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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

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Decisioni a tavolino

Dal 1 aprile a Bassano stop all’ampliamento dei plateatici per Covid. Ma la cosa è piaciuta ai pubblici esercizi. E l’amministrazione, in accordo con le categorie economiche, lancia gli “ampliamenti stagionali”

Pubblicato il 16-03-2022
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Dal prossimo 1 aprile, toccando ferro, molte cose dovrebbero cambiare. E non è un Pesce. Giovedì 31 marzo scade infatti in Italia lo stato di emergenza sanitaria decretato dal governo per la pandemia da Covid-19. Dal giorno successivo il nostro Paese sarà tutto “bianco” ed è annunciato per domani il nuovo decreto che stabilirà lo status quo del post-emergenza. Per quanto riguarda il cosiddetto “ritorno alla normalità” - anche se “normalità”, in questi tempi di guerra, è un modo di dire -, staremo a vedere.
Intanto dal 1 aprile a Bassano del Grappa qualcosa cambierà di sicuro.
Si tratta delle regole che sovrintendono alle autorizzazioni per le concessioni di occupazione del suolo pubblico per i plateatici esterni di bar e ristoranti.

Foto Alessandro Tich

Ne danno notizia, in una conferenza stampa convocata in municipio, il vicesindaco e assessore al Bilancio Roberto Marin e l’assessore alle Attività economiche Giovannella Cabion, affiancati dai rappresentanti delle associazioni di categoria che hanno collaborato al nuovo corso della regolamentazione in materia. Oltre a Confartigianato, ci sono insieme anche Confcommercio e Confesercenti: e già questa è una notizia.
La conclusione dello stato di emergenza sanitaria coincide infatti con la conclusione delle agevolazioni riservate ai pubblici esercizi per fronteggiare la pandemia.
Nel maggio 2020 - appena usciti dai due tristemente indimenticabili mesi del lockdown, di cui proprio adesso ricorre il secondo anniversario - l’amministrazione di Bassano, in accordo e su richiesta delle categorie economiche interessate, aveva aperto alla possibilità di concedere l’ampliamento dei plateatici esterni già autorizzati.
Bisognava sopperire alle forti restrizioni imposte all’interno dei bar e garantire il tanto decantato distanziamento sociale: da qui l’esigenza di aumentare gli spazi riservati ai tavolini esterni dei locali. Erano pervenute, in tal senso, un centinaio di richieste. Praticamente quasi tutti i pubblici esercizi di Bassano, che sono circa 120 di cui la maggior parte ubicata in centro storico. Detto, fatto. Il Comune ha concesso l’ampliamento dei plateatici, che poteva arrivare fino al doppio dello spazio già autorizzato, sospendendo il canone per l’occupazione di suolo pubblico e senza quindi far pagare nulla agli imprenditori interessati. Plateatico ampliato e per di più esentasse.
Da allora la situazione non è mutata e rimarrà tale fino al prossimo 31 marzo. Dopodiché, per usare uno slogan caro all’amministrazione Pavan, #SiCambia.

