo senso. Importante come l’alimentazione, che è l’altra faccia della medaglia. Quando andiamo a vedere tutti i testi sulla Longevity si parla ancora molto più di alimentazione, ma è altrettanto importante arricchire le nostre conoscenze per quanto riguarda il movimento e gli effetti che può avere a lungo termine.
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