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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Esclusivo
Sangue, sudore e multe
Il trasferimento della Polizia locale da Bassano e Comuni associati all'Unione Montana? Costerà mezzo milione in più rispetto alle spese attuali. Ecco la relazione del comandante Giovanni Scarpellini, incaricato dello “studio di fattibilità”
Pubblicato il 17-01-2020
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Il suo incarico è semestrale, come va di moda di questi tempi a Bassano.
Ma il dottor Giovanni Scarpellini, direttore e comandante della Polizia locale del Consorzio di Polizia locale NEVI - Nordest Vicentino di Thiene e del Consorzio di Polizia locale AVI - Alto Vicentino di Schio, consulente “a costo zero” del Comune di Bassano del Grappa, non ha perso tempo. Con delibera di giunta del 21 novembre e successiva determinazione dirigenziale del 2 dicembre 2019, l'amministrazione Pavan lo ha incaricato di compiere uno studio di fattibilità sul trasferimento della funzione di Polizia locale dalle competenze del Comune di Bassano a quelle dell'Unione Montana del Brenta, che allo scopo trasferirebbe la sua sede a Bassano assumendo la nuova denominazione di “Unione Montana del Bassanese”. Tempo sei mesi appunto, e cioè fino a maggio, per consentire all'esperto in materia di analizzare preliminarmente la fattibilità del progetto, sia in termini di efficienza del servizio e sia con riferimento ai costi di gestione.
Ma già lo scorso 17 dicembre, e quindi praticamente a tempo di record, Scarpellini ha trasmesso il suo documento di “analisi e piano di fattibilità” ai sindaci di Bassano del Grappa, Pove del Grappa, Solagna e Valbrenta e al presidente dell'Unione Montana Valbrenta. Otto pagine di esposizione, corredate di sette allegati, nelle quali il titolare dell'incarico “esplorativo” delinea le attuali criticità riscontrate nel servizio di Polizia locale, l'attuale dotazione organica, le spese sostenute dal Comune di Bassano e dall'attuale Unione Montana per il servizio di Polizia locale, l'ipotesi di bilancio dell'Unione Montana con la funzione di Polizia locale dei quattro Comuni aderenti e la soluzione prospettata.
Foto: Alessandro Tich
“La prima cosa che farò - aveva dichiarato Scarpellini nella conferenza stampa di presentazione del suo incarico dello scorso 22 novembre - sarà sentire le rappresentanze sindacali, i colleghi e il comandante facente funzioni per vedere assieme come possa svilupparsi un servizio adeguato a nuove funzioni.” E in effetti l'aspetto sindacale, nella relazione, è il punto di partenza dell'analisi e anche il punto di arrivo delle ipotesi di spesa per il servizio di Polizia locale trasferito all'Unione Montana.
Tra le “principali criticità riscontrate” nell'attuale gestione associata tra il Comando dei vigili di Bassano e l'Unione Montana del Brenta, il consulente sottolinea infatti al primo posto “la mancata applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro 2016-2018” che ha comportato “ripercussioni molto negative sul clima organizzativo interno”.
Ne consegue che “la proiezione esterna risulta assolutamente inadeguata alle crescenti esigenze della collettività, ben al di sotto degli standard raggiunti da altre gestioni associate, anche se dotate di minori risorse umane”. Tradotto dal burocratese, ciò significa che i servizi di controllo e pattugliamento del territorio sono insufficienti, in quanto sono in carico ad agenti “non finanziariamente motivati ad eseguire servizi esterni”.
La conferma arriva anche dal fatto che “gran parte dell'attività amministrativa per il funzionamento della Polizia locale viene demandata a dipendenti dell'Area di Vigilanza”.
E cioè: vigili che dovrebbero stare fuori, per le attività in strada e sul territorio, rimangono invece dentro, tra le stanze del Comando, a seguire carte e documenti. Una situazione che il comandante di Thiene-Schio definisce “uno spreco insostenibile”.
Infine ce n'è anche per la sede del Comando di via Vittorelli, la cui situazione logistica è ritenuta “non ottimale” e “attualmente appena sufficiente alla Polizia locale intesa come settore del Comune di Bassano del Grappa”. Scarpellini propone l'ipotesi di ampliarla con nuovi spazi nel contiguo Palazzo Pretorio, “in grado di ospitare agevolmente l'ipotizzata Unione Montana del Bassanese”.
Vi risparmio in questa sede i dati relativi alla dotazione organica e ai dettagli di organizzazione. Perché la parte più succosa della relazione, su cui arrivo subito, è quella che riguarda i schei. Vale a dire la sezione che potremmo reintitolare “sangue, sudore e lacrime”. Il comandante dell'Alto Vicentino ha compiuto una ricognizione delle spese sostenute dal Comune di Bassano per la funzione della Polizia locale. Le quali ammontano complessivamente (tra spese sostenute nel 2018 e spese ipotizzate per la prevista nuova assunzione di 6 agenti) a 2.496.618,11 euro. Per la funzione di Polizia locale e per le altre funzioni obbligatorie per legge, l'Unione Montana ha speso invece 170.000 euro.