La possibilità di godere di un ampliamento del plateatico è piaciuta a molti esercenti che evidentemente, soprattutto nella bella stagione, hanno ottenuto dalla novità il loro legittimo tornaconto. E, come rivela il vicesindaco Marin, “abbiamo ricevuto numerose richieste di ampliamenti Covid permanenti”.
Ma un “ampliamento Covid” permanente, senza il Covid, non si può fare.
E in mancanza del cappello a cilindro del mago Silvan, bisognava trovare una soluzione che venisse incontro alle richieste senza trasgredire alle regole.
“Alla fine dello scorso anno, tra ottobre e dicembre, in previsione della fine dello stato di emergenza - spiega Marin -, si è aperto un confronto tra l’amministrazione e le associazioni di categoria per concordare le modalità della riapertura, il pagamento del canone dovuto e la cessazione delle autorizzazioni temporanee relative agli ampliamenti da Covid-19. Partendo da una valutazione complessiva e dalla necessità di ritornare alle norme ante pandemia, si è giunti così a un nuovo assetto.”
E il nuovo assetto, in vigore dal prossimo 1 aprile, è questo qua.
Innanzitutto viene ripristinato per gli esercenti il canone per l’occupazione del suolo pubblico, che rimane tuttavia invariato alla tariffa del 2019. Vale a dire 60 euro al metro quadro per l’occupazione annuale con tavoli e sedie per i bar.
Un costo “calmierato” se confrontato con le tariffe 2019 di altri Comuni: ad esempio 72 euro al metro quadro a Schio, 88 euro a Vicenza, 110 euro ad Asolo, 134 euro a Padova, 145 a Treviso, 167 euro a Cittadella.
Poi la novità vera e propria: l’“ampliamento stagionale”.
È data cioè facoltà ai pubblici esercizi di richiedere un ampliamento dei loro plateatici per un periodo di 90 oppure di 180 giorni nella stagione che va da aprile a settembre.
Il tutto col regolare pagamento del canone a metro quadro e ovviamente con il rispetto di tutte le regole e prescrizioni necessarie. L’ampliamento, rispetto all’aumento di spazio per il Covid, sarà più limitato e potrà arrivare fino al 50% del plateatico esistente e fino a un massimo di 30 metri quadrati.
La novità riguarda al momento i soli locali del centro cittadino (Angarano compreso) e si potrà fare domanda di ampliamento stagionale al Comune a partire dal prossimo 1 aprile.
“Il 2022 - aggiunge il vicesindaco - sarà l’anno di una prima fase sperimentale del nuovo impianto, anche in attesa del nuovo regolamento comunale per l’arredo urbano e i dehors e del nuovo regolamento per l’insediamento delle attività di somministrazione di alimenti e bevande.”

“Il percorso fatto con le associazioni di categoria - dichiara l’assessore Giovannella Cabion - è stato fondamentale per venire incontro alle diverse esigenze ma anche per dare un segno di equilibrio e di eleganza in una città che soprattutto nei fine settimana viene sempre più visitata e vissuta come un luogo accogliente.” “Siamo orgogliosi - continua l’assessore - di poter condividere con gli esercenti e con chi lavora in centro un’organizzazione che sarà poi anche quella dell’arredo urbano e di un controllo sulle nuove aperture di pubblici esercizi.”
Un lavoro di squadra che conquista la benedizione suprema del presidente dei Commercianti di Bassano aderenti a Confcommercio Alberto Borriero.
“La progettualità di portare a un piano dei pubblici esercizi e un piano per i dehors, che sono chiusi nel cassetto dal 2011 - afferma -, non è solo un segno di rinascita dopo il Covid, ma di rinascita sotto il profilo dell’organizzazione della città stessa.” “Ci è piaciuta - prosegue Borriero - la modalità di lavoro con l’amministrazione, senza dogmi e svolta sotto il profilo pratico.”
Gino Brunello, presidente della categoria Baristi di Confcommercio, si aggiunge ai peana di approvazione: “Non sono stati fatti regolamenti a pioggia ma abbiamo una serie di misure per regolamentare le diverse situazioni, posizione per posizione.”
“Il Covid - continua Brunello - ci ha fatto vedere Bassano in un modo diverso, con plateatici più grandi. Con questa nuova opportunità potremo avere in estate un dehors degno della città.”
Letizia Bonamigo, presidente di Confesercenti Bassano, è più realista del re: “Per la prima volta abbiamo lavorato tutti insieme cercando di costruire anziché portare ciascuno l’acqua al proprio mulino. È l’inizio di un nuovo modo di vivere la città e di vivere l’amministrazione.”
Una “fusione di intenti” che viene sottolineata in conferenza stampa anche dalla referente di Confartigianato Bassano Valeria Vicariotto, che interviene a nome del presidente Sandro Venzo.
Tutti insieme appassionatamente, dunque, per queste collegiali decisioni a tavolino.
In centro a Bassano in estate di tavolini all’aperto ne avremo pertanto a iosa. Sperando che i camerieri, nella bella stagione, non siano più tenuti a controllarci il green pass.

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