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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Special report

Politica

#NonSiCambia

Caso Isacc: Impegno per Bassano si smarca dal sindaco Pavan e ne contesta il comportamento. “CdA lasciato da solo, il sindaco era a conoscenza degli aumenti delle rette ma non ha fatto nulla in Conferenza dei Sindaci per evitarli”

Pubblicato il 25-02-2023
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Brassaï. L’occhio di Parigi

In termine tecnico, si chiama “fuoco amico”.
Un modo di dire, traslato dal gergo militare a quello politico, che indica la situazione in cui i soldati si trovano sotto il fuoco delle proprie batterie o di quelle alleate.
Ma ascoltando le dichiarazioni della lista civica Impegno per Bassano sul caso Isacc nei confronti del sindaco Elena Pavan, della cui maggioranza la lista civica fa parte, assomiglia di più ad una scarica di bombe a grappolo.

Da sinistra: Massimo Gianesin, Giulia Bindella, Giuseppe Balestrieri e Marina Bizzotto (foto Alessandro Tich)

Stampa convocata nella sala Agnolin dello stadio Mercante.
Sul tavolo dei relatori quattro componenti del direttivo di Impegno: la coordinatrice Giulia Bindella, la capogruppo in consiglio comunale Marina Bizzotto, il consigliere Massimo Gianesin e ovviamente il consigliere Giuseppe Balestrieri, vicepresidente del Consiglio di Amministrazione di Isacc, l’istituto che gestisce la Casa di Riposo.
Nota a margine, ma non troppo: seduti tra il pubblico ci sono anche gli altri due componenti del CdA dell’ente, il presidente Clemente Peserico e il consigliere Sergio Gamba.
Introducendo l’incontro, la coordinatrice Bindella spiega che il motivo di fondo della convocazione alla stampa è quello di far capire le ragioni per cui, mercoledì scorso 22 febbraio, Impegno per Bassano non è intervenuta alla conferenza stampa per la dichiarazione di sfiducia del sindaco Pavan nei confronti del CdA dell’ente, alla quale erano invece presenti i capigruppo degli altri tre gruppi di maggioranza.
E i motivi li spiega per primo Massimo Gianesin.

“Non siamo d’accordo con la presa di posizione dell’amministrazione e con i toni e i modi in cui sono state chieste le dimissioni del CdA - afferma il consigliere -. Il sindaco ha diritto di interrompere un rapporto fiduciario, ma mantenendo il rispetto per le persone e per la verità.” “Non è vero che il sindaco e l’amministrazione non fossero a conoscenza della situazione dell’Isacc - continua -. La situazione era nota dal 2020 e nell’incontro in giunta del 22 dicembre 2022 il CdA ha comunicato l’aumento delle rette e ipotizzandone l’entità.”
E aggiunge: “Inoltre, in conferenza stampa, il sindaco non ha minimamente accennato, cosa a lei ben nota, che a tale decisione il CdA è stato costretto perché la Regione Veneto ha tagliato di ben 4 euro al giorno il proprio contributo agli ospiti non autosufficienti.”
“Del taglio della Regione, che ha colpito la struttura bassanese in modo particolare a causa dell’alto numero di utenza non autosufficiente, nulla è stato detto dal sindaco in Conferenza dei Sindaci”, incalza Gianesin.

