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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Mi faccio una Cultura
Direzione Museo Civico, direzione Operaestate, Bicentenario di Canova e altri misteri di Bassano. Intervista al sindaco e assessore alla Cultura Elena Pavan
Pubblicato il 29-02-2020
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L'appuntamento per l'intervista con il sindaco Elena Pavan è fissato alle ore 10 in municipio. Mi annuncio alla segreteria del sindaco e vengo gentilmente accolto dalla supersegretaria interinale Giada Scuccato, che mi chiede cortesemente di aspettare qualche minuto nell'anticamera di attesa perché il sindaco Pavan sta concludendo un incontro con un'altra persona. Mi accomodo dunque su una delle poltroncine.
Neanche il tempo di accavallare le gambe, ed ecco che dalla stanza del primo cittadino esce l'altra persona che ha appena concluso l'incontro col sindaco. È la direttrice artistica dei Musei Civici Chiara Casarin. Nel giro di pochi secondi si materializzano due protagoniste di alcuni tra i più cliccati articoli di Bassanonet degli ultimi mesi.
Di questa categoria fa ovviamente parte anche il terzo vertice di questo Triangolo delle Bermude in cui il vostro umile cronista rischia di scomparire dai radar delle guardie costiere, e cioè il sindaco Elena Pavan. L'intervista che mi concede, e che io ho richiesto, riguarda nella fattispecie la sua attività come assessore alla Cultura, delega che la Sindaca, come la chiamano le minoranze, si è auto-conferita sin dal suo insediamento.
Foto Alessandro Tich
Sapete bene che sul fronte Cultura io ho già scritto brentane di inchiostro relativamente al fatto che sotto l'aspetto delle politiche culturali, a mio modo di vedere, sono ancora tanti i nodi irrisolti che devono arrivare al pettine e che attendono risposte, a fronte anche di una programmazione la cui punteggiatura è costellata più che altro di punti interrogativi.
Se ci sia invece qualche punto, punto e virgola o punto esclamativo, non resta che chiederlo alla diretta interessata.
Nota a margine prima dell'intervista.
Questa intervista è stata raccolta venerdì 21 febbraio, prima che l'emergenza Coronavirus - scoppiata in Veneto sabato 22 - azzerasse l'attenzione dell'amministrazione comunale (ma anche dei media e della cittadinanza) sulle altre questioni della politica bassanese e prima che uscissero le notizie di stampa sul presidente della Fondazione Canova di Possagno Vittorio Sgarbi. Il quale, nell'assegnare la direzione della Fondazione stessa e del Museo Gypsoteca Canova a Fabrizio Magani, ha messo di fatto una pietra sopra alla convenzione sulla “direzione unica” dei due Musei di Possagno e di Bassano, dichiarando sulla “Tribuna di Treviso” che “Casarin si è ritirata dal concorso per dirigere i Musei Civici di Bassano, dunque il suo potenziale ruolo di trait d’union tra le due strutture non è concretizzabile” e dichiarando sul “Corriere del Veneto” che la Casarin “non è stata tradita da lui, ma da Bassano”. Affermazioni sufficienti a diffondere il virus dello smarrimento generale sulla questione.
Sindaco Pavan, un sindaco ha tantissime cose da fare e un sacco di incombenze quotidiane, come lei mi conferma. Lei ha veramente il tempo per fare anche l'assessore alla Cultura?
“In maniera strutturata, sì. Io ho rapporti pressoché quotidiani con la direttrice artistica del Museo, rapporti molto frequenti anche con la direttrice artistica di Operaestate e direttamente con alcune associazioni. Chiaramente poi ci sono delle organizzazioni piramidali e ci sono anche dei tecnici all'interno degli uffici che seguono e gestiscono gli aspetti più burocratici e più operativi. Quando ci sono le comunanze di idee su quelle che sono le politiche, abbiamo poi queste menti creative che le sviluppano. C'è spazio anche per delle novità, come ad esempio una rassegna di musica sacra antica che sarà per la prima volta proposta a Bassano. Pertanto si lavora. La cosa principale è che c'è una grande passione personale dietro a questo settore. È vero che il sindaco ha tante cose da fare, però come tutte le passioni si trova il tempo per riuscire a far quadrare il cerchio.”
A proposito di “direttrice artistica del Museo”... Come siamo messi con la situazione del Museo e del concorso sospeso per il nuovo direttore?
“La valorizzazione e l'attività del nostro Museo stanno a cuore a me ma ovviamente anche ai bassanesi e stanno a cuore a questa amministrazione, e questo voglio che sia comunque molto chiaro. Attualmente è in corso un contratto con la direttrice Casarin, la quale deve produrre uno studio, un'analisi sulla fattibilità di inserire Bassano in rete con altri Musei. Questa formula della rete museale a partire dagli anni '90 ha cominciato a prendere piede ed è una maniera alternativa di gestire effettivamente i Musei oltre a quella classica dell'assunzione di un dipendente all'interno del proprio organico. Pertanto attendiamo l'esito di questa valutazione, intanto l'attività del Museo viene svolta regolarmente e ci sono anche delle mostre importanti che sono ormai alle porte.”
