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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

L'Ilaria che tira

La difficoltà di far capire fuori che cosa si fa dentro il Comune, il “Si cambia” che ritarda, la mancata condivisione tra giunta e maggioranza. Intervista a Ilaria Brunelli, capogruppo della civica #Pavan Sindaco in consiglio comunale

Pubblicato il 04-10-2019
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Nome: Ilaria. Cognome: Brunelli. Residenza: Bassano del Grappa. Età: per una donna non si dice. Curriculum sintetico politico-amministrativo: capogruppo consiliare del gruppo di maggioranza #Pavan Sindaco. Socio co-fondatore dell'associazione politico-culturale “Rinascita 2019”. Già consigliere comunale per la civica Bassano ConGiunta nell'amministrazione Cimatti (2009-2014). Candidato più votato della lista #Pavan Sindaco alle ultime amministrative, con 262 preferenze. Un risultato che avrebbe ampiamente giustificato una sua entrata nella giunta comunale: ma questa è un'altra storia.
Di lei si è parlato anche come probabile presidente del consiglio comunale, ma anche questa è un'altra storia. Segni particolari: libera battitrice, ma con uno spiccato senso del gioco di squadra in sede di coalizione e del rispetto dei ruoli istituzionali che la medesima esprime.
Ebbene sì, è proprio lei. Quella Ilaria Brunelli che ai tempi d'oro della Pontenovela avevo ribattezzato la Pulzella di Bassano, per la sua onnipresenza sui social nel sottolineare in video streaming quelle che, dal suo punto di vista, erano le infinite incongruenze della vicenda. Onnipresente anche nella vita pubblica della città e nell'ultima campagna elettorale, nel corso della quale è stata l'iperattiva portabandiera della causa dell'alleanza di centrodestra for Pavan Sindaco.

Foto: Alessandro Tich

Ultimamente, tuttavia, e proprio in concomitanza con il suo rinnovato incarico elettivo di maggioranza, l'effervescente Ilaria si è messa un po' in disparte optando per il profilo basso. Presenze pubbliche ridotte all'essenziale e presenze sul web altrettanto centellinate. Appare quasi come un sintomo di prudenza, o magari anche di una pausa di riflessione, che solitamente non le appartiene. A maggior ragione adesso che la sua riconosciuta grinta è messa al servizio della comunità. E come capogruppo della lista del sindaco, mica come capogruppo della lista della spesa.
Qual è dunque l'Ilaria che tira? Me lo faccio dire dalla diretta interessata.

Dunque, Ilaria Brunelli: ultimamente la percezione è che lei se ne stia un po' in seconda linea. È una percezione sbagliata oppure no?
“No, è corretta. È vero, diciamo che rispetto al presenzialismo che ho dimostrato in campagna elettorale, in questo momento la mia presenza anche sul web è sicuramente diminuita. È aumentata la presenza all'interno dell'aspetto comunale, quindi là dove le cose non si vedono, cioè che il cittadino non riesce a vedere. Uno dei miei crucci, che rimane, è quello di riuscire a portare fuori, e quindi a disponibilità del cittadino, informazioni utili che vengano comprese. Questa cosa, onestamente, in questo momento faccio fatica a farla.”

Perché, le cose che sono dentro il Palazzo non sono comprese?
“No, perché sono cose complesse e hanno sicuramente necessità di essere semplificate. Poi sono cose in fieri e quindi quando sono in fieri bisogna anche stare attenti a cosa racconti di una cosa che può essere variabile o magari condizionabile, eccetera.
E soprattutto quella di Bassano è una situazione molto complessa, noi l'abbiamo ereditata e abbiamo dovuto affrontare diverse questioni, ma in questo momento non riesco ad avere la panoramica di tutte queste cose. Cioè mi piacerebbe essere più informata.”

Da chi?
“In primis da una condivisione interna, questo sì. Nel senso che il lavoro che ci si trova a fare come amministrazione, ovviamente in particolare gli assessori che sono molto dentro i temi, significa tanto tempo destinato a capire le cose e a cercare di risolverle.
Il tempo destinato a condividere queste scelte di soluzione, strategie e situazioni magari impegnative da sciogliere è un tempo che deve essere dedicato. Altrimenti c'è solo il tempo dell'azione, ma il tempo della condivisione manca. Io questo lo sto soffrendo, onestamente sì.”

Mi sta dicendo che per un consigliere di maggioranza come lei, e più in generale in maggioranza, non c'è una condivisione di informazioni da parte del governo cittadino?
“Non è che ci sia una volontà di non condividere. C'è una difficoltà nel farlo e per chi deve aiutare a governare non avere le informazioni significa non poter dare il suo contributo. Quindi secondo me in questo momento ci sarebbero delle potenzialità che non vengono utilizzate tutte, perché il canale comunicativo è insufficiente rispetto a tutto quello che Bassano avrebbe bisogno di condividere.”

