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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Il Mozzo dei desideri

A Marostica partono i lavori per la sistemazione del Teatro Politeama, attesi da 15 anni. E il sindaco si toglie qualche sasso dalla scarpa: “Vince la politica dei fatti e non delle chiacchiere”

Pubblicato il 31-01-2023
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Il pozzo dei desideri è un mito riconosciuto della tradizione europea.
È un pozzo magico che farebbe avverare i desideri espressi davanti a lui.
Comodo ed economico. Diversamente dalla Fontana di Trevi, non c’è neanche il rischio che qualcuno raccolga le monetine gettate per augurarsi i buoni auspici, in questo caso di tornare a Roma.

Il taglio del nastro per il simbolico avvio del cantiere

Ed è certamente un desiderio molto importante quello che si è avverato a Marostica, nella fattispecie per il sindaco Matteo Mozzo e per la sua amministrazione. Magari si saranno rivolti al pozzo di piazza Castello.
Partiranno infatti domani, mercoledì 1 febbraio, i lavori per la sistemazione definitiva del Teatro Politeama. Importo dell’opera 828mila euro, di cui 200mila dalle casse comunali e il resto attinto da un contributo, ricevuto lo scorso dicembre, del Ministero della Cultura.
La somma coprirà interamente l’intervento di installazione degli arredi, degli allestimenti scenotecnici, degli impianti per audio-video, illuminazione e sicurezza. Ulteriori 70mila euro circa sempre dalle casse comunali, stanziati nel mese di dicembre, serviranno per la sistemazione del tetto dell’edificio. Tempo previsto per la conclusione dell’intervento: sei mesi.
Il progetto è stato redatto dall’arch. Paolo Dal Sasso e dall’ing. Pierluigi Carraro.
I lavori sono stati affidati al raggruppamento temporaneo di imprese tra la ditta “Linea Gobbato Snc di Gobbato Ivone &C.” di Ponte San Nicolò (PD), capogruppo mandataria, e la “Elenia Srl” di Padova, ditta mandante.
Il progetto di ristrutturazione presentato al Ministero della Cultura dal Comune di Marostica si è classificato al 13° posto su 90 domande presentate nell’area Nord Est. Complessivamente lo stanziamento del Fondo per la cultura era di 30 milioni di euro, che hanno finanziato 44 progetti sui 340 presentati da tutta Italia. Prossimamente sarà apposta una targa che ricorderà anche ai posteri l'ottenimento del contributo ministeriale.
La lieta novella è stata ufficialmente annunciata ieri in un incontro stampa al Politeama, con taglio del nastro incorporato per l’avvio simbolico del cantiere, alla presenza del presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti e di molti sindaci e amministratori del territorio.
E anche questa volta, come è accaduto a Bassano alla recente cerimonia di San Bassiano, qualcuno ha colto l’occasione per togliersi qualche sasso dalla scarpa.
Si tratta proprio del sindaco Matteo Mozzo.
“Finalmente - ha commentato il primo cittadino - mettiamo la parola fine alle vicende della piccola grande vergogna della città. Il Politetama è stato oggetto di campagna elettorale negli ultimi 15 anni, senza però mai sfociare in un intervento definitivo. Il Politeama sarà uno dei nuovi templi della cultura marosticense, simbolo della città ed esempio di tenacia nella volontà di rinascere.”
“In questi ormai cinque anni di mandato - ha aggiunto -, grazie al sostegno economico che abbiamo garantito all’Associazione Teatris, col supporto di Argot Produzioni e de La Piccionaia, si è riusciti prima di tutto a raggiungere l’obiettivo di creare il pubblico e di fidelizzarlo attraverso una proposta e programmi di qualità.”
Ma ecco che spuntano i sassi di Mozzo.
“Sono stato attaccato più volte in consiglio comunale perché non davamo informazioni sullo stato dell’arte del teatro - ha dichiarato il sindaco -, ma era proprio perché stavamo lavorando e non volevamo dare informazioni che potessero compromettere il procedimento e il lavoro dei tecnici.” “Abbiamo cercato di capire quali finanziamenti avrebbero potuto supportare il completamento dell’opera, ottimizzando la progettualità anche sulla base dei bandi ciclici pubblicati dal Ministero - ha concluso -. Vince la politica dei fatti e non delle chiacchiere. Per la durata dei lavori cercheremo di limitare al massimo i disagi per i cittadini e i residenti della zona.”
Il regista teatrale Maurizio Panici, direttore artistico di Ats, conferma la rilevanza dell’intervento.
“È una grande opportunità per la città e per la comunità perché viene restituito un manufatto importante che diventa il cuore della produzione culturale - ha affermato -. Non è solo un edificio, ma un centro pulsante che assumerà sempre maggiore importanza di contenuti e di proposte.” “La presenza in questi anni di Argot Produzioni
e de La Piccionaia - ha detto ancora Panici - stanno accompagnando la compagnia Teatris, garantendo una produzione culturale continua, che tocca il teatro, la musica e il cinema.”
Il Teatro Politeama di Marostica, costruito nel 1912 in stile Liberty su progetto dell’ingegnere e architetto Giovanni Tescari (1866-1939) ha conosciuto varie destinazioni d’uso nel secolo scorso. È stato infatti anche cinematografo, ospedale in tempo di guerra, sala da ballo. Negli anni ‘80 è stato acquistato dal Comune, arrivando dopo qualche anno alla sospensione dell’attività per mancanza di pubblico.
È di vent’anni fa l’intervento per il restauro della facciata e la ricostruzione degli spazi interni, ma la mancanza di fondi ne ha impedito la riapertura al pubblico. Dal 2017, con la sistemazione di piano terra, foyer e Ridotto, è ripartita l’attività con esposizioni e spettacoli dal vivo.
Si sta per avverare quindi il grande auspicio del Mozzo dei desideri.
Quest’anno, peraltro, in primavera a Marostica si vota per le elezioni comunali e per le aspirazioni del sindaco uscente, qualora volesse ricandidarsi, la restituzione completa del Politeama alla città sarebbe di sicuro un bel colpo di teatro.

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