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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Contributo di 20mila euro della Regione per la candidatura UNESCO del Ponte di Bassano. I “concorrenti” veneti del Ponte per il World Heritage sono le Mura di Cittadella e le malghe dell’Altopiano

Pubblicato il 02-01-2022
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Squilli di trombe e rulli di tamburi per l’inizio del 2022. A dirigere la fanfara di Capodanno è il governatore Luca Zaia che ieri, 1 gennaio, tramite l’ufficio stampa della giunta regionale ha diffuso alle redazioni la notizia che la Regione erogherà un contributo complessivo di 120.000 euro a sostegno di 7 candidature UNESCO nel Veneto.
Me ne occupo perché tra i magnifici 7 aspiranti veneti al riconoscimento delle Nazioni Unite c’è anche il Ponte di Bassano. Per il monumento simbolo della nostra città, già riconosciuto Monumento Nazionale, sta per avviarsi l’iter del progetto per il suo inserimento nella lista propositiva del Patrimonio Mondiale Unesco. Il Comune di Bassano, promotore dell’iniziativa, riceverà pertanto dalla Regione un contributo di 20.000 euro.
La città di Bassano troverà comunque pane per i suoi denti, dal momento che degli altri 6 assegnatari del contributo regionale, altri 2 aspirano al medesimo riconoscimento nell’ambito della prestigiosissima lista del World Heritage.

Foto Alessandro Tich

E sono entrambi nostri vicini di casa. Vicinissimi, in linea d’aria.

Ad aspirare all’iscrizione nella “Tentative List” dell’UNESCO ci sono infatti anche le Mura di Cittadella, l’imponente complesso difensivo duecentesco giunto praticamente integro ai giorni nostri, la cui candidatura viene promossa dal Comune di Cittadella che intende rafforzare il patrimonio naturale e culturale della città attraverso la creazione di nuovi percorsi tematici, rievocazioni storiche, digitalizzazione e modernizzazione dei percorsi culturali.
Ma a bussare alla porta del World Heritage è anche la “Malga”, vale a dire il complesso delle Malghe dell’Altopiano di Asiago che su proposta della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni mirano ad un nuovo modello di sviluppo virtuoso, in linea con gli indirizzi di sostenibilità ambientale e sociale.
Fin qui l’elenco dei tre “attigui” contendenti veneti al riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità, che dovranno fare anche i conti con il fatto che un’altra realtà nelle immediate vicinanze - e cioè il Comune di Asolo - ha già avviato l’iter per la candidatura del centro storico di Asolo al World Heritage UNESCO da due anni a questa parte.
Tra i 7 beneficiari del contributo regionale c’è anche un aspirante alla lista del “Patrimonio Immateriale dell’Umanità”. E si tratta di un’altra candidatura “enologica”, sulla scia delle Colline del Prosecco, già premiate dal riconoscimento UNESCO: quella dell’appassimento dei vini della Valpolicella veronese, procedura che, come sottolinea il proponente Consorzio Tutela Vini Valpolicella, rappresenta “una forma di tutela dell’identità territoriale”. Prosit.
Completano la lista dei 7 destinatari del contributo della Regione Veneto i 3 siti aspiranti alla nomina a “Riserva della Biosfera MAB (Man and Biosphere) UNESCO”: riconoscimento che, come noto, nel 2021 è stato ottenuto dal Monte Grappa.
Si tratta del Monte Baldo, la catena montuosa prealpina sul versante veronese del Garda; dei Colli Euganei e del territorio dei quattro comuni veronesi di Torri del Benaco (capofila), Garda, Costermano sul Garda e San Zeno di Montagna.
Insomma: il nostro Ponte giocherà le sue carte per ottenere il prestigioso titolo, ma si trova - restringendo il numero dei candidati anche al solo novero dei concorrenti aspiranti al riconoscimento a Patrimonio dell’Umanità/World Heritage - in buona compagnia.

“La nostra regione - ha commentato il presidente del Veneto Luca Zaia - è tra quelle che vantano il maggior numero di siti riconosciuti Patrimonio dell’Umanità insieme ad una pregiata selezione di patrimoni immateriali e veri tesori naturalistici degni di essere riserve della biosfera dall’Unesco. Crediamo molto in questi riconoscimenti internazionali, come certificazione assoluta delle peculiarità del nostro territorio e come volano per la diffusione dell’immagine del Veneto in tutto il mondo.”
“L’attenzione internazionale verso il Veneto è altissima, come confermano i recenti riconoscimenti delle Colline del Prosecco, della Biosfera del Monte Grappa, delle perle di vetro di Murano - ha aggiunto il governatore -. C’è la convinzione che tutta la nostra regione sia uno scrigno, che custodisce veri e propri gioielli di grande valore per il mondo intero. Quando uno di questi viene presentato al mondo per essere riconosciuto come tale, tutte le nostre energie devono essere convogliate per una conclusione positiva dell’impresa.”
Musica per le orecchie del sindaco di Bassano del Grappa Elena Pavan, che nel pomeriggio di ieri ha trasmesso a sua volta alle redazioni una sua dichiarazione.
“L’anno inizia con un primo passo concreto verso il riconoscimento del Ponte di Bassano nel patrimonio UNESCO - afferma il sindaco - e ringrazio il Presidente Zaia che si era impegnato pubblicamente a sostenere la nostra città per far rientrare il simbolo di Bassano nel prestigioso elenco, così come so che ha fatto il Vice Presidente del Consiglio Regionale, Nicola Finco.”
“Da tempo stiamo lavorando per raggiungere questo traguardo - conclude Elena Pavan - ed è una grande soddisfazione per Bassano apprendere del provvedimento e del contributo in suo supporto proprio alla partenza del nuovo anno. Se il 2021 è stato caratterizzato dall’inaugurazione del Ponte degli Alpini dopo anni di lavori e di sacrifici, ora lavoreremo per raggiungere questo traguardo in tempi rapidi e consacrare il nostro monumento più importante nell’Olimpo dei beni UNESCO come merita.”

Dunque la città di Bassano parte per la nuova avventura, con l’impegno dichiarato della Pavan e con la doppia benedizione politica di Zaia e di Finco. Il che fa conferire al nostro Ponte di Bassano un primo titolo ufficiale: quello di Patrimonio della Lega.

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