Quanto conta per un consigliere comunale il fatto di essere opportunamente informato dal governo che sostiene?
“Un consigliere ha un obbligo nei confronti della città di garantire il controllo dell'indirizzo dell'amministrazione. Questo significa, per esempio, che il momento delle votazioni è un momento di consapevolezza nel quale si deve votare ciò che si conosce e si approva. Questo è l'impegno che io garantisco a chi mi ha votato e anche a chi non mi ha votato, vale a dire la consapevolezza che quello che vado a fare in consiglio è una responsabilità nei confronti della città. Quindi voto ciò che conosco e ciò che approvo.”

Quindi cosa bisognerebbe fare?
“Gli assessori singolarmente sono molto disponibili nel momento in cui si vanno a chiedere le informazioni. Ma con la squadra vanno fatti dei momenti di condivisione per dire “noi stiamo facendo questo e abbiamo in testa di fare quello”, quindi per scegliere insieme anche delle strade. Questo è un tempo che gli assessori devono dedicare alla maggioranza perché le maggioranze, in questo senso, sono sacre.”

A proposito di assessori e assessorati. Si parlava prima dell'estate che le avrebbero proposto delle deleghe in campo culturale o quant'altro. È successo qualcosa?
“Sì, le deleghe sono state già ufficializzate. Sono state affidate delle deleghe ad alcuni dei miei colleghi. Personalmente mi sono state proposte delle deleghe che però io ho rifiutato, nel senso che mi è stata proposta una cosa ma io ho detto che lavoro un po' su tutto il campo, non ho bisogno di un'etichetta o di un “contenitore” che corrisponda a una delega. Preferisco utilizzare il tempo che ho, limitato perché come consigliere devi dedicare il tempo anche alle commissioni eccetera, in maniera molto più ampia.
Mi è stata offerta la delega alla biblioteca e all'aspetto dei cori e delle bande. Però questi temi li potrò toccare ugualmente, senza un'etichetta sotto. Non è che quell'etichetta serva, è un qualcosa che aiuta il cittadino se vuole sapere a chi rivolgersi in prima battuta e il consigliere a dire “seguo in particolare qualche tema piuttosto che altri”. Però questo non impedisce a nessun consigliere di lavorare un po' su tutto. Quindi mi sono lasciata le mani libere per poter intervenire là dove mi piace, dove può esserci qualcosa di mio gradimento particolare.”

Come si sente in questo momento la Ilaria Brunelli consigliere comunale?
“Mi sento all'interno di una importante istituzione che nel mio intento, e anche nell'intento della campagna elettorale, deve dare un giro alla città. Cioè: “Si cambia”.
Noi abbiamo corso, io ho corso con questo pensiero in testa: “Si cambia”.
Attualmente aspetto il momento nel quale questo cambiamento riuscirò a vederlo veramente espresso. Invece in questo momento il cambiamento è un po', come dire, ingolfato. Per carità, sono la prima a dire che i mesi dell'estate, dal momento dell'elezione ad adesso, sono ovviamente dei momenti di verifica. Dico anche che è impossibile pensare che un'amministrazione che comunque nasceva da una parte che aveva una certa esperienza e un'altra parte che non ne aveva, possa portare in soli tre-quattro mesi un cambiamento così. Però devo essere onesta nel dire che sto aspettando il giro di volta, che vorrei poter dare anche un contributo in questo senso. E in questo momento non mi sento di riuscire a darlo, per queste difficoltà di comunicazione e di condivisione.”

A novembre saranno sei mesi dall'elezione del sindaco. Questo “Si cambia”, secondo lei, a questo punto quando accadrà?
“Spero il prima possibile, perché voglio poter essere orgogliosa di questo voto che i nostri concittadini ci hanno dato e della responsabilità che ne consegue. Voglio poter tornare con delle risposte. I cambiamenti già da domani mattina dovrebbero essere evidenti.
E le dico: il principale cambiamento io lo adotterei nei confronti della trasparenza, proprio del riuscire a portare fuori le scelte, a chi ci ha votato, alla città, in maniera comprensibile e chiara. Fa parte dello stile: per riuscire a farlo fuori, prima di tutto bisogna farlo dentro. C'è qualcuno che ha accusato gli assessori dicendo “c'è chi fa, c'è chi non fa, eccetera” e ci sono state polemiche. Il tempo di marcia è un tempo che viene dato dal sindaco e dagli assessori in particolare. Devo dire la verità che quando ci vai a parlare singolarmente gli assessori sono tutti al lavoro, ma io non sono sicura che questo venga percepito fuori.
E soprattutto, nell'insieme, anche noi non abbiamo una panoramica di quello che sta avvenendo. Questo impedisce anche ai consiglieri di essere un contributo utile.
E in particolare a me piacerebbe poter dare un contributo in questo senso e in questo momento mi sento di non riuscire a darlo al cento per cento. E sono qui che spasimo per poterlo fare.”

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