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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
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Trade Matt
“Libertà è Parola”: il videoblog di Matteo Bizzotto è diventato in soli tre mesi un appuntamento fisso della vita social bassanese. E il suo ideatore ne ha depositato il logo all'ufficio brevetti per la registrazione del marchio
Pubblicato il 04-11-2019
Visto 3.835 volte
C'è la libertà vigilata, c'è la libertà condizionata e c'è la libertà brevettata.
Alla terza e ultima variante (con le prime due è meglio non avere a che fare) si collega la fresca esperienza da videoblogger di Matteo Bizzotto. Laureato in Giurisprudenza, già volto noto della politica bassanese Under 30 (adesso però i 30 anni li ha compiuti), vicepresidente del Consiglio di Quartiere Firenze, candidato alle ultime amministrative nella lista “Impegno per Bassano” e quant'altro, il Bizz si è ultimamente inventato l'ultima delle sue mettendo in piedi una seguita ed apprezzata video-rubrica intitolata “Libertà è Parola”. Ogni settimana, puntuale come un Bizzotto svizzero, pubblica su Facebook un'intervista con un personaggio della nostra città sugli argomenti più disparati che vanno dalla cultura alla politica, dall'economia all'attualità e dalla storia ai temi del territorio. Come dire: di tutto, di più.
Parola d'ordine: #nonsaremobrevi, visto che le sue video-chiacchierate possono durare anche più di 20 minuti. L'altro mantra di “Libertà è Parola” è #art21costituzione, vale a dire quel fondamentale articolo della nostra Carta costituzionale che sta alla base della democrazia, che tutela peraltro anche la professione di chi vi scrive e che inizia con le magiche parolette: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.
Matteo Bizzotto con la domanda di registrazione del marchio
Ora, dopo soli tre mesi, le interviste di Matteo Television (a una delle quali, dedicata alla comunicazione nell'informazione, è stato ospite anche il vostro umile cronista) sono diventate un appuntamento fisso della vita social bassanese e l'ideatore della video-rubrica è arrivato al punto di depositare nei giorni scorsi il logo “Libertà è Parola” all'ufficio brevetti della Camera di Commercio di Vicenza per l'ottenimento della registrazione ufficiale del marchio.
Dunque Matteo Bizzotto, come è nata questa avventura di “Libertà è Parola”?
“Sembra la solita banalità dirlo, ma è una cosa che è nata un po' per caso. Avevo cominciato a fare qualche video durante la campagna elettorale e mi era piaciuto farlo perché sentivo di creare un contatto diretto con le persone che mi ascoltavano.
Poi verso fine agosto è venuta fuori la questione della riforma costituzionale per il taglio dei parlamentari e abbiamo fatto un piccolo video di 2 minuti dove spiegavo che, secondo me, c'erano delle cose che dovevano essere migliorate e altre che non erano valide. Più di qualche persona mi ha scritto dicendo che aveva apprezzato il video e chiedendomi se potevo farne altri. Io però non sono un tuttologo, non posso pretendere di occuparmi degli argomenti che non conosco, e allora se devo fare qualcosa perché non coinvolgere altre persone? Così ho riflettuto anche su altri concetti come quello dei social che magari ti informano con troppa brevità. Allora mi sono detto “ok, se faccio una cosa così la voglio fare bene e che abbia il tempo adeguato, perché l'informazione deve avere il suo giusto tempo”. Ho incominciato con un video con la mia amica Vittoria Gheno, dedicato sempre al tema della riforma costituzionale, poi c'è stata un'intervista a Valerio Jeson Maggi, a quel punto ho potuto fare un'intervista alla Morena Martini...Insomma si è creata una concatenazione che da un video poi ne portava sempre a un altro. La gente cominciava ad apprezzare, io ho cercato di migliorarmi nel modo in cui esponevo e portavo avanti i temi, e questo si è trasformato poi in un messaggio, in una sorta di blog divulgativo, che solo ed esclusivamente per passione e per amore del fatto di dare un contributo positivo alla comunità ho deciso di portare avanti e di farlo diventare qualcosa di ufficiale. Sono unite con me anche altre due persone che mi danno una mano anche tecnica, che sono i miei amici Andrea e Daniele, e incredibilmente siamo arrivati addirittura a depositare il marchio.”
