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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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L’A.N.A. che verrà

Presentato il programma degli eventi per la celebrazione del Centenario della sezione A.N.A. Montegrappa. Anticipati anche i dettagli della cerimonia inaugurale del Ponte di domenica 3 ottobre

Pubblicato il 30-09-2021
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Cento di questi anni. In realtà sarebbe il 101simo, ma sappiamo bene tutti come è andata a finire nel 2020. La sezione A.N.A. Montegrappa, fondata nel 1920, si appresta a celebrare il suo centenario nei giorni caldi delle celebrazioni inaugurali del Ponte restaurato. Conferenza stampa alpina (convocata alle 9.30, praticamente l’alba per i giornalisti) nella storica sede della sezione che sorveglia la spalla destra del Ponte.
Il presidente sezionale Giuseppe Rugolo fa gli onori di casa. E ne ha ben donde, visto che gli alpini e il “loro” Ponte saranno al centro tra sabato e domenica di un tourbillon di eventi a dir poco straripante.
Si inizia domani, venerdì 1 ottobre alle 8.30 con la cerimonia dell’alzabandiera in Parco Ragazzi del ‘99. Alle 11 si sale in Cima Grappa per il saluto al tricolore, la deposizione di una corona d’alloro al Sacrario e un omaggio floreale alla tomba del generale Giardino.

Il presidente A.N.A. Montegrappa Giuseppe Rugolo in conferenza stampa assieme al sindaco Elena Pavan (foto Alessandro Tich)

“Sarà una piccola, ma significativa cerimonia - spiega il presidente Rugolo -. Esporremo il nostro labaro nazionale, decorato di 216 medaglie d’oro.” In serata - dopo un “rancio alpino” all’ex caserma Montegrappa e il pomeriggio libero per visitare la città - appuntamento alle 20.30 al PalaDue in via Ca’ Dolfin per la presentazione del libro “Ultimi 10 anni di cento” con inserto storico e animazione del coro sezionale Edelweiss A.N.A. Montegrappa. Saranno proiettate immagini relative alla storia della sezione e verranno premiati i due consigli sezionali. Tra gli ospiti saranno già presenti i rappresentanti di diverse sezioni del Piemonte, tra cui quella di Mondovì, gemellata con la Montegrappa.
Sabato 2 il programma delle penne nere inizierà alle 10 sulla riva destra del Brenta, a circa 500 metri dal Ponte, per il taglio del nastro del “Sentiero naturalistico del Centenario” nei pressi rivieraschi di Villa Angaran-San Giuseppe. Alle 11.30 nuovo appuntamento nella chiesa di San Giovanni per l’inaugurazione di un doppio evento espositivo:la mostra fotografica sull’attività alpina dei gruppi e delle commissioni sezionali e la mostra d’arte “Sentimenti e Pensieri” dedicata alle sculture lignee del generale Biagio Abrate, già capo di stato maggiore della Difesa. Dulcis in fundo, alle ore 18, la cerimonia di scoprimento della targa del Centenario presso la sede sezionale sul Ponte.
Fine del programma vero e proprio del Centenario della sezione A.N.A. Montegrappa.
E siccome non c’è due senza tre, dal 2 ottobre si passa a domenica 3 ottobre, il “big day” della cerimonia inaugurale del Ponte.

Sarà un “big day” soprattutto per gli annali, ma non per le dimensioni di partecipazione consentite alla cerimonia di inaugurazione, per le ancora vigenti restrizioni in atto che si aggiungono alle esigenze di sicurezza. La celebrazione di domenica avrà inizio alle 9.30 al Teatro all’aperto “Tito Gobbi” al Castello e sarà limitata alla presenza in platea di 300 persone. Come spiega in conferenza stampa il sindaco Elena Pavan, gli invitati saranno comunque rappresentanti “di tutte le componenti della città”: i progettisti e le ditte del restauro, i dipendenti pubblici che hanno seguito il cantiere, i 22 presidenti di quartiere, sostenitori economici dell’intervento, alpini, categorie economiche, le associazioni che hanno collaborato in questi tre mesi agli eventi delle celebrazioni e quant’altro.
Sul palco, per gli interventi ufficiali, parleranno il sindaco Elena Pavan, il presidente nazionale A.N.A. Sebastiano Favero, il presidente di Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco, il governatore del Veneto Luca Zaia, il ministro Erika Stefani, il segretario di Stato della Santa Sede cardinale Pietro Parolin e infine “Mister X”, vale a dire la più alta carica istituzionale presente, il cui nome, per motivi di sicurezza, sarà ufficializzato solamente nella serata di sabato.
Dopodiché una ristretta delegazione di non più di 15 persone tra le autorità presenti scenderà sul Ponte per la benedizione del cardinale Parolin e per il fatidico taglio del nastro del monumento restituito alla città, trasmesso in diretta video su un maxischermo all’interno del Teatro “Tito Gobbi”. L’inaugurazione sarà seguita dallo sfilamento degli alpini, provenienti da via Angarano.
Sfileranno sul Ponte le rappresentanze delle 80 sezioni A.N.A. di tutta Italia, per poi proseguire, attraverso via Ferracina, fino a piazza Libertà. Calcolando una media di una decina di persone a sezione, sfileranno complessivamente tra gli 800 e i 900 alpini. La sfilata sarà conclusa dal passaggio dell’intero consiglio comunale di Bassano del Grappa.

Tutto è pronto anche per il consistente servizio d’ordine a cura sempre dell’A.N.A. Montegrappa: veglieranno sul regolare svolgimento della celebrazione circa 400 uomini, di cui 50 componenti della Sanità Alpina provenienti anche da Bergamo, 180 volontari della Protezione Civile e altri 150 volontari impegnati ai varchi d’ingresso del centro storico.
I numeri attesi sono importanti: si stima la presenza, nella giornata di domenica, di 18-20.000 persone. La capienza massima del centro storico, oltre alla quale gli accessi non saranno più consentiti, è stata fissata in 25.000 persone. L’area più prossima al Ponte sarà invece limitata a una presenza massima in contemporanea di 3000 persone. 250, infine, il numero massimo di persone consentito per la presenza nello stesso momento all’interno del Monumento Nazionale.
Le misure e le normative disciplinari imposte dal Tavolo di coordinamento per la sicurezza provinciale hanno impedito al Comune di installare in centro tre ledwall da cui assistere in tempo reale alla celebrazione. L’intera cerimonia sarà comunque trasmessa in diretta video, a partire dalle 9 di mattina, dall’emittente televisiva TVA Vicenza.
Eccola qui, l’A.N.A. che verrà. Tre giorni a dir poco intensi in cui la riconosciuta organizzazione alpina troverà pane per le sue gavette.

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