Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Ci son Tre Coccodrilli

Nasce la Rete Associazioni Pedemontana Vicentina. Un nuovo coordinamento che chiede di partecipare ai tavoli di lavoro dell’Area Urbana Pedemontana e delle due IPA Pedemontana del Brenta e Alto Vicentino

Pubblicato il 03-01-2023
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Ci son Tre Coccodrilli, eccetera eccetera, solo non si vedono i due liocorni.
Dobbiamo cambiare il testo della famosa canzoncina per bambini che racconta la storia degli animali che salgono sull’Arca di Noè e dove i coccodrilli sono due.
Ma la cosa rende comunque bene l’idea di “raggruppamento” espressa dalla filastrocca musicale, riferita in questo caso al nuovo coordinamento in via di formazione nel nostro territorio.

I rappresentanti delle associazioni presenti alla conferenza stampa (foto Alessandro Tich)

Si tratta della costituenda Rete Associazioni Pedemontana Vicentina e al momento ne fanno parte 18 associazioni del Bassanese e dell’Alto Vicentino, che elenco in ordine alfabetico:
Acqua Bene Comune - Vicenza, A.RI.A Bassanese, Bassano Accessibile, Circolo Romano Carotti, Consulta per l’Ambiente Rosà, Coordinamento Acqua Brenta, Coordinamento Tutela Territorio Breganze CTTB, FIAB Bassano, FIAB Vicenza - Alto Vicentino, G.A.S. delle Rogge Rosà, I Tre Coccodrilli (eccoli qua!), Legambiente sezione di Schio, Legambiente sezione di Valdagno, Nutrire significa Educare - GasCanova, Nutrizionisti per l’Ambiente, Terrazziamo, Territori del Brenta e Laboratorio Obiettivo 5.
“Ma siamo solo agli inizi”, affermano i promotori del neo coordinamento che approfittano della conferenza stampa di presentazione convocata in sala Angarano in città per lanciare anche un appello alle altre associazioni del territorio interessato affinché si uniscano al grande gruppo.
A quale scopo? È per spiegare questo che i media locali sono stati invitati.
“Presentiamo oggi la costituenda Rete di associazioni che si inseriscono in un percorso virtuoso già avviato”, afferma il presidente di FIAB Bassano Renzo Masolo.
Il percorso virtuoso in questione riguarda due importanti novità per la cosiddetta “programmazione territoriale allargata”.
La prima è la nascita dell’Area Urbana Pedemontana che raggruppa 13 Comuni del Vicentino che si “affacciano” sulla SPV, col Comune di Bassano del Grappa ente capofila, con l’obiettivo di costituire un’Autorità urbana sovracomunale in grado di intercettare i Fondi Europei per lo Sviluppo Regionale (FESR). Un’Area Urbana già destinataria di un contributo di ben 14 milioni di euro dai fondi FESR 2012-2027 per realizzare progetti di sviluppo urbano sostenibile.
Il secondo fronte di novità è quello del “rilancio” delle IPA, Intese Programmatiche d’Area, gli oggetti misteriosi che stanno per affacciarsi nuova vita con la creazione di tavoli di lavoro per la programmazione condivisa sul territorio. Non solo in teoria ma anche e soprattutto in pratica: sono attualmente 4 i tavoli di lavoro dedicati ad altrettante tematiche (turismo e cultura, energia, acqua, viabilità e mobilità) istituiti nella nostra IPA Pedemontana del Brenta, guidata dal Comune di Bassano del Grappa, e ben 10 quelli attivati nella confinante IPA Alto Vicentino, guidata dal Comune di Schio.
Altro che Poltrone e Sofà: qui siamo nel regno dei Tavoli.

“Ci siamo incontrati per la prima volta come associazioni solo pochi giorni fa, il 23 dicembre a Breganze - rivela Masolo -. Il nostro scopo è quello di creare un coordinamento che possa essere un’utile e concreta risorsa per promuovere il più possibile un processo partecipato.”
È un chiaro avviso ai naviganti, quelli sull’Arca della progettualità sovracomunale, Comuni in primis: va bene e anzi va benissimo programmare il futuro in maniera condivisa, ma non si può farlo senza coinvolgere nei tavoli di lavoro anche le associazioni del territorio e quindi i cittadini.
Ed è quello che peraltro è richiesto dalla stessa Commissione Europea - quella che concede ed eroga i schei dei bandi - che prevede anche la “partecipazione dal basso” nei processi di programmazione territoriale attraverso lo “Sviluppo locale di tipo partecipato” ovvero (per usare il linguaggio dei miei adorati stakeholders) CLLD - Community Led Local Development.
Da qui il primo atto concreto della costituenda Rete Associazioni Pedemontana Vicentina.
È una lettera datata oggi, 3 gennaio, e indirizzata al sindaco di Bassano del Grappa Elena Pavan, nella sua doppia veste di sindaco del Comune capofila dell’Area Urbana Pedemontana e di presidente dell’IPA Pedemontana del Brenta e al sindaco di Schio Valter Orsi, nella sua veste di presidente dell’IPA Alto Vicentino. Non solo loro due: i destinatari della lettera sono infatti anche tutti gli altri sindaci dell’Area Urbana Pedemontana e dei Comuni che costituiscono le due IPA.
In sostanza, la costituenda Rete chiede alle amministrazioni di partecipare e di collaborare ai processi e ai tavoli di programmazione, con la richiesta di “un primo incontro chiarificatore con i referenti delle associazioni” e della “futura convocazione di queste ai tavoli tematici”.
E questo perché, come sottolinea la lettera, il coordinamento “rappresenta gruppi di volontari (costituiti in associazione) che conoscono molto bene la storia, la cultura, i problemi e le criticità del territorio e che hanno un rapporto diretto con i cittadini e le cittadine”.
“È un passaggio fondamentale - commenta in conferenza stampa Renzo Masolo -. La partecipazione non è una gentile concessione ma per noi deve essere una prassi di normalità.”

