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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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CataclIsacc

Impegno per Bassano isolato in consiglio comunale: per 22 voti a 1 passa l’OdG che chiede le dimissioni del CdA di Isacc. Il sindaco, documenti alla mano, smentisce il CdA e sull’atteggiamento di Impegno per Bassano dichiara: “Un suicidio politico”

Pubblicato il 01-03-2023
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Iniziamo dalla fine. E cioè dando subito la notizia: il consiglio comunale di Bassano del Grappa approva l’Ordine del Giorno presentato dalle minoranze relativo all’“Attuale disagio dell’Istituto Servizi Assistenziali Cima Colbacchini”, nel quale si chiede al CdA dell’ente “di rimettere anticipatamente il mandato ricevuto al fine di promuovere il più rapidamente possibile un cambio di rotta”.
La notizia, in sé, non è clamorosa. Da come si sono evoluti gli eventi nell’ultima settimana, dalla conferenza stampa di sindaco e maggioranza (meno Impegno per Bassano) fino alla conferenza stampa di Impegno per Bassano, passando per l’incontro con i media del Consiglio di Amministrazione dell’istituto, era chiaro e prevedibile che l’assemblea civica - maggioranza e minoranza assieme - si stringesse a coorte per chiedere un cambio di passo nella gestione dell’ente, a cominciare dalla richiesta delle dimissioni di chi attualmente lo amministra.
Ma è clamoroso invece il “come” si è arrivati all’esito favorevole, ampiamente annunciato, dell’OdG contro il Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo.

L’esito del voto per l’Ordine del Giorno approvato. Resto del Mondo batte Impegno per Bassano 22 a 1 (foto Alessandro Tich)

Perché l’atto consiliare approvato apre ufficialmente due fronti di conflitto paralleli.
Da una parte il braccio di ferro tra l’amministrazione comunale e un CdA che non intende - per dirla alla veneta - mollare la carega, per quanto sia stato nominato a inizio mandato dall’amministrazione comunale stessa.
Dall’altra una frattura che si rivela sempre più insanabile all’interno della coalizione di maggioranza: quella tra Impegno per Bassano e il resto del mondo.
Ma, come dice il saggio, andiamo per ordine.

L’Ordine del Giorno (atto consiliare) presentato dalla minoranze era programmato all’ultimo punto dell’Ordine del Giorno (elenco degli argomenti in discussione) del consiglio comunale. Roba per nottambuli, insomma.
Ma Riccardo Poletto chiede ed ottiene che la questione venga subito anticipata, vista anche la presenza in sala delle rappresentanze sindacali che fino a poco prima - vedasi il mio articolo precedente - avevano manifestato in piazza in merito all’attuale situazione della Casa di Riposo.
Qui però, come capiamo subito, Ilaria ci cova. La consigliera di maggioranza Brunelli chiede infatti immediatamente una sospensione dei lavori. Tutti fuori nelle segrete stanze del Palazzo per concordare i passaggi successivi.
I consiglieri rientrano quindi in sala consiliare con due emendamenti all’OdG - e cioè con due proposte di modifica - da votare prima di passare alla discussione e al voto di approvazione definitivo dell’Ordine del Giorno emendato.
Il primo emendamento, proposto da Ilaria Brunelli, non cambia sostanzialmente l’impianto dell’OdG originario ma aggiunge alcune frasi che sanciscono ulteriormente il punto di non ritorno nei rapporti tra l’amministrazione comunale e l’attuale CdA dell’Ente.
Tra queste: “A seguito dei confronti di questi giorni sono state depositate le dimissioni di due dei cinque membri del CdA; l’incarico nel CdA dipende da una nomina e non da un mandato elettorale, rappresentativo della città. La mancanza di fiducia, unico requisito di nomina, fa venir meno i motivi alla base dell’incarico affidato.”
L’emendamento Brunelli chiede inoltre al sindaco e alla giunta “di inviare il presente Ordine del Giorno con l’esito della votazione all’assessore alla Sanità della Regione Veneto per le opportune valutazioni”. Un documento da inviare ai quartieri alti, dunque.