Ciò che Impegno per Bassano contesta primariamente al primo cittadino è quindi il fatto di non essersi presa in carico il problema, dopo le comunicazioni in giunta del 22 dicembre, recandosi in Regione nella sua veste di presidente del Comitato dei Sindaci del Distretto 1 dell’Ulss Pedemontana per richiedere di ripristinare le quote tagliate, da 56 a 52 euro pro capite al giorno, per i non autosufficienti.
La lista civica è stata messa al corrente dell’aumento delle rette, deciso con delibera dell’istituto del 22 gennaio, dal vicepresidente del CdA (nonché membro del direttivo di Impegno) Giuseppe Balestrieri, peraltro l’unico componente del Consiglio di Amministrazione che ha votato contro gli aumenti.
Lo scorso 25 gennaio sempre Impegno aveva trasmesso alle redazioni un comunicato stampa inerente l’aumento delle rette e anche lo studio di fattibilità per la trasformazione della personalità giuridica dell’ente, spiegandone le ragioni, rivelando circostanze “ben note all’amministrazione” e chiedendo rapide azioni concrete. Quel comunicato non ha pressoché ottenuto riscontro dai giornalisti delle testate locali, compreso il sottoscritto e lo riconosco: in quei giorni da parte dei media non c’era ancora la piena percezione della serietà e attualità della situazione.

“I due dimissionari - rileva Gianesin, riferendosi ai due membri del CdA Antonio Iavernaro e Giovanni Mario Meneghetti, dimessisi lunedì scorso - hanno votato a favore degli aumenti, salvo poi dimettersi lavandosene le mani, pilatescamente.”
“Nel periodo della pandemia il CdA ha lavorato in maniera indefessa, in una situazione di gravità straordinaria, ma sono difficoltà e meriti che non vengono considerati dal sindaco - affonda il consigliere -. Il CdA è stato lasciato solo dall’amministrazione comunale e dal sindaco anche in questa situazione difficile che richiede invece un’azione comune, solida e compatta.”
“Il sindaco ha voluto trovare un colpevole e chiederne le dimissioni, il giorno dopo la diffusione dell’Ordine del Giorno delle minoranze che chiede proprio le dimissioni del CdA - continua Gianesin -. Dimostri invece il sindaco il coraggio che la situazione richiede e si faccia interprete presso la Conferenza dei Sindaci del ripristino da parte della Regione del contributo di 4 euro al giorno per ciascun ospite non autosufficiente. Questo significa responsabilità.”

Giuseppe Balestrieri, vicepresidente del CdA, comincia da dove Gianesin ha terminato. “L’amministrazione comunale è mancata anche nell’organizzare un’attività con la Conferenza dei Sindaci”, conferma.
“Saremo noi di Isacc a invitare i sindaci del territorio e ad esortarli a farsi parte attiva presso la Regione per recuperare le quote - prosegue -, non solo sotto il profilo economico ma anche riorganizzativo per l’assegnazione delle quote stesse, unitamente all’Ulss 7.”
E annuncia: “È nostra intenzione attivare un tavolo tecnico con i consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione, con la giunta, con le organizzazioni sindacali, con il comitato dei familiari e con tutte le componenti sociali interessate alla tematica della terza età.” “Sarà un percorso costante e continuo per affrontare le problematiche, passo per passo, con tutti i passaggi e le verifiche del caso”, precisa Balestrieri.
Il quale anticipa inoltre che è allo studio la creazione di un nucleo di supporto alle famiglie del comprensorio che decidono di tenere l’anziano a domicilio e che hanno difficoltà nella gestione, con l’ausilio di personale dell’ente. Assieme alla futura istituzione di un centro diurno presso l’istituto per alleviare il peso durante il giorno alle stesse famiglie con l’anziano assistito a casa.
Fin qui le notizie di pubblica utilità. Poi si passa al reparto calzature e il vicepresidente del CdA si toglie i sassi dalla scarpa.