“Va sviluppato il colloquio con le amministrazioni, che è carente in tutta la nostra area - dichiara Sergio Carrara del Coordinamento Tutela Territorio Breganze -. I cittadini sono i sensori del territorio, non servono modelli ordinari già visti che non produrrebbero nulla.”
“Quello che ci serve - continua Carrara - è una sostenibilità e un futuro per un territorio che sta soffrendo di un modello di sviluppo che non è più adeguato, con risorse che vanno valorizzate anziché depredate.”
“È un percorso di avvicinamento e partecipazione - osserva Andrea Cunico Jegary di Territori del Brenta -. Non si tratta di un rapporto critico di confronto ma dell’apporto di ciascuno di noi, per le proprie competenze. Un patrimonio di competenze che se non dialoga chi amministra andrebbe inutilmente disperso.” “Lo stesso approccio che subordina l’accesso ai bandi da parte delle IPA viene dall’Unione Europea e richiede che ci siano i tavoli di lavoro - aggiunge Cunico Jegary -. Questo è il momento e l’opportunità per ribadire che ai tavoli non vengano chiamate solo le associazioni di categoria. Abbiamo bisogno anche del coinvolgimento delle parti sociali e culturali, lo dice la stessa Commissione Europea.”
“Si parla tanto di inclusione e che le persone con disabilità debbano partecipare ai tavoli - è il pensiero di Marco Zarpellon di Bassano Accessibile -. L’accessibilità è importante a tutti i livelli e noi vogliamo dare i nostro contributo.”
“Non è concepibile che non vengano interpellati anche i portatori di interesse diffuso che sono i cittadini e le loro associazioni - rimarca la referente di Acqua Bene Comune - Vicenza Maria Grazia Parolin -. Pensiamo solo all’impatto della SPV che ha creato una forte cesura sia nelle connessioni sopra terra che nelle connessioni acquedottistiche sotto terra. Ci sono problematiche come il rumore, la qualità dell’aria, la qualità dell’acqua e le associazioni sono competenti per sapere cosa serve.” “Nel primo progetto operativo della SPV erano previsti 8000 pozzi perdenti - prosegue -. È stato solo grazie alle osservazioni delle associazioni al Consiglio di Bacino se il progetto è stato rivisto, impedendo che i pozzi perdenti scaricassero in falda non solo l’acqua piovana ma anche un carico di gasolio in caso di incidente.”
“A.RI.A Bassanese - puntualizza la presidente Manuela Mocellin - non si occupa solo della questione di San Lazzaro ma agisce nell’ottica della tutela nella quale rientrano tutte le azioni non solo per tutelare ma anche per valorizzare il territorio.”
“Crediamo - aggiunge la referente di A.RI.A. Bassanese - che l’istituzione delle IPA, ferme da un po’ di anni, abbia un futuro molto importante, estendendo la programmazione del territorio e non solo su 4 tavoli. Quello che chiediamo è un modus operandi che deve includere anche le associazioni e i cittadini.”

“Siamo molto contenti che siano stati avviati questi percorsi di metodologia europea e auspichiamo che le due IPA si informino tra loro - riassume Renzo Masolo -. Ma chiediamo maggiore chiarezza e una maggiore comunicazione per capire in che modo si stanno muovendo e per favorire un patrimonio di attivismo per la cittadinanza.”
“Siamo disponibili a partecipare ai tavoli, tra di noi ci sono menti lungimiranti, competenti ed ecologiche - continua -. La nostra preoccupazione è che i fondi siano usati nel migliore dei modi e siano veramente a servizio del territorio, rivolto a uno sviluppo urbano sostenibile.”
“Non facciamo un reset, ma una politica di evoluzione dei nostri territori”, conclude Masolo ricordando i tanti progetti territoriali sorti in tutti questi anni e poi finiti nel congelatore.
Intanto, il prossimo 13 gennaio, la costituenda Rete Associazioni Pedemontana Vicentina si riunirà nuovamente a Breganze “cercando di allargare il cerchio” nell’auspicio del “futuro incontro con i presidenti delle IPA per iniziare questo periodo di collaborazione”.
Le associazioni del territorio sono dunque pronte a salire e a navigare sull’Arca della progettualità sovracomunale, anche senza i due liocorni.

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