Il secondo emendamento viene proposto invece dalla capogruppo di Impegno per Bassano Marina Bizzotto. E rovescia totalmente l’obiettivo dell’OdG originale.
Propone difatti di eliminare dal testo la richiesta al CdA di Isacc “di rimettere anticipatamente il mandato ricevuto al fine di promuovere il più rapidamente possibile un cambio di rotta”. Nessuna richiesta di dimissioni, pertanto. Ma, anzi, la proposta “di provvedere senza ritardo alla nomina in sostituzione dei due consiglieri dimissionari del CdA e in tale atto voler nominare tra i due, quale consigliere del CdA, una persona indicata dalle forze politiche di minoranza in consiglio comunale”.
L’emendamento Bizzotto invita di fatto alla prosecuzione della gestione della Casa di Riposo con l’attuale Consiglio di Amministrazione. Il cui vicepresidente - va sempre ricordato per una migliore comprensione delle cose - è il componente del direttivo di Impegno per Bassano Giuseppe Balestrieri. Non solo: propone anche di convocare entro trenta giorni “un tavolo di lavoro valido ad ottenere il confronto di tutti i soggetti che possono essere utili per la soluzione dei problemi di Isacc”. Quindi forze politiche consiliari di maggioranza e minoranza, CdA di Isacc, rappresentanze dei familiari degli ospiti, rappresentanza del personale, rappresentanze sindacali eccetera.
Ma il film “Tutti insieme appassionatamente” non è in programmazione al Metropolis.
Si passa al voto sui due emendamenti proposti.
La modifica Brunelli viene approvata con 13 voti a favore, tutti della maggioranza, e 10 astenuti (9 della minoranza più Marina Bizzotto). L’emendamento Bizzotto viene invece bocciato senza appello: 13 voti contrari, tutti della maggioranza, 9 astenuti (minoranza) e l’unico voto favorevole di colei che l’ha proposto.
È l’anteprima di quello che sarà il gran finale del nuovo film programmato sul grande schermo: Impegno contro Tutti.

Se dovessi riportare in questo articolo, egregi lettori, tutti gli interventi della discussione sui contenuti dell’Ordine del Giorno, finiremmo alle Calendopulos (calende greche).
Basterà evidenziare il fatto che tutte le parole espresse sia dai banchi di maggioranza che da quelli di opposizione, fatta eccezione per Marina Bizzotto, confluiscono in una unanime e inedita concordanza sulla necessità che il CdA di Isacc prenda atto del terreno bruciato attorno ad esso e si faccia da parte.
Mi limito pertanto a segnalare qualche “distinguo”.
Riccardo Poletto dichiara che “serve una decisione drastica, dire a chi sta gestendo l’ente che è meglio che si faccia da parte, ma senza cadere nell’errore di trovare capri espiatori”.
Ilaria Brunelli accusa il CdA di aver preso “decisioni non condivise con i familiari e con la città”. Angelo (di nome e di fatto in questa occasione) Vernillo ritiene che il rapporto col CdA di Isacc sia “un fallimento di questa amministrazione”. “Noi non gioiamo di questo fallimento, per rispetto degli ospiti e delle persone - aggiunge -. Dobbiamo trovare un’identità di vedute non per trovare i colpevoli ma un nuovo percorso di condivisione.”
Roberto Campagnolo esprime persino solidarietà al sindaco, oggetto della “dichiarazione di sfiducia” del presidente del CdA Peserico: “Un’affermazione fuori dalla realtà delle cose.”
Poi Vernillo dice finalmente qualcosa da Vernillo: “Questo è stato un corto circuito di questa amministrazione. Speriamo che i prossimi 14 mesi passino il più velocemente possibile senza più corti circuiti.”
Bassano Elettricista Comune.

