Alessandro TichAlessandro Tich
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Politica

Un Pass indietro

In consiglio comunale Ilaria Brunelli chiede scusa per le offese del suo post ma non rinnega la sua posizione. E alla fine la maggioranza boccia la mozione delle minoranze sul Green Pass

Pubblicato il 28-09-2021
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Egregi lettori: avete già il sacchetto di pop corn a portata di mano? Bene, allora posso incominciare.
Questa è la serata del consiglio comunale di Bassano del Grappa. Ma è anche e soprattutto la serata di Ilaria Brunelli, la consigliera capogruppo della civica #PavanSindaco, alla sua prima uscita sui banchi consiliari dopo il celeberrimo post in materia di ribellione al “sistema” dei vaccini che - come il Gladiatore del famoso film - ha scatenato l’inferno. Al punto che la maggioranza della maggioranza di cui fa parte ne ha preso fermamente le distanze, invitandola persino - nel caso della Lega - “ad avere un sussulto di senso delle istituzioni, riconoscere l’errore ed agire di conseguenza”.
E neanche a farlo apposta, c’è un punto in discussione all’ordine del giorno che sembra confezionato su misura per una eventuale “resa dei conti” interna tra la maggioranza stessa e la sua capogruppo ribelle. Vale a dire la mozione, presentata dalle minoranze in blocco, avente ad oggetto “Misure di contenimento Covid-19”. Si tratta del documento con il quale le opposizioni fanno seguito alla precedente richiesta inoltrata al presidente del consiglio comunale e chiedono al sindaco Pavan e alla sua amministrazione di introdurre la verifica del Green Pass o del tampone effettuato nei due giorni precedenti per l’accesso alle sedute del consiglio e delle commissioni consiliari.

L'intervento della consigliera e capogruppo Ilaria Brunelli in consiglio comunale (foto Alessandro Tich)

Come dire: per dare il buon esempio in questi tempi in cui non bisogna ancora abbassare la guardia, facciamo un Pass avanti.

Proprio così: il testo del documento chiede infatti di “deliberare nelle forme e nei termini possibili l’accesso alla sede consiliare e alle commissioni da parte di consiglieri, amministratori, dipendenti, pubblico solamente mediante esibizione di esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti o della certificazione verde Covid-19 di cui al DPCM 17 giugno 2021, tutto questo senza oneri per le casse comunali”.
Il problema è che la mozione delle minoranze, che ha avuto una lunga gestazione, anticipa le imminenti nuove disposizioni del governo, in vigore dal prossimo 15 ottobre e fino al 31 dicembre, che estendono l’obbligo del Green Pass anche in ambito lavorativo pubblico. Ed è datata 24 settembre un comunicazione formale del vicesegretario generale del Comune Lucia Cani, la quale informa che l’obbligo della certificazione verde per entrare a Palazzo è esteso anche ai “titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice”. La mozione è pertanto un atto già “superato” dalle nuove disposizioni di legge, in vigore fra poco più di due settimane e in quanto tale amministrativamente superfluo. Non lo è invece - alla luce del caso-Brunelli scoppiato in questi giorni - se la si vuole trasformare in un terreno di confronto politico e di riflessione sul tema. Dipende però da come si vogliano giocare la carte in tavola.

Prima dell’inizio del consiglio comunale Ilaria Brunelli viene convocata a una riunione ristretta e a porte chiuse con gli altri tre capigruppo di maggioranza che nei giorni scorsi, più o meno duramente, l’hanno attaccata. È il segnale che qualcosa, comunque, accadrà.
Quando si arriva al fatidico punto 5 all’ordine del giorno, dopo avere presentato la mozione la consigliera di minoranza Anna Taras dichiara: “La richiesta è superata dal decreto legge del 15 ottobre, però riteniamo opportuno che ci sia un confronto fra noi perché ci sono state differenze di posizione sul tema.” Ogni riferimento a persone presenti non è puramente casuale. Ed è praticamente un assist per la Brunelli, che per prima prende la parola in sede di discussione.
La capogruppo che ha scritto su Facebook che “preferisce morire di Covid” piuttosto che “piegarsi al ricatto” del sistema si dice “dispiaciuta per aver creato un’occasione di attrito in città, alimentando polemiche”. Ma afferma di averlo fatto “per la libertà”. “Senza libertà non esiste vera vita - dichiara la Brunelli, volando alto -. Ce lo ricordano Dante, Seneca, la cultura cristiana che imperniano la nostra educazione e sui quali poggiamo la nostra cultura. E mi dispiace quindi aver gettato in pasto ai social un principio così potente e delicato come questo. Un principio che in realtà merita una riflessione lenta, più che una condivisione veloce e un’argomentazione profonda più che un commento leggero.”

