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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Love Story

Dopo quattro anni di stop forzato ritorna finalmente la Partita a Scacchi di Marostica a personaggi viventi. Nuovi costumi e diverse novità tra cui un video prequel che racconta l’antefatto della vicenda

Pubblicato il 25-08-2022
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Ogni grande storia, prima o poi, ha il suo prequel.
Come Better Call Saul, degno prequel e in parte anche sequel della leggendaria serie televisiva Breaking Bad.
Qui però non parliamo di avventure criminose nel New Mexico, ma della romantica storia di un amore conteso al nobil gioco degli scacchi.

Sindaco Mozzo, presidente Bucco, assessore Bianchin e regista Panici in conferenza stampa coi due Alfieri 'vestiti di nuovo'

È il sempre uguale e sempre rinnovato fascino della Partita a Scacchi di Marostica a personaggi viventi, verso la quale mancano ormai solo una quindicina di giorni.
Quattro rappresentazioni venerdì 9, sabato 10 e domenica 11 settembre; oltre 10.000 biglietti già venduti per un totale di 14.400 posti disponibili; prenotazioni che arrivano anche dal Brasile, dagli Stati Uniti, dall’Australia e dalla Gran Bretagna.
È il ritorno del grande spettacolo a cadenza biennale dopo quattro anni di stop (uno normale, il 2019, come in tutti gli anni dispari, e altri tre anni di blocco forzato) imposti dalla pandemia. Un quadriennio durante il quale tuttavia l’organizzazione, come sottolinea il presidente della Pro Marostica Simone Bucco, “non è mai stata ferma”.
Col risultato che l’edizione di quest’anno si presenta con diverse novità.
La prima cosa nuova è per l’appunto il prequel, che viene proiettato in anteprima nella conferenza stampa convocata al Castello Inferiore. Un inedito e pregevole cortometraggio di 7 minuti, per la regia di Maurizio Panici che è anche il regista della Partita, che racconta l’antefatto della celebre leggenda. Vi si narra la storia delle due famiglie contendenti dei da Vallonara e dei da Angarano, dell’amore per la bella Lionora e delle origini della disfida che dal sangue delle spade, vietato dalle leggi della Serenissima, si trasforma in una signorile tenzone di mosse sulla scacchiera. Nel filmato si scopre la Marostica rinascimentale, con i suoi scorci e i suoi palazzi e con i volti di attori e figuranti protagonisti della vicenda.
Tra i quali non può mancare messer Taddeo Parisio, governatore di Marostica e padre di madonna Lionora, che emette l’editto che dà origine alla Partita a Scacchi tra i due contendenti Vieri da Vallonara e Rinaldo da Angarano e a cui presta il nuovo volto dopo una lunga selezione l’attore Riccardo Peraro della compagnia teatrale La Ringhiera di Padova.
Il prequel “Marostica 1454” sarà proiettato in loop - e cioè a ciclo continuo - nei tre giorni della rappresentazione, per tutta la giornata prima dell’inizio dello spettacolo, su tre maxi schermi collocati in altrettanti punti strategici di piazza Castello. Turisti e visitatori potranno così entrare nel “clima” della immortale Love Story che in serata (e domenica 11 anche nel pomeriggio) prenderà vita tra costumi d’epoca, arcieri, danzatrici, ambascerie, armigeri, vessilliferi, sbandieratori e quant’altro.

