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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Partiti della Corte
Fratelli d’Italia, Lega e Azione-Italia Viva: è corsa tra i partiti per conquistare la paternità dell’istanza di istituzione del Tribunale della Pedemontana
Pubblicato il 14-03-2023
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A.A.A… argomento rilevante per campagna elettorale cercasi.
Sono convinto che per il consenso della signora Maria conti di più una stretta di mano del sindaco uscente o la strada asfaltata davanti a casa che non i grandi tormentoni dell’attualità cittadina come Genius Center, Teatro Astra, ascensore inclinato e compagnia bella.
Ma tant’è: per trovare spazio su stampa e tv, e quindi visibilità anche in vista del voto comunale del 2024, bisogna puntare sulle questioni che fanno notizia. Per quanto ciò che richiama l’attenzione dei media locali non corrisponda automaticamente a ciò che interessa alla maggioranza della popolazione.
Foto Alessandro Tich
È il caso - emblematico - del Tribunale di Bassano, la cui chiusura decretata nel 2012 dalla riforma della geografia giudiziaria del governo Monti (per legge delega del parlamento approvata dalla maggioranza di centrodestra, Lega compresa, del precedente governo Berlusconi IV) ha creato un indubbio problema logistico per gli avvocati e per chi a Bassano, suo malgrado, ha una causa pendente con la giustizia. Ma che non fa sicuramente perdere il sonno alla signora Maria, né tantomeno a suo marito Bepi.
Ma occuparsi del Tribunale fa conquistare titoli sui giornali e recentemente la questione del Tribunale della Pedemontana - ovvero di ciò che avrebbe senso riattivare nello scatolone vuoto della nuova, ma ormai invecchiata, Cittadella della Giustizia - si è risvegliata all’improvviso.
A far squillare la suoneria della sveglia sono stati gli esponenti locali di due partiti di governo - Fratelli d’Italia e Lega, in ordine cronologico -, folgorati di punto in bianco sulla via Marinali.
C’è comunque un perché che motiva cotanto interesse di FdI e Lega per le sorti del Palazzo di Giustizia cittadino.
Innanzitutto l’intenzione, annunciata per il momento solo a parole dal governo Meloni, di voler riaprire i piccoli tribunali chiusi un decennio fa dal governo Monti.
I due partiti vantano inoltre la spartizione delle poltrone più alte del ministero della Giustizia: il ministro Carlo Nordio è di Fratelli d’Italia mentre il sottosegretario Andrea Ostellari, con delega al dipartimento per la Giustizia di comunità, è della Lega.
Narrano le memorie del celebre coro “Voci di Corridoio” che l’idea di riprendere la battaglia per il recupero del Tribunale della Pedemontana a Bassano sia venuta alla Lega.
La notizia sarebbe però giunta all’orecchio di un capitano di lungo corso della politica vicentina, l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Sergio Berlato, che ha bruciato sul tempo le velleità leghiste di appuntarsi al petto la medaglia della paternità dell’iniziativa.
Lo scorso 30 gennaio Berlato, in una sua inattesa “riapparizione” in città, ha convocato una conferenza stampa nella sala dell’Armamento in piazzetta Guadagnin per rilanciare il tema dell’istituzione del Tribunale della Pedemontana Veneta.
Così facendo, e annunciando di aver scritto al ministro della Giustizia Nordio per sottoporgli la necessità di riaprire il Tribunale a Bassano, ha diffuso la strategica sensazione di essere stato il primo esponente politico ad interessarsi della questione.
Tatticamente, ha compiuto un capolavoro.
Poi, una settimana dopo e precisamente il 6 febbraio, è arrivato il D Day della visita a Bassano del sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, in città per un sopralluogo nella cattedrale nel deserto della Cittadella della Giustizia.
Di quella visita del numero due del ministero della Giustizia si ricorderà la pletora di politici locali al seguito, immancabilmente suddivisi tra Lega e Fratelli d’Italia. Nicola Finco, Mara Bizzotto, sindaci leghisti and Friends da una parte, Sergio Berlato, Gianluca Pietrosante and Friends dall’altra. Tutti insieme appassionatamente, ma anche tutti debitamente separati sotto il profilo della rivendicazione politica “Quel giorno, lì, c’ero anch’io”.
Successivamente ci ha ancora pensato il Prezzemolo Dop di Bassano Gianluca Pietrosante ad apporre il timbro di Fratelli d’Italia sugli auspicati destini della Cittadella della Giustizia, per quanto sia ufficialmente un consigliere comunale della civica #PavanSindaco, presentando in consiglio comunale una mozione - approvata all’unanimità - che chiede la riapertura del Tribunale della Pedemontana.
