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Alessandro Tich
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Un presente in piscina e un passato a “Le Iene”. Il bassanese Pierpaolo Longo, gestore di Aquapolis, si candida alle regionali con Forza Italia. “È l'ora dei volti nuovi all'interno di questa forza, ago della bilancia del centrodestra”
Pubblicato il 14-09-2020
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“Ho fatto il casting nel 2010, ero seduto di fianco a Nadia Toffa.” Pierpaolo Longo, bassanese e volto noto di Bassano nella sua veste di gestore della piscina comunale Aquapolis, ricorda così quel fatidico giorno di dieci anni fa quando si era presentato alla selezione dei collaboratori per “Le Iene”, il celebre programma di Italia 1. Quel casting gli andò bene: fu selezionato e dal 2010 al 2018 ha fatto parte della squadra della trasmissione, prima come autore e poi come supervisore di produzione. Ci è mancato poco che venisse anche mandato in video, nientemeno che alla conduzione del programma. Del resto non gli manca il physique du rôle e il suo curriculum nei media televisivi vanta anche un'esperienza di conduttore a Sky Tg 24.
Ma a “Le Iene”, essendo lui laureato in Giurisprudenza (con sei mesi di anticipo!) ed essendo in odore di concorso notarile, si preferì non “bruciarne” l'immagine per evitare che le luci dello spettacolo offuscassero l'aura del potenziale notaio che è tuttora in lui.
Nipote di Luigi Longo, che fu presidente del Tribunale di Bassano per terminare poi la sua carriera come consigliere capo di Cassazione, figlio del medico dr. Pierluigi Longo e dell'ex consigliera nazionale del Panathlon International Ivana Moresco, il 37enne Pierpaolo ha il diritto nel sangue, in particolare come consulente di diritto societario. La sua passione per le carte bollate si alterna tuttavia con la sua attività di gestore sportivo, in particolare della piscina comunale di Bassano. La qual cosa non esclude anche una spiccata propensione per la politica. Pierpaolo Longo è infatti candidato alle elezioni regionali, nella lista di Forza Italia.

Pierpaolo Longo, candidato con Forza Italia
Il suo profilo biografico parla anche di un passato da nuotatore agonista, specializzato nella fattispecie come dorsista e ranista. Ma attualmente, viste le tante cose che lo caratterizzano, tra cui l'improvvisa discesa nell'agone elettorale, appare più vocato allo stile libero.
Pierpaolo Longo, di solito si dice che per candidarsi bisogna correre, nel suo caso invece bisogna nuotare...
Già, ha proprio ragione! Per me è proprio una 50 metri da nuotare a tutta birra, perché sono un volto nuovo della politica. Anche se sono in politica dal 2006, per la verità. Ho avuto l'opportunità di conoscere il presidente Berlusconi nel 2006 a casa di Giannino Marzotto e da lì la passione della politica c'è sempre stata, innanzitutto in ambito territoriale, quindi nella nostra città di Bassano del Grappa, ma non in prima battuta perché come candidatura ufficiale questa è la mia prima esposizione, che nasce effettivamente da delle condizioni positive. Forza Italia è un partito che si attesta attualmente al 3%. Diciamo che le personalità un po' più facoltose non sono più presenti ed è l'ora dei volti nuovi all'interno di questa forza di coalizione, che rappresenta l'anima più moderata e centrista dell'alleanza di centrodestra. Perché Forza Italia? Perché mi ha dato una grande autonomia nei temi, per cui non ho avuto diktat su quello che dovevo dire e come dovevo dirlo, e per questa è stata una grande libertà. Io vengo dal mondo dell'impresa e dello sport, ma devo dire che la mia grande aspettativa è il terzo settore, che sto approfondendo. Quindi tutto il mondo dell'associazionismo, del volontariato e soprattutto della disabilità.
“Libertà sui temi”, dice. Quali sono i temi su cui lei punta?