Insisto. L'incarico alla Casarin scade a marzo. Dopo allora cosa succede?
“Dopo ci sarà sicuramente una figura che avrà la direzione, cioè nel senso che seguirà una strada o seguirà l'altra strada. Quando avremo una risposta chiara, sarà tracciata la nostra strada.”
Questa decisione come sarà ufficializzata? Con che strumento? Ripeto: c'è il concorso sospeso...
“Dipende. Se è percorribile la strada della rete museale, ci sono gli strumenti tra enti giuridici che prevedono la formalizzazione di questo incarico.”
Senza concorso per il nuovo direttore?
“È alternativo. Cioè sono entrambe due strade possibili.”
Sempre riguardo al Museo Civico... Per il Bicentenario di Canova del 2022, alla fin fine, Bassano cosa farà?
“Un altro degli incarichi che è stato dato alla dottoressa Casarin è quello di verificare i presupposti per la convenzione con Possagno. A me piacerebbe, e questo è un mio desiderata e vediamo se è una cosa possibile, allargare questa convenzione. Bassano e Possagno sono la città e il paese natale legati a Canova, però lui ha vissuto molto anche a Roma. Pertanto, per un appuntamento così importante, perché limitarci a due seppur importantissimi luoghi della vita di questo scultore?”
E a proposito di anniversari, per il 300simo della morte di Orazio Marinali che ricade quest'anno si fa qualcosa oppure no?
“Confermo, si fa qualcosa.”
Cosa?
“Verrà valorizzato un percorso tra Comuni, nel quale si potranno vedere e visitare le testimonianze del Marinali stesso. Bassano ha la statua del San Bassiano, ha l'altare all'interno di San Giovanni; Castelfranco Veneto ha le statue di Villa Bolasco. Verrà creato sostanzialmente un percorso che sarà valorizzato da queste amministrazioni.”
Da Bassano e Castelfranco?
“No, ce ne sono anche di più. Per la nostra città questa celebrazione, questo percorso è curato dalla dottoressa Flavia Casagranda.”
Per mostre in vista ci può anticipare qualcosa?
“Il 14 marzo ci sarà l'inaugurazione della mostra di Scodro/Tessarolo in Museo Civico. Si tratta di due artisti locali, quindi la valorizzazione del genius loci, e l'allestimento sta venendo molto bene. E poi a breve, lo sappiamo, e cioè il 2 aprile, si inaugurerà la mostra di Piranesi, sempre per la valorizzazione del patrimonio della collezione dei Remondini, in Palazzo Sturm.”
Operaestate: come siamo messi?
“Siamo messi benissimo perché abbiamo presentato al Ministero alla fine di gennaio, cioè entro i termini di legge, la programmazione per il quarantennale, per questa stagione importante che ci aspetta. Sarà una stagione molto densa, con tre inaugurazioni delle varie discipline, tutte molto scenografiche, che coinvolgeranno tutta la città. È comunque un anno molto forte e molto particolare. Si uniranno non solo le produzioni di Operaestate stessa ma ci saranno anche dei nomi di richiamo che verranno in città.”
Sempre a fine marzo, come per il contratto della direttrice artistica del Museo Casarin, ci sarà anche la scadenza del contratto della direttrice di Operaestate Festival Rosa Scapin. Sul “nodo” direzione Operaestate cosa accadrà?
“Siamo in dialogo con Sis, perché è Sis che è titolare del rapporto di lavoro con la direttrice di Operaestate, e in questo caso si sta ragionando su un concorso, al quale può benissimo partecipare anche proprio Rosa Scapin, che avrà comunque una commissione esaminatrice di rilevanza nazionale. Visto che il nostro è il terzo Festival multidisciplinare in Italia, quello che si desidera è mettere in gioco questa direzione collocandola in questo alto target nazionale. La domanda di partecipazione sarà composta da una parte dai titoli e cioè dal curriculum e, dall'altra, sarà richiesta ai candidati una progettualità, quindi una dimostrazione pratica di come viene concepito il Festival da questi aspiranti direttori in modo da poter fare una valutazione concreta.”
In conclusione. In questi primi nove mesi che voto si dà come assessore alla Cultura?
“È una domanda difficile. Faccio sinceramente fatica a rispondere. Sono anche una persona di indole modesta. Non vedo delle problematiche su questo settore, vedo delle polemiche su questo settore, penso che l'offerta culturale bassanese di questi mesi non sia stata inferiore rispetto al passato. Vedo invece la volontà di introdurre qualcosa di nuovo oppure di ampliare l'offerta, sempre nell'ottica della valorizzazione, di creare rete e di mantenere una tradizione portando novità. Ad esempio sappiamo che la stagione teatrale ha avuto un ottimo riscontro, c'è stato un indirizzo di scelta nel cartellone che è stato anche di discontinuità rispetto agli ultimi anni precedenti. Questo sicuramente conforta rispetto al fatto che la strada scelta sia stata corretta. Faccio veramente fatica a dare un numero.”
Insomma: arriviamo o no almeno al 6 politico?
“Mi piacerebbe anche qualcosa di più del 6 politico.”
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