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Vuoto di memoria
Continuano le polemiche sul post dell'amministrazione di Bassano che ha accomunato la memoria dell'Olocausto con quella dell'Esodo e delle foibe. Interviene il Comitato Bandiera Italiana 17 Marzo: “Errore culturale, storico e politico”
Pubblicato il 28-01-2021
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Ci sono quelli che si danno la zappa sui piedi e quelli che sono bravi a crearsi i problemi da soli. In queste concitate ore l'amministrazione comunale di Bassano del Grappa rappresenta degnamente entrambe le categorie. Merito (o colpa) dell'autogol comunicativo che ha visto ieri il Comune di Bassano pubblicare un post nella sua pagina Facebook con l'annuncio congiunto degli eventi previsti per la Giornata della Memoria e per il Giorno del Ricordo. Shoah ed Esodo accomunati nella rete proprio nel giorno dedicato alla memoria delle vittime dell'Olocausto. Della cosa mi sono già occupato nel mio articolo-editoriale di ieri “Oggi facciamo le divisioni”, nel quale ho espresso alcune considerazioni, riferite alle reazioni suscitate dal post “onnicomprensivo” dell'amministrazione Pavan, sulle quali oggi non ritorno. Penso di essere stato abbastanza chiaro ed esaustivo a riguardo del mio dispiacere nel vedere per l'ennesima volta il dramma dell'Esodo dei giuliani, istriani e dalmati - che fa parte della mia storia personale - finire nel buco senza fondo (volevo dire “foiba”, ma non lo dico) dei contrasti ideologici.
In questa sede mi occupo esclusivamente dell'aspetto della comunicazione dell'istituzione comunale, anche a seguito di un comunicato stampa che ho ricevuto oggi in redazione e che riporto più avanti.
Nella serata di ieri, dopo la cascata di polemiche suscitate dal post bi-polare che annunciava in contemporanea gli eventi programmati per le due distinte ricorrenze del 27 gennaio e del 10 febbraio, l'amministrazione comunale di Bassano ha tardivamente pubblicato un nuovo post sulla medesima pagina Facebook istituzionale, questa volta esclusivamente dedicato alla Giornata della Memoria. Un post corredato di una foto raffigurante un pigiama a righe con la Stella di David sul filo spinato di un lager e composto da un'unica frase, vale a dire una citazione dal regista francese Jean-Luc Godard: “Dimenticare lo sterminio, fa parte dello sterminio.” La correzione di rotta last minute dell'amministrazione a traino leghista, che non ha tuttavia rimosso il precedente “post della discordia”, ha comunque - e vorrei dire inevitabilmente - generato ulteriori reazioni di dissenso, tutte più o meno classificabili nella categoria “peso el tacon che el sbrego”, come è stato il tono dei commenti di più di qualche utente.
Fonti immagini: bisceglieviva.it e vice.com
Al netto di tutte le opinioni e soprattutto di tutti i preconcetti, ciò che colpisce è la leggerezza con la quale il governo cittadino ha gestito i modi e i tempi della comunicazione su un argomento, come la memoria delle tragedie del '900, che per la delicatezza della narrazione richiesta e per la sua permeabilità alle strumentalizzazioni politiche costituisce un campo minato per definizione. Invece di disinnescare le mine, il Comune di Bassano ne ha acceso la miccia: e così l'abbinamento sincronizzato delle due distinte ricorrenze reali ha dato spazio ai fuochi artificiali. È assai probabile che l'improprio accostamento di messaggi social sulla Shoah e sulle foibe sia stato effettuato “in buona fede” e cioè senza preventivare le conseguenze di un simile accoppiamento di pagine della storia diversamente tragiche. Ma proprio per questo, dopo tutti i diversi affidamenti di incarichi esterni e di consulenze operati dall'amministrazione per vari aspetti della cosa pubblica, comunicazione compresa, non è esagerato affermare che il Comune di Bassano del Grappa ha fortemente bisogno anche di un consulente storico.
Intanto, su questo nuovo vuoto di memoria storico-mediatico dell'amministrazione Pavan, la cui conseguenza per quanto mi riguarda è stata la riapertura di ferite non richieste, interviene da Venezia il Comitato Bandiera Italiana 17 marzo, con un comunicato stampa a firma del presidente Oliviero Cassarà. Si tratta di una presa di posizione da parte di un'associazione che non ha nulla direttamente a che vedere con le parti storiche in causa e non può quindi essere tacciata di partigianeria. Il Comitato, come si evince dalle informazioni della sua pagina Facebook, è nato infatti ed agisce “per riscattare il tricolore da un malinteso significato nazionalista, riportandolo a simbolo di un sentimento di unità e di affermazione e difesa dei valori della Costituzione nata dalla Resistenza”.
Da qui il richiamo al 17 marzo, in ricordo della data nella quale, nel 1861, “l'Italia diventa Stato nazionale unitario”. Ebbene: Cassarà esprime le ragioni tali per cui, secondo il suo punto di vista, l'abbinamento delle due ricorrenze da parte dell'amministrazione di Bassano è stato “un errore culturale, storico e politico”, come dalle parole che seguono:
COMUNICATO
A BASSANO DEL GRAPPA, L'AMMINISTRAZIONE “ASSOCIA” LA GIORNATA DELLA MEMORIA (che ricorda le vittime dell'olocausto) AL GIORNO DEL RICORDO (che ricorda le vittime delle foibe).
Sta facendo discutere in queste ore il post Facebook della pagina del comune di Bassano del Grappa che accomuna con un unico evento l'olocausto del popolo ebraico a i martiri delle foibe, decisione che non può essere condivisa. Si tratta, a nostro avviso, di un errore culturale, storico e politico. Non a caso se lo Stato ha voluto tenere ben distinte le due date vi sarà un motivo? La celebrazione di queste ricorrenze non è solo un doveroso e commosso ricordo di tutti gli scomparsi in questi tragici avvenimenti.
La Giornata della Memoria deve essere l’occasione per riflettere sulle persecuzioni razziali e sulle cause culturali, religiose e politiche dell’antisemitismo. Per ripensare a come, e perché, larghi strati di popolazione siano stati accecati da una ideologia così assurda ed abbiano sostanzialmente avvallato una politica di sterminio del popolo ebraico e di tanti altri cittadini ritenuti “diversi”, inferiori, nemici. La tragedia delle foibe, finalmente riportata al ricordo di tutta la nazione, ha cause che sono diverse da quelle dell’olocausto e che richiedono una riflessione profonda senza reticenze né strumentalizzazioni in quanto per troppi anni, su questo tema si è taciuto. L’odio sciovinista, i sentimenti anti-slavi e quelli anti-italiani, le violenze mussoliniane e quelle titoiste, hanno creato un groviglio di contrasti. Celebrare la Giornata della Memoria dell’olocausto insieme a quella del Ricordo delle foibe non aiuta a capire le diverse motivazioni dei due drammi, rischia solo di togliere valore e sacralità a ciascuna delle due commemorazioni. Si tengano quindi ben distinti i due diversi momenti di approfondimento nelle istituzioni civiche e nelle scuole.
Oliviero Cassarà
Associazione “Comitato Bandiera Italiana 17 marzo”
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