Questa cosa del brevetto che cos'è?
“Sarà per il fatto che vengo dal mondo giuridico e quindi magari mi è venuto un po' spontaneo, però questo logo, nella sua semplicità, che alla fine è una piuma con sole tre parole ma ricche di significato, è una cosa che mi emoziona. Io sono una goccia in un mare sterminato, però quella goccia mi emoziona perché sento di dare qualcosa. Avevo questo piccolo logo in mano e mi sono detto: “diamogli anche il giusto merito, in fondo stiamo facendo qualcosa di buono, perché non lo tuteliamo, non gli diamo anche una sorta di ufficialità?”. Così mi sono informato, l'investimento era sostenibile, e ho deciso di fare la richiesta di registrazione del marchio, che è stata depositata la settimana scorsa e avrà i suoi tempi. Adesso nel logo c'è quel piccolo TM che sta per Trade Mark, che sta a indicare che perlomeno già adesso questo logo è tutelato perché è sottoposto a una procedura che, se tutto andrà bene, tra 5-6 mesi porterà alla registrazione ufficiale.”
La puntata di mercoledì prossimo di “Libertà è Parola” è una specie di “chicca”, vero?
“Sì, devo dire che cosa bella è che più vai avanti, più riesci a fare anche cose un po' più ambiziose. E a volte ti sorprendono i tuoi stessi ospiti. Ho avuto la possibilità, tramite il mio amico Daniele, di entrare in contatto con il mio prossimo ospite, Loris Giuriatti, scrittore e divulgatore storico, figura molto stimata nel territorio e un punto di riferimento per il tema che esporremo, che ha accettato subito di fare da ospite (e ringrazio tutti i miei ospiti che si sono tutti, veramente, offerti subito) e ha fatto in modo che potessimo registrare la puntata all'interno della Cappella Mares, la chiesetta neoclassica di Villa Ca' Erizzo Luca, eretta dal conte Barzizza in onore del suo caro amico, il musicista Gaetano Mares. Un luogo che è poche volte accessibile, con affreschi e statue bellissime, un luogo magico. Nella prossima puntata chi non ha mai avuto la possibilità di buttarvi l'occhio dentro, avrà la possibilità, oltre che ascoltare il mio ospite, anche di vedere questo bellissimo spaccato di realtà storica bassanese.”
Dunque: marchio registrato, “location” sempre più prestigiose, ideatore sempre più scatenato. Non è che tra cinque anni troviamo i santini con la scritta “Vota lista Libertà è Parola”?
“Eccolo là! (risata, NdR) Dico una cosa seria in principio: nella vita mai dire mai, perché io ho visto molto spesso che la vita ti conduce dove non pensi di andare. Io sarò onesto su una cosa: non ho pensato a “Libertà è Parola” come marchio politico, perché credo che l'informazione sia una di quelle poche cose in cui non vale la pena schierarsi. Cioè se tu vuoi portare un'informazione positiva, su cui credi, lo fai al di là del tuo credo politico e al di là delle posizioni. È chiaro che poi ognuno di noi può trovare delle informazioni o delle letture più vicine a se stesso, però io - e credo di dimostralo anche con gli ospiti che sono venuti da realtà molto diverse - guardo alla bontà di quello che l'ospite ha da dire. Cioè quello che hai da dire è buono, è positivo? Bene, il mio piccolo spazio è libero. Tu hai la facoltà, nel rispetto delle posizioni altrui, di poterne parlare. Quindi se lei oggi mi chiede, direttore, se io ho pensato a questa cosa perché fra cinque anni ci saranno di nuovo le liste, le dico di “no”. Ma siccome non voglio essere come quelle persone che dicono di “no” e poi nella vita si ritrovano a fare delle scelte diverse, non metto limiti. Però certo in questo momento assolutamente no, non è quella l'idea.”
Così parlò Matteo Bizzotto, Trade Matt.
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