Lucia Fincato, presidente di commissione e pasionaria della Casa di Riposo, richiama nuovamente i valori di umanità che governano la missione dell’istituto dalla sua fondazione. “La situazione è grave ma ci sono margini per recuperare - rimarca -. Serve un cambio di passo nella gestione dell’istituto.”
E se per Antonio Guglielmini “i conti di Isacc sono in ordine, ma non sono affatto in ordine i rapporti umani con gli ospiti e i loro familiari, e nemmeno col personale addetto, con cui il confronto è sempre più difficile” e “il tempo di ciò che resta di questo CdA è ormai scaduto” per Marina Bizzotto, sempre più isolata nella sua difesa ad oltranza del Consiglio di Amministrazione, “non si deve sfiduciare e sostituire il CdA, distribuendo colpe, senza il supporto di quanto richiesto dal CdA in tempi non sospetti”.
Interessanti le affermazioni dell’assessore al Sociale Mavì Zanata che riferisce di aver chiesto al CdA di partecipare alle riunioni in Casa di Riposo ma di non essere mai stata invitata. “Fa specie che i due dimissionari siano due medici e che ci siano 160 posti vuoti”, continua. “I colleghi medici mi hanno manifestato le loro perplessità - aggiunge l’assessore -. Io ho consigliato la nomina di un direttore sanitario perché questo tipo di strutture sono ormai delle grandi geriatrie e sono cambiati i bisogni degli ospiti.”
“Dall’amministrazione dell’ente mi hanno risposto che non spettava a me occuparmene, che servivano infermieri e non un direttore sanitario”, rivela la Zanata esibendo gli articoli di stampa dell’epoca a conferma di tutto ciò.
Un discorso a parte merita invece il discorso del sindaco Elena Pavan in conclusione di discussione. Perché è pieno di sassi dalla scarpa. Altro che reparto calzature: qui entriamo direttamente in calzaturificio.

Rispetto al CdA, il sindaco osserva che “l’essere venuta meno la fiducia nel loro operato da parte di tutto il consiglio comunale non li scalfisce minimamente” e “questa situazione è di una gravità inaudita”. La decisione di maggioranza di comunicare la mancanza di fiducia nell’operato del CdA è stato “un atto difficile ma inevitabile, perché è per la salvaguardia del benessere delle persone e dell’ambiente in Isacc che si è arrivati a questo punto”.
“Non accetto oggi vittimismi che descrivono una situazione che non corrisponde al vero - incalza la Pavan -. Il CdA ha sempre fatto di testa propria, serve adesso un cambio di passo. Ma chi rappresenta oggi questo residuo CdA? Solamente sé stesso.”
“I membri - continua - sono stati nominati, non hanno vinto un concorso né sono stati eletti. Tutto il consiglio comunale chiede che venga fatto un passo indietro. In piazza in questo momento ci sono tutti i sindacati che protestano. E ancora il residuo CdA ritiene di andare avanti? La situazione è a dir poco imbarazzante, per usare un eufemismo.”
A questo punto il sindaco tira fuori il suo asso nella manica per sconfessare le dichiarazioni rese alla stampa dal presidente Peserico e dal vicepresidente Balestrieri, quest’ultimo in occasione della conferenza stampa di Impegno per Bassano.
Ed è una relazione della direttrice dei Servizi Socio-Sanitari dell’Ulss 7 dott.ssa Alessandra Corò (andata in pensione da oggi, NdR) in merito a una riunione tenutasi lo scorso 13 febbraio tra il presidente di Isacc Peserico, la direttrice dell’istituto Tracanzan, l’assessore regionale Lanzarin, il DG dell’Ulss 7 Bramezza e la stessa dott.ssa Corò.
Avete pronto l’ultimo sacchetto di pop-corn? Benissimo, allora andiamo avanti.