“L’amministrazione comunale non è mai stata vicina e collaborativa”, dichiara Balestrieri. Spiega che il suo voto contrario in CdA sull’aumento delle rette era finalizzato a lanciare un segnale all’amministrazione stessa sulla necessità di intervenire in Regione, tramite la Conferenza dei Sindaci, per il recupero delle quote tagliate ai non autosufficienti.
“Non era giusto recuperare quei tagli sulle tasche dei cittadini, sminuire 4 euro nella fascia più alta da parte della Regione. Non si può entrare in struttura con una penalizzazione del genere e chiedere aumenti.”
“Il sindaco e l’amministrazione - aggiunge - non hanno percepito il segnale di farsi carico della problematica e far valere questo tipo di ragioni in Regione. Mi hanno fatto i complimenti per il mio voto contrario, salvo poi chiedere le mie dimissioni.”
“Il sindaco ha espresso la sua mancata fiducia nei miei confronti e nei confronti del resto del CdA - dichiara Balestrieri -. Anche per me, come per il presidente Peserico, è venuta meno la fiducia nei confronti del sindaco anche se io non ne chiedo le dimissioni. Anche se un suo passo a lato sarebbe per me gradito.”
E rimarca: “Ringrazio tutti i componenti dell’ente e confermo: non si cambia.”
Eccola, una delle frasi-chiave della conferenza stampa. E, visto l’evidente riferimento, ci aggiungo anche un hashtag: #NonSiCambia.

Ce n’è anche per l’assessore comunale al Sociale Mavì Zanata, additata come la “grande assente” della situazione.
Balestrieri riferisce di averla vista “due o tre volte all’interno dell’Isacc” e che “non ha mai aperto bocca”. Il già assessore al Sociale Federica Finco, in prima fila tra il pubblico, ricorda come durante il suo mandato la sua presenza in Casa di Riposo fosse continua, fosse anche per portare di persona i suoi auguri ai compleanni degli ospiti centenari. Cosa che l’attuale assessore al Sociale, in questi tre anni, ha regolarmente evitato.
Ma ci sarebbe un perché. Uno degli scoop di giornata è la notizia che ancora Giuseppe Balestrieri -relata refero - rende nota ai cronisti.
E cioè l’ammissione della stessa Zanata, riferita al sindaco, in merito alla Casa di Riposo:
“Mi è stato chiesto esplicitamente di starne fuori.”
“Mi aspettavo che il sindaco, visto che ha chiesto al suo assessore di starne fuori, portasse avanti il pezzetto di delega dei rapporti con l’Isacc, ma non lo ha fatto”, commenta Balestrieri, nella cui scarpa era rimasto ancora qualche sassolino.

“In maggioranza non si è mai parlato prima dell’aumento delle rette, ma soltanto dopo”, testimonia la capogruppo consiliare Marina Bizzotto.
“Non c’è stata l’opportunità di parlare e di discutere di questa tematica a tempo debito - prosegue -. Se avessimo avuto l’occasione di analizzare il problema prima dell’aumento delle rette (la delibera della Regione sui tagli delle quote risale a luglio) non saremmo qui a parlare oggi. Se si arriva sempre tardi, si arranca e ci si trova in queste situazioni che non fanno bene a nessuno e mettono in difficoltà un istituto che è un patrimonio della città.”
“Il 22 dicembre c’è stato l’incontro tra la giunta e il CdA - continua la Bizzotto -. Il CdA ha comunicato alla giunta due cose: lo studio di fattibilità della de-pubblicizzazione dell’ente e l’aumento delle rette, in quel momento ipotizzato tra i 5 e i 10 euro di aumento al giorno.”
“Le nostre comunicazioni non hanno provocato reazioni di rilievo in giunta - afferma ancora Balestrieri -. Poi, alla riunione della IV commissione del 6 febbraio, sento dire dal sindaco: “Non ho ricevuto comunicazioni da parte del CdA su questa tipologia di aumenti”. Mi sono distrutto la lingua per tacere, perché il regolamento della riunione mi imponeva di tacere.”

Siete pronti per la botta conclusiva? Eccola qua.
Dalla prima fila del pubblico in cui è seduto interviene l’ex vicesindaco Roberto Marin: “Un’amministrazione attenta sa quali sono le cose importanti e strategiche e quelle da fare subito.”
Marin dice poi ancora una cosa, vincendo all’unanimità il premio “Dichiarazione del giorno”:
“È sempre il solito modus operandi. Sorge un problema, si cerca il colpevole, il problema resta lì. Dentro la stanza stanno finendo i colpevoli, forse ne è rimasta solo una.”

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