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Mark Spritz

La ragazzata natatoria sotto il Ponte di Bassano: una stupidata assoluta presumibilmente favorita dall’alcol, ma non uno “sfregio” al Monumento Nazionale

Pubblicato il 13-05-2022
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Ve lo giuro: nella giornata di ieri, tra mostre fotografiche e moduli abitativi della Biosfera, non ho avuto tempo e modo di occuparmene.
Ma oggi devo assolutamente recuperare la notizia. Perché è una di quelle cose sulle quali un narratore della città - come un po’ sboronamente mi reputo - non può chiudere gli occhi.
Mi riferisco alla ragazzata natatoria di ieri pomeriggio attorno alle 18 sotto il Ponte di Bassano.

Un fermo-immagine del video che immortala l'impresa

Come ormai ben sanno gli utenti dei social e delle varie messaggistiche dove le cose vengono rese pubbliche quasi in tempo reale, un giovanotto vestito di soli slip ha scambiato il Brenta per una corsia della piscina comunale e si è fatto una rinfrescante vasca tra i piloni del Monumento Nazionale.
Un video che ha fatto subito il giro degli smartphone di Bassano - come quello dell’anziano automobilista che è passato in macchina sul Ponte - lo ritrae mentre si sbraccia sull’acqua a stile libero per poi raggiungere la quarta stilata verso Angarano dove alla fine risale e si siede sulla punta del rostro, bello fradicio e accucciato come la Sirenetta di Copenaghen.
Racconta l’articolo di oggi del Giornale di Vicenza che l’improvvisato nuotatore del giovedì
si sarebbe tuffato nel fiume a seguito di un “generoso consumo di alcolici”, a giudicare “dall’equilibrio e dall’eloquio decisamente precari”. L’impresa del giovane in mutande è stata accompagnata dai frizzi, dai lazzi e dagli incitamenti dei suoi amici divertiti e dall’inevitabile curiosità degli astanti, di fatto interessati esclusivamente a riprendere e a fotografare la scena da consegnare ai social e ai giri di valzer su WhatsApp.
Qualcuno però ha chiamato le forze dell’ordine. All’arrivo dei Carabinieri, assieme ai Vigili del Fuoco che vengono automaticamente allertati in caso di necessità di recuperi fluviali, l’autore della bravata ha raggiunto la riva e se l’è data a gambe, sempre ovviamente in mutande.
Sulle sue tracce si stanno muovendo i militari dell’Arma in collaborazione con gli agenti della Polizia locale e sono certo che, anche per tale inedito episodio, questo sarà lavoro per l’ispettore Mazzocco.
Pertanto l’identità del nuotatore solitario e presumibilmente alticcio sarà presto svelata e assieme ai suoi tre amici e compari di avventura rischia una denuncia, con relativa salata sanzione, per offesa al pubblico decoro e per trasgressione all’ordinanza sul rispetto del Ponte di Bassano, oltre all’ipotesi di essere deferito all’autorità giudiziaria per procurato allarme.
Questa è stata dunque l’impresa compiuta da Mark Spritz, novello emulo (ma con una “r” in più nel cognome da me attribuito) del grande nuotatore statunitense vincitore di sette medaglie d’oro alle Olimpiadi di Monaco del ‘72.
Anche se nel caso del giovane e apparentemente brillo ondino sul Brenta, direi che ha vinto semplicemente la medaglia d’oro delle Olimpiadi di Mona. Può capitare a tutti di vivere una giornata da rabaltà, soprattutto alla sua età, e ieri è capitato a lui.
Certamente il ragazzo in slip si è comportato un modo improprio e ha fatto una grossa e sonora pernacchia alla dignità e al decoro del cosiddetto manufatto palladiano.
Tuttavia colpisce l’accanimento anche mediatico nei suoi confronti per lo “sfregio” procurato al Monumento Nazionale.
In fin dei conti non ha danneggiato nulla, diversamente da chi scambia i pali e le balaustre del piano di camminamento del Ponte per superfici su cui lasciare il segno con scritte o graffiti. Non ha manomesso i rostri, li ha solo usati come posti a sedere da cui farsi bello per la goliardata che lo ha proiettato per qualche minuto al centro di un’effimera attenzione.
Qual è la sottile linea rossa che segna il confine tra uno spaccone, per quanto su di giri, e un vandalo?
Morale della favola: ieri a Bassano è andata in onda - letteralmente - una scena appartenente alla categoria delle stupidate assolute, non dissimile da certi atteggiamenti tipici degli addii al celibato o al nubilato sul Ponte di pluriennale memoria. Ma è entro questi contorni che l’episodio va inquadrato e anche, giustamente, criticato.
Mark Spritz avrà anche bevuto, dai gradi alcolici avrà assorbito l’adrenalina per tuffarsi scioccamente in acqua e per questa sua nuotata fuori luogo pagherà la multa: ma gli “sfregi” al patrimonio monumentale sono tutt’altra cosa.

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