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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Carri smascherati
Salta ancora una volta il Carnevale di Bassano e la Pro Bassano si chiama fuori. È la fine di un’era o solo un temporale di passaggio?
Pubblicato il 18-02-2022
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Carri smascherati: anche quest’anno niente da fare per il Carnevale di Bassano del Grappa.
Con un comunicato stampa trasmesso martedì scorso in redazione, il presidente della Associazione Pro Bassano, organizzatrice del Carnevale, Renzo Stevan ha annunciato l’annullamento della manifestazione.
“Oggi a Vicenza presso la Prefettura si è riunita la Commissione Provinciale di P.S. per discutere la fattibilità del Carnevale 2022 da parte della Pro Bassano - afferma la nota -. Con profondo rammarico e nonostante tutta la buona volontà e l’impegno spesi nell’organizzazione, la Pro comunica di non essere in grado di soddisfare le criticità per Covid 19 e di sicurezza emerse dalla discussione, pertanto il Carnevale non verrà realizzato.”
Una delle passate edizioni della sfilata dei carri allegorici del Carnevale di Bassano (archivio Bassanonet)
È una storia che continua cinicamente a ripetersi perché l’inizio dell’era del Covid, per quanto mi riguarda, è strettamente collegato proprio al Carnevale bassanese.
Me lo ricordo come se fosse oggi: era la sera di sabato 22 febbraio 2020. In Italia da qualche giorno avevano a cominciato a circolare le prime notizie sull’arrivo di quello che fino allora era stato etichettato come il “virus cinese” e proprio quel 22 febbraio la stampa nazionale e non solo aveva dato la notizia della morte della prima vittima italiana da Coronavirus, il pensionato di Vo’ Euganeo Adriano Trevisan.
Nel pomeriggio si era tenuto un vertice in Prefettura a Vicenza, a cui aveva partecipato anche il sindaco di Bassano Elena Pavan, dove era stata presa la decisione di annullare, in via prudenziale, tutte le manifestazioni pubbliche tra cui la tradizionale sfilata dei carri allegorici del giorno dopo a Bassano del Grappa. Me lo aveva comunicato al telefono il sindaco, appena uscita dalla riunione, e poco dopo sarebbe giunto in redazione il comunicato stampa di conferma dell’amministrazione comunale.
Avevo pubblicato la notizia in tempo reale e mi sono quindi precipitato in viale delle Fosse, dove stava per iniziare la consueta anteprima del sabato della sfilata notturna dei carri, per raccogliere i primi commenti degli organizzatori sulla clamorosa novità.
Ma gli organizzatori non sapevano ancora nulla: hanno appreso la notizia da me.
Erano increduli, non gli pareva vero, il presidente della Pro Bassano Renzo Stevan e il presentatore della festosa kermesse Claudio Prospero pensavano a una “fake news”, a un brutto scherzo di Carnevale. Ma non era una falsa notizia e non era uno scherzo: era la nuova e triste realtà che da quella sera e fino ad oggi ha accompagnato e condizionato le nostre vite. Il Covid ha poi comportato l’annullamento anche del Carnevale 2021 e la stessa situazione si ripete quest’anno.
Oggi il presidente della Pro Bassano Renzo Stevan ha rincarato la dose, dichiarando al Giornale di Vicenza di non essere più intenzionato a organizzare la manifestazione.
A motivare il proposito di gettare la spugna sarebbero state le varie e pesanti prescrizioni emerse nella riunione in Prefettura, senza che siano state indicate regole chiare in tempi precedenti e soprattutto in tempo utile per consentire un’adeguata organizzazione dell’appuntamento in maschera.
Vanno senz’altro rispettate le istanze e le lamentele dell’associazione Pro Loco, composta da volontari che, per usare un francesismo, si fanno il mazzo per garantire alla città l’organizzazione e lo svolgimento di questo e di altri importanti eventi pubblici. E senza dubbio va anche stigmatizzato l’infelice tempismo della Commissione Provinciale di P.S. che ha affrontato la questione all’ultimo momento.
Mi chiedo però se il presidente Stevan abbia considerato o meno la situazione generale che stiamo attualmente vivendo in Italia. Basta digitare su Google le due parole chiave “annullamento Carnevale”: le manifestazioni con sfilate di carri sono state sospese e rinviate al 2023 su e giù per lo Stivale. E tutte quante per lo stesso motivo: aumento dei contagi, divieto di assembramenti, misure precauzionali, eccetera eccetera.
Non dappertutto però: ad esempio il Carnevale di Viareggio risulta ancora in programma anche se, come scrive La Nazione, la manifestazione è stata “in bilico” fino all’ultimo momento.
In Italia lo stato di emergenza per la pandemia è stato prorogato col decreto legge del governo 24 dicembre 2021 n. 221, approvato l’altro ieri dalla Camera, fino al prossimo 31 marzo: per quanto impegno ci abbia messo la Pro Bassano nel predisporre l’organizzazione dell’evento, la possibilità che una manifestazione di questo tipo, attrazione di massa per antonomasia, dovesse svolgersi secondo regole fortemente restrittive era purtroppo ampiamente da mettere in preventivo.
La Pro ha deciso di non sottostare alle prescrizioni imposte in Prefettura, “non sentendosi più sostenuta”, e di annullare il Carnevale e oggi il presidente si chiama fuori, dichiarando al quotidiano locale che “se la sfilata tornerà il prossimo anno, ci penserà qualcun altro a organizzarla”.
È la fine di un’era o solamente un temporale passeggero? Io non sarei ancora così drastico.
Al Carnevale 2023 manca un anno e un anno, per questo tipo di cose, è un periodo di tempo molto lungo. C’è tempo e modo per ingoiare il rospo, per assimilare il problema, per valutare la situazione, per cambiare idea. Fra un anno inoltre, facendo ogni sorta immaginabile di scongiuri, non ci sarà più il Covid a condannare gli assembramenti come peccati mortali e a giustificare le conseguenti misure restrittive delle autorità competenti. Ci saranno cioè le condizioni per consentire alla Pro, sempre che sia intenzionata a farlo, di riprendere in mano l’organizzazione della kermesse secondo consuetudine e secondo tradizione.
In caso contrario, l’associazione Pro Bassano ha tutto il diritto e la libertà di ritirarsi sull’Aventino per lasciare ad altri l’onere e l’onore di organizzare il Carnevale di Bassano del Grappa.
Ma non faccia passare il messaggio che le difficoltà oggettive che in questo momento impediscono il regolare svolgimento della festa siano un reato di lesa maestà.
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