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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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AstraBurger

Clamorosa svolta per i destini dell'immobile del Teatro Astra. Si arena la trattativa col Comune. Il portavoce della proprietà Livio Todesco: “Si sta valutando l'idea di fare un centro commerciale urbano con fast food”

Pubblicato il 01-04-2021
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AstraZeneca? No: diciamo piuttosto AstraBurger. Clamorose indiscrezioni stanno emergendo infatti in queste ore in merito alla destinazione d'uso dell'immobile del Teatro Astra a Bassano. Come noto, sin dall'insediamento di quasi due anni fa dell'attuale amministrazione comunale la questione dei destini di quello che fu il glorioso Teatro cittadino è rimasta in sospeso. L'ultima notizia riguardante le trattative tra l'amministrazione e la proprietà del fabbricato risale ancora all'ottobre del 2019.
In quel tempo era stata rilanciata da parte del Comune la proposta di acquisto dell'immobile dell'Astra tramite permuta con immobili di proprietà comunale.
Da allora è trascorso esattamente un anno e mezzo, nel frattempo è arrivata anche l'emergenza Covid e tra una lungaggine e l'altra la trattativa per l'acquisto con permuta finalizzato al passaggio dell'immobile dai privati a mano pubblica è rimasta lettera morta.

Foto Alessandro Tich

La grande sorpresa nell'uovo di Pasqua è la notizia che - col perdurare dello stallo dei colloqui per la ricerca di un accordo col Comune e in mancanza di una reale prospettiva per chiudere il cerchio in tempi ragionevoli - la proprietà ha deciso di intraprendere una nuova strada, a quanto pare più fattibile ed economicamente più percorribile.
“Abbiamo mandato avanti la pratica in Regione - dichiara a Bassanonet Livio Todesco, portavoce di Zetafilm Srl, la società proprietaria dell'immobile di viale dei Martiri -. Si sta valutando l'idea di fare un centro commerciale urbano con fast food.”
L'opportunità di variare la destinazione d'uso dell'immobile ad attività commerciale food/non food è resa possibile dalla Legge Regionale 50/2012 “Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto”. In particolare l'articolo 4 della Legge promuove l'indirizzo di “incentivare il risparmio di suolo, favorendo gli interventi di recupero e riqualificazione di aree dismesse o degradate e gli interventi che non comportano aumento della cubatura esistente in ambito comunale”. È proprio ciò che corrisponde al “concetto urbanistico” del progetto che la proprietà del fabbricato dell'ex Teatro Astra ha in mente.
In quanto poi alla necessità di ristrutturazione dell'immobile per l'adeguamento ai nuovi scopi, la stessa LR 50/2012 prevede la messa a disposizione di risorse economiche tramite il Fondo regionale per la riqualificazione delle attività commerciali.
L'iter della variazione urbanistica è ancora nella sua fase embrionale, ma gli elementi a favore del “nuovo corso” dei destini dell'ex Astra generano un certo motivato ottimismo da parte dei proponenti e investitori. Indagini mirate di mercato hanno infatti accertato la previsione di una decisa ripresa dei consumi al termine della pandemia, con proiezioni di tenuta dei livelli di animazione economica in prospettiva quinquennale-decennale.
Da anni inoltre si parla dell'arrivo di un punto vendita di una catena di fast food in centro storico, mancando proprio questo settore merceologico nel salotto cittadino.
La collocazione di prestigio, l'attrattività della storia del luogo, l'ampiezza degli spazi interni e il richiamo turistico di Bassano rendono pertanto la location dell'ex Teatro - in uno dei punti più belli e panoramici della città - molto appetibile per le aziende del settore e non soltanto per motivi di “food”.
L'aspetto logistico, al momento, rappresenta invece l'unico vero punto interrogativo della questione. Certamente, per le perequazioni urbanistiche di legge, il futuro “centro commerciale urbano con fast food” dovrà disporre di una serie di posti auto riservati in viale dei Martiri. Ma ciò non basta per soddisfare le esigenze di parcheggio della clientela attesa. Tuttavia la proprietà dell'immobile, nonostante le trattative col Comune si siano arenate a un punto fermo e a quanto pare inamovibile, conta comunque - sempre in prospettiva - sugli effetti positivi di due interventi annunciati ancora a suo tempo dall'amministrazione comunale e inseriti nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche.
Il primo è l'ascensore-elevatore mobile di collegamento tra Prato Santa Caterina e viale dei Martiri, che faciliterà notevolmente la frequentazione pedonale della zona.
Il secondo, e più importante, è il grande park interrato, a due o tre piani, previsto nell'area dell'attuale parcheggio del Prato. Una struttura che muterà la disponibilità degli altri parcheggi di cintura e che obbligherà le auto a dirigersi nella cosiddetta “Busa” per trovare un agevole posto dove parcheggiare alle porte del cuore della città. Aggiunta al collegamento dell'ascensore pedonale, farà di viale dei Martiri un “passaggio obbligato” per l'accesso al centro storico. Nel piano economico per l'immobile ex Astra contano anche questi aspetti predittivi.
Di più su questa vicenda, al momento presente, non è dato sapere. La “nuova strada” appare definitivamente segnata e il portavoce della proprietà si riserva di diffondere informazioni e notizie più approfondite al momento opportuno.
Ma ce n'è quanto basta per affermare che il Comune dovrà prepararsi a considerare altre e nuove ipotesi in merito alla realizzazione del Teatro cittadino. Quel Teatro, chissà, magari un giorno esisterà per davvero. Forse, se sarà adibito anche a cinema come il vecchio Astra, sarà dotato pure di un bar-caffetteria per comprare le caramelle e i pop corn. Ma per le patatine fritte il luogo deputato sarà un altro.

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