“La riapertura del Tribunale è ora partita della Regione e del Governo, che non possono ignorare questo voto”, ha dichiarato poi Pietrosante in un comunicato stampa targato Fratelli d’Italia Bassano, con dichiarazione supplementare del segretario del circolo FdI di Bassano del Grappa Nicola Giangregorio. Brothers in Law.
E ancora a proposito della visita a Bassano del sottosegretario alla Giustizia Ostellari: quel giorno, lì, c’ero anch’io.
E ho riportato le dichiarazioni con cui l’esponente di governo ha confortato i presenti circa “l’apertura” dell’esecutivo rispetto a un possibile destino di recuperata sede giudiziaria dello scatolone di via Marinali. Anche se alcune sue affermazioni hanno sollevato in me delle perplessità. E non sono l’unico: chiedere a qualche avvocato bassanese del Comitato per il Tribunale per conferma.
In particolare, riguardo all’istanza di riapertura della sede giudiziaria cittadina, è stato perlomeno bizzarro sentire un sottosegretario che dichiara che “il governo si è dato un tempo di sei mesi per raccogliere questa volontà da parte dei sindaci, del territorio, delle associazioni di categoria, di avvocati e magistrati”. Il tutto “per fare un riepilogo delle richieste e poi lavorare su un impianto che deve vedere la giustizia non più come una vice di spesa, ma come una voce di investimento”.
È come se il senatore Ostellari fosse completamente all’oscuro di tutte le voci istituzionali che dal 2012 ad oggi si sono già levate, ripetutamente, a Bassano e sul territorio per il ripristino degli uffici giudiziari in città e l’istituzione del Tribunale della Pedemontana.
Ma così è se vi pare: in Italia ad ogni nuovo governo la memoria di ciò che è accaduto nelle epoche dei governi precedenti viene azzerata.
Nel frattempo, la grande famiglia dei PPT, Partiti Pro Tribunale, si sta ulteriormente allargando.
I referenti territoriali del Terzo Polo ovvero di Azione e di Italia Viva Simone Cavallin (Bassano del Grappa in Azione) e Denis Foffano (Italia Viva Bassano del Grappa) annunciano infatti tramite comunicato stampa che venerdì prossimo 17 marzo, alle ore 18.30, al ristorante Al Pioppeto di Sacro Cuore di Romano d’Ezzelino, si terrà un incontro dal titolo “Il Tribunale chiede giustizia. Quale futuro per il Tribunale della Pedemontana?”.
“Era stata proprio la senatrice di Azione-Italia Viva-Renew Europe Daniela Sbrollini, in città lo scorso 3 febbraio, ad indicare il Tribunale bassanese come uno dei temi su cui avrebbe concentrato la sua attività di rappresentante del territorio”, sottolinea la nota.
Che prosegue, qualche riga più avanti: “Ma come si è arrivati a questa situazione? Quali servizi potrebbe ospitare Bassano? Quali possibilità ci sono di rivedere a pieno regime la Cittadella della Giustizia? Quante persone potrebbero beneficiare di questa apertura?”.
“L’incontro organizzato da Azione e Italia Viva - continua il comunicato - ha quindi lo scopo di offrire un’occasione per conoscere e valutare idee, per capire e proporre quale futuro potrebbe esserci per la giustizia nel nostro territorio.”
L’appuntamento, condotto dalla referente Giustizia di Azione Veneto Monica Zanni, vedrà “confrontarsi alcuni dei maggiori esperti del settore giudiziario” e l’intervento della senatrice Daniela Sbrollini.
Seguirà, vista la location, una cena comunitaria “per incontrarsi, conoscere persone e idee” in quanto l’incontro “sarà anche l’occasione per iniziare a lavorare come un’unica entità politica”.
Ricapitolando: Fratelli d’Italia, Lega e Terzo Polo. Ergo: Signori della Corte, fate spazio ai Partiti della Corte.
Tornando - per concludere - al nocciolo della questione e cioè al Tribunale di Bassano, come andrà a finire tutta questa storia? Staremo a vedere.
E anche in questa circostanza, alla fine, i casi sono due.
Caso numero 1: nonostante le promesse del sottosegretario, la richiesta di riaprire il Tribunale a Bassano in tutte le sue funzioni giudiziarie si rivelerà un buco nell’acqua.
Ci saranno prima i soliti comunicati stampa di dissenso e di protesta per l’istanza non accolta. Ma vedrete che poi calerà una coltre di silenzio sulle responsabilità politiche, partiti di maggioranza governativa in primis, di chi non ha saputo proporre argomentazioni sufficienti per convincere l’esecutivo a decidere diversamente.
Caso numero 2: anche l’attuale governo rimarrà folgorato sulla via Marinali e a Bassano del Grappa verrà istituito il Tribunale della Pedemontana.
E allora sarò veramente curioso di vedere chi salirà al timone del carro dei vincitori.
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