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Politica

Crash Test

Sola contro tutti: sulla fine dell’amministrazione del sindaco di Nove Raffaella Campagnolo, isolata sul caso della scuola Danieli e decaduta per le dimissioni in blocco di sette consiglieri comunali

Pubblicato il 09-08-2022
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Crash. Il piatto di ceramica di Nove alla fine si è rotto. Era scritto nelle stelle che dovesse rompersi perché le crepe, evidenziatesi nell’ultimo periodo, erano ormai irreparabili.
Era solo questione di giorni e la cosa adesso è accaduta.
A Nove si è conclusa in anticipo l’amministrazione del sindaco Raffaella Campagnolo. Dimissioni in blocco di sette consiglieri comunali, tre della maggioranza (il capogruppo Daniele Sartori, Diego Fabris e Francesca Fabris) e i quattro della minoranza (Valter Marcon, Marco Carlesso, Remo Zaminato, Zaudi Marini), consiglio comunale decaduto per la defezione della metà più uno dei suoi componenti e bye-bye tutti a casa. Comune commissariato e Prefettura al lavoro per nominare il commissario.

27 maggio 2019: Raffaella Campagnolo nel giorno della sua proclamazione a sindaco (fonte immagine: Facebook / Noi con Nove)

Non è la prima volta che nel nostro territorio accade lo scioglimento anticipato di un’amministrazione - Marostica, coi casi Scettro e Dalla Valle, insegna per tutti - né sarà l’ultima, tuttavia colpiscono il modo e soprattutto la rapida tempistica con cui la crisi novese si è dapprima manifestata ed è quindi degenerata sulla via del non ritorno.
Tutto è ruotato attorno alla questione della scuola materna Danieli di Nove.
Si tratta di una vicenda che da tempo è al centro dell’interesse della comunità novese ma che lo scorso 28 luglio ha superato, per così dire, i confini mediatici comunali grazie alla lettera trasmessa all’ancora sindaco Campagnolo dall’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan che aveva richiamato il primo cittadino per la sua assenza al tavolo convocato a Venezia riguardo ai destini della scuola dell’infanzia.
La storia ve l’ho già raccontata e qui ve la riassumo ai minimi termini.
La Danieli di Nove è una scuola paritaria, gestita da una Fondazione con un consiglio di gestione i cui membri sono nominati in quota parte dal Comune, dalla parrocchia e dal comitato genitori. L’amministrazione aveva riscontrato delle difficoltà gestionali e il sindaco Campagnolo aveva avviato un percorso finalizzato alla “statalizzazione” e cioè al passaggio della Danieli da scuola paritaria a scuola pubblica. Percorso osteggiato dalla Fondazione, con le dimissioni di 4 componenti su 5 del consiglio di gestione, e dalla stessa assemblea dei genitori.
Ne è conseguito un braccio di ferro tra il sindaco e la rappresentanza dei genitori, la quale si è rivolta all’assessore regionale Donazzan, che si è detta contraria al processo di statalizzazione della scuola poiché “non ne sussistono i presupposti”.
Quindi il tavolo convocato in Regione a Venezia lo scorso 26 luglio per dirimere la questione, l’assenza alla riunione del sindaco Campagnolo e la lettera di richiamo al sindaco della Donazzan: è stato l’inizio della fine.
La frenetica cronaca dei giorni successivi è stata quella di un sindaco che perdeva irrimediabilmente i pezzi.
Il 1 agosto la notizia delle dimissioni di due assessori comunali, dopo quelle del vicesindaco Diego Fabris che il 21 luglio aveva rimesso il suo mandato da componente di giunta, mantenendo solo il ruolo di consigliere comunale.
Poi, appunto, le dimissioni presentate sia come assessori che come consiglieri comunali da Rachele Lucia Sebellin, che seguiva il referato ai Lavori Pubblici e da Rosa Scarpino, responsabile dei Servizi Sociali. Un clamoroso gesto di dissenso nei confronti del sindaco e delle decisioni che la Campagnolo avrebbe preso in solitaria. In giunta erano rimasti solo in due: la sindaca e l’assessore all’Istruzione Marco Baù. Affermare che il governo comunale era in bilico sarebbe stato niente di più che un morbido eufemismo.
A gettare il definitivo macigno politico nel mare già tempestoso è stato un intervento trasmesso via comunicato stampa sempre il 1 agosto dal Circolo di Nove-Cartigliano del Partito Democratico.
Nella nota il PD locale è andato oltre la questione della scuola Danieli per dichiarare che “da molti mesi ormai le richieste di chiarezza in merito all’operato della sindaca si sono moltiplicate, dentro e fuori la maggioranza”. “Abbiamo appreso dalla stampa - afferma il comunicato - l’assenza della sindaca ad un importante tavolo di confronto regionale a poco più di un mese dall’inizio delle attività scolastiche; assenza aggravata da giustificazioni non degne da parte di chi ha l’onore di rappresentare Nove e, a seguito delle quali, sono arrivate le pesanti dimissioni di due centrali esponenti della giunta comunale.” “Tale situazione - incalza il PD - peggiora in modo irrimediabile il clima di distanza e sfiducia venutosi a creare nei mesi tra i cittadini novesi e la prima cittadina.”
“Quanto condiviso nel programma elettorale del 2019 - è un altro passo del testo -, se da un lato è stato portato avanti dai singoli, parimenti è stato disatteso dalla sindaca, che si è progressivamente allontanata dal paese, percorrendo in solitaria una strada dalla quale riteniamo doveroso dissociarci.”
Da qui la richiesta del PD di “una seria, probabilmente tardiva, presa di coscienza da concretizzarsi con un passo indietro da parte della sindaca, nel rispetto della comunità tutta ed, in particolare, di chi l’ha sostenuta e ora vive con profonda sofferenza il suo incomprensibile e progressivo cambiamento”.
La Campagnolo, dal canto suo, ha replicato di non avere intenzione di andarsene, puntando l’attenzione sulla questione della responsabilità del mandato e del programma da portare avanti, benché attorno a lei ci fosse soltanto del terreno bruciato.
La sindaca si è quindi trovata isolata e di fatto sola contro tutti. Ma nonostante tutto ha continuato a correre da sola verso il muro invalicabile del consenso perduto, come un manichino del crash test. Finché il piatto di ceramica ha fatto crash per davvero.
Raffaella Campagnolo era stata eletta sindaco nel maggio 2019 con il 41,0% delle preferenze, a capo della lista Noi con Nove, una civica vicina all’area di centrosinistra essendo stata la Campagnolo stessa il vicesindaco del precedente sindaco Chiara Luisetto, quest’ultima esponente di punta del PD provinciale.
Per tre anni e tre mesi il suo mandato comunale si è svolto senza apprezzabili sussulti, fino alla repentina caduta di queste ore.
È la puntata finale di questa stagione, che adesso ne promette altre, della Novenovela.
Dal 9 all’11 settembre prossimi si svolgerà a Nove la 25^ edizione della tradizionale e visitatissima Festa della Ceramica coi Portoni Aperti, ma l’ormai ex amministrazione comunale vi potrà esporre solamente i cocci.

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