Totale delle spese sostenute dal Comune di Bassano e dall'Unione Montana: 2.666.618,11 euro. E qui arriva il punto dolens: il trasferimento della funzione di Polizia locale all'Unione Montana non diminuirà, ma aumenterà i costi.
Il consulente ipotizza infatti una spesa complessiva annua, tra personale e altri costi, di 3.178.901,06 euro. Vale a dire mezzo milione di euro in più (512.282,95 euro) rispetto alla somma degli attuali quadri di spesa di Comune di Bassano da una parte e di Unione Montana dall'altra. Gran parte dei costi verrebbero spalmati in proporzione tra i quattro Comuni aderenti all'ipotetico Comando unificato. Bassano del Grappa, in particolare, verrebbe a spendere 2.793.962 euro e cioè circa 300.000 euro in più di quanto spenderebbe con la Polizia locale a proprio carico.
Ma a cosa è dovuta questa impennata di costi, pari ad oltre mezzo milione? Al già citato aspetto sindacale. “La maggiore spesa di € 512.282,95 - precisa Scarpellini nel suo resoconto - è quasi integralmente costituita dalle voci necessarie per applicare al meglio il CCNL (Contatto Collettivo Nazionale di Lavoro, NdR).” Ordunque: del mezzo milione e rotti di aumento dei costi, ben 422.500 euro derivano dalla “maggiore spesa prevista per l'applicazione del CCNL 2016-2018”, adeguamento della previdenza integrativa e ritocco delle indennità di servizio esterno compresi, da fissare con le organizzazioni sindacali.
Ma per i schei che escono, ci sono anche i schei che entrano: e l'autore dello studio di fattibilità precisa che la somma di 300.000 euro che riguarda strettamente gli adeguamenti sindacali verrebbe finanziata ex art. 208 C.d.S.”. Per semplificare: verrebbe finanziata a norma dell'articolo 208 del Codice della Strada “Proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie” e cioè con le multe.
Insomma: ti faccio la multa e mi pago l'indennità di servizio.
Infine Scarpellini indica la “soluzione prospettata”. Che in sintesi è la seguente: variazione della denominazione dell'attuale “Unione Montana del Brenta” in “Unione Montana del Bassanese” e trasferimento della sede in via Vittorelli a Bassano. Quindi conferimento della funzione della Polizia locale dal Comune di Bassano del Grappa all'Unione Montana (tempistica: entro il 31 gennaio 2020). Entro il 29 febbraio 2020 dovrà inoltre completarsi la “migrazione” dei dipendenti al nuovo Ente. In terza battuta, approvazione di una convenzione tra Unione Montana, Consorzio NEVI di Thiene e Consorzio AVI di Schio “per la condivisione del comandante (1 anno, rinnovabile per un altro anno)”.
In altre parole, Scarpellini si candida a comandare anche la nuova realtà di Bassano. Tempistica: entro il 20 febbraio 2020. Di seguito, stipula degli accordi sindacali, possibilmente entro il 31 marzo 2020. Infine, creazione della cosiddetta “macro-struttura dell'Unione Montana del Bassanese”, con funzioni direttive dal punto di vista della gestione amministrativa, per la quale il comandante-consulente indica tre nominativi: il dott. Christian Moro, dipendente del Comune di Valbrenta, come segretario; il dott. Andrea Soster, dipendente del Comune di Pove, come responsabile finanziario e il commissario principale Maurizio Zuliani, attuale vice comandante del Corpo di Polizia locale di Bassano del Grappa, come vice comandante e responsabile operativo.
Per conferire il nuovo ruolo al segretario viene anche e persino proposto un aggiornamento dell'articolo 21 dello Statuto dell'Unione Montana.
Così parlò dunque - anzi, per meglio dire, così scrisse - il dottor Giovanni Scarpellini.
Che in tempi rapidi ha compiuto una disamina e ha prospettato la “fattibilità” del progetto in tempi altrettanto rapidi. Si pensi che fra poco più di dieci giorni, e cioè “entro il 31 gennaio 2020”, la relazione prevede nientemeno che la prima fase dell'attuazione del progetto medesimo, col trasferimento della funzione di Polizia locale dal Comune di Bassano a quell'Unione Montana che, nel frattempo, avrebbe già dovuto cambiare la sua denominazione in “Unione Montana del Bassanese”. Cosa che invece non è avvenuta, come pure il trasferimento di funzioni entro fine mese non avverrà.
Per il semplice fatto che dopo la presentazione-lampo dell'analisi il 17 dicembre, sul lato politico non si è mossa più foglia. Pesa senz'altro sull'indecisione dei Comuni interessati, Bassano in primis, il consistente aumento delle spese da sostenere. Ma anche il ricorso alle multe per finanziarie i previsti ritocchi sindacali cozza contro la volontà politica di destinare i proventi da sanzioni amministrative ad altre voci di bilancio in uscita.
Il rebus dunque non è risolto. E Bassano del Grappa - tra progetto per la Polizia Locale, direzione dei Musei Civici e attesa di cambiamenti in genere - sta diventando una succursale della Settimana Enigmistica.
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