“Quel principio sacro, anche a causa del mio post, è stato inoltrato, modificato, le mie parole sono state amplificate ma anche distorte, hanno facilmente prestato il fianco a chi voleva fare notizia sui giornali - prosegue la capogruppo di #PavanSindaco -. Hanno colpito la sensibilità di alcuni cittadini. Il fatto è che il valore di cui sto parlando è talmente esistenziale, vitale e ineludibile che in realtà richiede di essere affrontato lì dove è possibile un vero confronto. Ed è proprio il consiglio comunale il luogo nel quale è corretto aprire questo dibattito, perché non siamo stati eletti in realtà per rispondere solamente ai problemi quotidiani.”
E il consiglio comunale non mancherà di renderle pan per focaccia. Ma non prima che Ilaria la independent abbia chiarito una volta per tutte che sul suo pensiero di “libertà” in materia di vaccini non retrocede: “Come cittadina continuerò ad esprimere la mia posizione, come consigliere voglio dare voce a quella parte di città che in questo periodo esprime disagio su questo tema.”
Per la serie: Brunelli, ma non mollo.

Roberto Campagnolo evidenzia che “la maggioranza non ha forza di prendere una decisione e ha deciso di non mettere in difficoltà i consiglieri comunali”, ribadendo alla “amica Ilaria” che “dei cinque minuti di effimera notorietà non rimarrà nulla” e che “nella vita si sbaglia ma è importante rialzarsi”. Sul post della discordia Paola Bertoncello, dicendosi “dispiaciuta per il modo in cui è stato detto”, afferma che “parecchie persone si sono sentite offese, perché hanno avuto morti”.
“La libertà - aggiunge - è una cosa preziosa, ma non deve trasformarsi in licenza, che diventa licenza di uccidere.”
Senza sconti Giovanni Cunico: “È un consiglio comunale che non riesce a dare il buon esempio, un suo componente in maniera offensiva ha creato molto imbarazzo alla città.”
Poi cita le pesanti sanzioni previste dal nuovo decreto legge del governo in caso di accesso alle sedi pubbliche senza Green Pass: “Mi auguro che i cittadini di Bassano non siano costretti a pagare sanzioni solo per consentire a una consigliera di sfruttare il suo palcoscenico.”
Senza freni Angelo Vernillo: “Un post inaccettabile che manca di rispetto per le persone. La consigliera Brunelli ha tutto il diritto di continuare a vivere come meglio crede e di testimoniare le proprie opinioni, ma nel rispetto. Senza rispetto non c’è cittadinanza in questo consiglio comunale.”
“Bisogna avere l’umiltà di chiedere scusa - continua Vernillo -. Politicamente quello che abbiamo sentito questa sera non ha nulla a che vedere con le scuse.”

Il sindaco Elena Pavan prende la parola per ultima nella discussione e nei confronti della Brunelli adotta la linea del bastone e della carota. “Vaccinarsi oggi non è obbligatorio, siamo nell’ambito inviolabile delle convinzioni personali - afferma -. Io la mia scelta l’ho già comunicata più volte: mi sono vaccinata e i miei due figli di 12 anni sono vaccinati. Ma se è vero che non c’è differenza tra ruolo pubblico e privato, che non si può scindere, si deve essere responsabili del proprio ruolo sempre.”
“Il tema dei vaccini e del Green Pass riguarda la libertà di scelta e di pensiero - aggiunge il sindaco -. Ma per ogni propria posizione deve esserci una maniera educata e rispettosa di esprimersi.”
“Questa maggioranza è compatta sulla libertà di pensiero di ciascuno - conclude il sindaco -. Ma questa maggioranza è anche compatta nel dissociarsi da metodi errati nel confrontarsi.”
Fine della discussione. Si dovrebbe passare al voto sulla mozione ma Roberto Campagnolo chiede una sospensione di 5 minuti, che diventeranno molti di più. Viavai di consiglieri tra le segrete stanze del Palazzo, poi finalmente si ritorna tutti in aula.

In sede di dichiarazione di voto, Ilaria Brunelli riprende la parola: “Mi dispiace, chiedo scusa se la forma del mio intervento ha fatto star male qualcuno. Se qualcuno è stato male, chiedo scusa.” Giovanni Cunico chiede “un segnale”, soprattutto di chiarezza, alla maggioranza anche se la mozione è superata dal decreto legge del governo: “C’è molta ambiguità sul tema presentato, un’ambiguità che stasera è ancora più manifesta.”
Il capogruppo della Lega Roberto Gerin, dopo aver chiesto nei giorni scorsi alla Brunelli di “avere un sussulto di senso delle istituzioni e agire di conseguenza”, si limita ora alla “tirata d’orecchi”: “Abbiamo ascoltato scuse vere, sentite, che poi vanno dimostrate nel prosieguo di questa maggioranza. È stato uno scivolone non voluto.” Sulla mozione invece Gerin taglia la testa al toro: “Se la approvassimo saremmo irrispettosi della legge. Se oggi e fino al 15 ottobre qui il Green Pass non serve, non possiamo imporlo a nessuno.”
Si va finalmente a votazione. E la mozione viene respinta con 16 voti contrari (maggioranza), 8 voti favorevoli (minoranza) e 0 astenuti.
Cala così il sipario sul pezzo forte della serata. La serata in cui Ilaria Brunelli ha recitato il “mea culpa” ma senza rinnegare la sua posizione. Ed è stata invece la maggioranza, dopo essersi stracciata le vesti contro l’intervento social della sua capogruppo, a fare un Pass indietro.

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