La questione al centro del contendere è quella del “taglio” dei famosi 4 euro al giorno di contributo della Regione Veneto per ciascun ospite non autosufficiente con impegnativa regionale, che sarebbe stata la ragione più impellente per l’improvviso aumento delle rette.
Il sindaco parte in quarta: “La Regione quindi sarebbe accusata di aver applicato dei tagli dai quali sarebbe conseguito un danno ad Isacc e io sono stata accusata dal vicepresidente di non aver battuto i pugni sul tavolo in Conferenza dei Sindaci per chiedere il ripristino delle quote tagliate. Sono allibita dalla gravità di queste affermazioni.”
Perché? Ecco che arriva da Elena Pavan la smentita clamorosa.
“Perché, conti alla mano, Isacc ha guadagnato da questo provvedimento e lo sa bene, anche se variate volte ha dichiarato il contrario. Prima c’erano due fasce di contributo, di 49 euro al giorno per gli ospiti meno gravi e di 56 euro al giorno per quelli più in difficoltà. La delibera di giunta regionale 996 del 9.8.2022 ha uniformato a un unico livello di 52 euro al giorno il sostegno regionale agli ospiti fragili. Le IDR già assegnate di 56 euro al giorno non sono state revocate e abbassate, ma restano assegnate alle persone che già ne beneficiano per tutta la durata della loro vita.”
“La Dgr 996 sull’uniformazione degli IDR - rivela il sindaco - ha permesso all’Isacc di incassare dal 1 luglio al 31 dicembre 2022 un introito maggiorativo di 78.258 euro. Somma che è già stata corrisposta. Si veda la relazione della dottoressa Corò. Di che cosa stanno parlando? Vogliono mistificare la realtà.”
Elena Pavan smantella le affermazioni di Isacc anche su altre voci di spesa, di mancato introito o di risparmio non evidenziato che qui per motivi di spazio riduco all’osso: la riduzione dell’Irap disposta per le Ipab dalla Regione che si traduce in un risparmio tra i 2 e i 300mila euro; il Decreto Ristori Quater del governo che diversamente da quanto affermato da Peserico prevede 50 milioni per le Ipab di cui 5 milioni nel Veneto; il contributo regionale di 30 euro pro capite al giorno per chi entra in Casa di Riposo in attesa di assegnazione dell’impegnativa “che è un provvedimento strutturale, non messo in discussione, mentre Peserico lo pone in dubbio generando altro allarme nei confronti di ospiti e familiari” .
Ci siete ancora? Molto bene, adesso arriva il gran finale.

“Alla luce di tutte le dichiarazioni errate, infondate di questi giorni - afferma Pavan - risulta grave, e di questo tutti dobbiamo essere preoccupati, che un CdA che ha accettato la fiducia, che gli è stata affidata per nomina, di amministrare un ente così importante per la nostra comunità, non sia impegnato nello studio degli atti amministrativi e, ancora peggio, non sappia tradurre i provvedimenti regionali e nazionali per gli effetti economici che questi producono.” “Bene che l’OdG oggi votato venga inviato formalmente alla Regione del Veneto, dal momento che è il solo ente ad avere i poteri di vigilanza e controllo sulle IPAB per le valutazioni che riterrà opportuno assumere.”
L’ultimo affondo del sindaco Pavan è di natura politica:
“Isacc - dichiara testualmente - è un patrimonio della città che non è mai appartenuto ad una o a un’altra amministrazione, né, tanto meno, è proprietà di questo CdA che non rappresenta la città. E Impegno per Bassano, pur di scaraventarsi contro la sottoscritta per un malessere covato sin dal 2019, ha deciso di sostenere il CdA e di mettersi contro gli ospiti, contro i loro familiari, contro i dipendenti e quindi contro la città. Di questo suicidio politico ce ne facciamo una ragione. Della mancanza di dimissioni di questo CdA invece no.”
Fine del discorso del sindaco. The End. Dalle file del pubblico costituito in gran parte dai rappresentanti sindacali scatta un applauso, subito stoppato a norma di regolamento dal presidente del consiglio comunale Stefano Facchin.
Si passa alle dichiarazioni di voto, tutte favorevoli all’Ordine del Giorno da approvare.
Fa eccezione, ovviamente, Marina Bizzotto di Impegno per Bassano.
“Non posso che votare contro all’Ordine del Giorno - dichiara - per i metodi usati e per non aver cercato il confronto prima che venisse fuori la questione.”
Finalmente, quindi, si vota. L’Ordine del Giorno emendato viene approvato con 22 voti favorevoli (13 consiglieri di maggioranza e i 9 consiglieri di opposizione) e un solo voto contrario, quello di Marina Bizzotto.
La frattura tra Impegno per Bassano e il resto della maggioranza appare definitiva.
Politicamente, è un cataclIsacc.

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