Saranno 650 i figuranti in scena, con pochi attori professionisti e il resto dei personaggi impersonato dalla consueta messe di partecipanti volontari. Se ci aggiungiamo i componenti dell’organizzazione e della struttura tecnica, la Partita a Scacchi di Marostica coinvolge in tutto un migliaio di persone. È un’intera città che si trasforma e che partecipa al grande e tradizionale rito dell’“Aspettando la Partita” fatto di un fitto calendario di prove nel cuore dell’estate, dell’allestimento in piazza delle tribune attualmente in corso e di una corsa agli ultimi ritocchi e rifiniture del prodigioso spettacolo fino alle prove generali del 5, 6 e 7 settembre e alla fatidica prova generale in costume con il pubblico di giovedì 8 settembre, riservata ai familiari dei figuranti.
Per molti interpreti della rievocazione in costume sulla scacchiera più grande del mondo è la prima volta che accade: sono infatti tanti i volti nuovi di questa edizione 2022 per la quale la Pro Marostica, che organizza il grande e atteso evento in collaborazione col Comune, ha fortemente voluto un ricambio generazionale: circa la metà dei 650 figuranti, selezionati tramite casting affollatissimi.
È un segno del fascino inalterato che la Partita esercita per giovani e meno giovani.
E finalmente potremo vedere nella rappresentazione ufficiale le due giovani protagoniste Agata Gusi e Maeva Bertollo, nei panni rispettivamente di Lionora e di Oldrada, elette ancora nel 2020.
Novità anche per i costumi. Grazie a un investimento di 70.000 euro e alle cospicue sponsorizzazioni (sponsor presenti in conferenza stampa e ripetutamente ringraziati da Pro Marostica e amministrazione comunale) il patrimonio della Partita si è infatti arricchito di 56 nuovi abiti dei personaggi del “gruppo scacchiera”, realizzati dall’Atelier Nicolao di Venezia, come pure dei nuovi costumi di alcune dame e gentiluomini e degli armati.
Nuovi abiti di scena che vengono presentati in anteprima alla conferenza stampa dall’Alfiere Bianco e dall’Alfiere Nero. Inoltre cento paia di stivali, di alto design e vera pelle, sono stati donati dal Calzaturificio Stephen per un valore di 40.000 euro.

“C’è grande attesa ma anche tanto fermento - dichiara il sindaco di Marostica Matteo Mozzo -. Finalmente possiamo mettere in scena il nostro evento più importante che rende Marostica celebre in tutto il mondo.” “Il lavoro di organizzazione di Pro Marostica è stato eccellente - aggiunge il sindaco - e non possiamo che ringraziare questi volontari che, gestendo una macchina complessa di centinaia di persone, svolgono un ruolo di promozione fondamentale per la città.”
Gli fa eco l’assessore al Turismo Ylenia Bianchin, secondo la quale “lo spettacolo è un’occasione unica per mostrare le bellezze del nostro territorio e riproporsi come meta di viaggio”. “Le parole d’ordine sono state riqualificazione e internazionalizzazione - afferma il presidente della Pro Marostica Simone Bucco -. In questo senso sono andati tutti gli investimenti, dal rinnovamento dei costumi alle tecnologie di scena fino alla comunicazione. Ora attendiamo di vivere a pieno l’emozione del ritorno in scena e dell’abbraccio del pubblico.”
“La novità più grandiosa dell’edizione - riassume il regista Maurizio Panici - è che saremo ancora una volta tutti insieme, protagonisti di un atto di comunità straordinario che è uno spettacolo che coinvolge una città intera.”
Siamo dunque in pieno conto alla rovescia per la Partita 2022 ma le antenne sono anche già puntate all’anno prossimo, quando la Partita a Scacchi compirà 100 anni.
L’attuale rappresentazione è il frutto del genio da sceneggiatore di Mirko Vucetich che la concepì nel 1954, ma correva l’anno 1923 quando un gruppo di studenti universitari marosticensi guidato da Francesco Pozza si inventò “una partita a scacchi con pezzi umani da giocarsi sulla piazza della città”.
L’anno del Centenario sarà celebrato con un evento speciale e, per l’occasione, il presidente Bucco invita chiunque possieda ancora ricordi, documenti e oggetti direttamente collegati alle Partite del passato di affidarli alla Pro per arricchire ulteriormente l’archivio storico della manifestazione.

Intanto è il momento di pensare alla Partita di quest’anno, che si svolge come sempre nel secondo fine settimana di settembre degli anni pari.
L’evento sarà preceduto da una anticipazione coi fiocchi venerdì 2 settembre alle ore 20.30 nella sala consiliare del Castello Inferiore dove Francesco “Checco” Chiminello, Luciano “Luci” Bagnara e Mario Artuso, fra i più anziani protagonisti della disfida, in dialogo tra loro racconteranno albori ed episodi della Partita: testimonianze dirette e preziose che verranno raccolte a futura memoria.
Il futuro immediato parla invece dell’imminente “Frecce, fogo!” che da venerdì 9 settembre darà il via ancora una volta alla suggestiva rievocazione della nobile contesa per la mano della Bella Lionora.
È davvero una interpretazione rinascimentale di Love Story, ma con una nuova versione della frase più celebre del film: amare significa voler sempre dire Scacco Matto.

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