Il mio tema principale è sicuramente l'occupazione giovanile. Ho avuto modo di conoscere le nostre imprese e c'è bisogno di innovazione nel territorio. Le aziende ricercano talenti che sono, ahimè, sfuggiti all'estero e che adesso tentiamo di recuperare. Come? Garantendo una soddisfazione in primis economica e poi professionale. Cioè un giovane deve trovare nel territorio la propria propensione. Altro tema che ho molto a cuore è sicuramente la cultura e il turismo. Io vengo da una città, Bassano del Grappa, che può solo vantare tutto quello che è la territorialità. Riuscire a portare il turismo qua, e non di passaggio per due soli giorni, aumentando la permanenza dei turisti, andremmo a rinfoltire il nostro centro e tutto quello che può essere l'indotto. Io ho un grande obiettivo: la famosa navigabilità del Brenta. So che sono già stati fatti passi in avanti, ma un collegamento Venezia-Bassano sarebbe una bella prospettiva, con l'orgoglio di avere la “Rina”, la barca dei bassanesi. L'altra cosa, un po' per natura, è lo sport. Sono consigliere regionale della Federazione Italiana Nuoto e ho nel cassetto già una legge per lo sport della Regione Veneto, elaborata assieme al gruppo di studio che ho a Mestre, per dare tutela alle collaborazioni sportive e ai lavoratori dello sport. Per cui sono temi importanti, però il mio desiderio è stato quello di avere soluzioni concrete. Se domani avrò la possibilità di essere in Regione, grazie a chi darà la preferenza, voglio arrivare al tavolo con qualche atto da proporre già nel giro di 10-15 giorni. Perché, come purtroppo sappiamo, il tempo nelle istituzioni è lungo. Dobbiamo aspettare anche l'anno per acclimatarci alle varie situazioni, il tempo corre e i cinque anni rischiano di non bastare.
In questa stranissima campagna elettorale, per i noti motivi, lei come si muove?
Io, non avendo appunto dieci-quindici anni di volto politico, ho dovuto presentare la novità di me stesso. Io vengo dal lavoro e sono conosciuto per quello. Per cui ho corso e sto correndo nel nostro territorio, circoscrizione di Vicenza, per parlare con le persone. Purtroppo il tempo è poco. L'arma dei social è fondamentale, però priva di quella che è la vera relazione, cioè il rapporto con la persona che io ho imparato a coltivare nel tempo della mia professione e a cui ambisco. Cerco di presidiare più situazioni possibili, arrivando anche a fare serate con cinque-sei incontri in luoghi diversi.
Oltre ai temi che ha già elencato, il nostro territorio di che cosa ha bisogno nei prossimi cinque anni?
Il Bassanese ha un grande potenziale, ma bisogna cambiare marcia. Bisogna farlo emergere. Ecco perché io credo che la regione debba avere un'opera facilitatoria rispetto alla libera iniziativa che i nostri commercianti, i nostri artigiani hanno già. Dobbiamo riqualificare la forza del centro. Il tema della viabilità, per riuscire a portare i grandi flussi fuori dalla cinta muraria e portare invece il turista ma anche l'abitante dell'hinterland bassanese all'interno dei nostri centri, è fondamentale. Bassano può avere tanto. Se devo sognarla, penso a una grande metropolitana di superficie che faciliti la mobilità. Penso al cicloturismo, per il quale noi abbiamo delle zone incredibili. Il cicloturismo non visto solo dallo sportivo, ma visto anche dal lato agroalimentare, ha delle peculiarità incredibili .Sia per il commercio, sia per il turismo, sia per il famoso “made in”, fatto a Bassano, fatto a Marostica... Abbiamo anche tutta la Valbrenta. Io sono uno sportivo, per cui ho avuto modo di scendere col kayak dalla parte nord fino a Bassano. Se ci si ferma in centro Brenta e si guarda il paesaggio che abbiamo, credo che sia unico. Si trovano pochi territori come il nostro. Per cui Bassano ha tutto. Bisogna premere sull'acceleratore.
Torniamo alla politica. Riguardo agli equilibri di coalizione, Forza Italia non è più quello che era una volta...
Nella coalizione Forza Italia è l'ago della bilancia. Non abbiamo più la percentuale che ci garantisce il 30% che abbimo vissuto, ma gli alleati sono in primis amici, perché ci conosciamo. C'è intesa sui temi primari: penso all'autonomia, all'occupazione. La Regione Veneto con Luca Zaia ha fatto già moltissimo. Ma sulla sanità, che per noi è un'eccellenza, si può migliorare ancora. I miei alleati stanno facendo una campagna galante, devo dire, nei miei confronti per cui non posso che ringraziarli. Sanno che è la mia discesa in campo da bassanese, questa è la mia prima rappresentanza.
Che tipo di rappresentanza pensa di portare avanti?
Io tengo a precisare una cosa. Io sono qui e mi propongo per ricevere la famosa preferenza. Però credo che la fondamentale qualità di un politico sia la presenza sul territorio. Io domenica sarò protagonista, spero, della matita copiativa degli elettori. Però dalla settimana successiva non vado a Venezia. Continuo a rimanere a Bassano, perchè Bassano ha bisogno di presenza. I problemi arrivano in Regione se c'è qualcuno che da Bassano riesce a portarli a Venezia. Io voglio investirmi di questo ruolo.
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