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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Special report
Ricomincio da 3
Avanzo di amministrazione di fatto esaurito dal governo Poletto, con 3 milioni di euro da recuperare. La nuova Amministrazione interviene sulla pesante eredità e ripristina l'equilibrio di bilancio
Pubblicato il 18-07-2019
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Pesce d'aprile
Tutto sbagliato, tutto da rifare. Lo spirito di Gino Bartali aleggia attorno alla nuova Amministrazione comunale di Bassano del Grappa, che si ritrova ad arrancare in salita nei primi mesi di mandato a causa di una pesante eredità finanziaria lasciata dall'Amministrazione precedente. E che ha portato al recupero di 3 milioni di euro in bilancio per riportare i conti in equilibrio, come sarà presentato in dettaglio questa sera nella prima seduta della commissione consiliare Bilancio.
Foto Alessandro Tich
È il succo dell'importante annuncio reso noto questa mattina in un incontro con la stampa convocato in municipio con l'intervento del sindaco, della giunta comunale e dei capigruppo consiliari di maggioranza. “Abbiamo convocato questa conferenza stampa - dichiara il sindaco Elena Pavan - perché lo stato delle cose dei conti è diverso da come è stato decantato da chi ci ha preceduto, e sul breve termine ci lega le mani.”
Roberto Marin, vicesindaco e assessore al Bilancio, si presenta con un faldone pieno di carte. E si capisce subito che l'argomento è di quelli che pesano, e non solo per la sostanziosa quantità di documenti a sostegno.
“Ci sono 3 milioni di euro di risorse che abbiamo dovuto recuperare per ristabilire l'equilibrio nelle spese correnti e nelle spese per gli investimenti”, spiega il vice.
Tutto nasce dalla variazione di bilancio approvata dall'Amministrazione Poletto lo scorso 9 aprile, con la quale è stato stabilito il pressoché totale utilizzo dell'avanzo di amministrazione di 9 milioni e 100mila euro in opere pubbliche da appaltare entro il corrente anno. Dei 9,1 milioni sono stati utilizzati 8.982.000 euro, lasciando liberi in avanzo appena 127.000 euro. Praticamente le briciole. “È stato un intervento - rimarca Marin - che ha bloccato qualsiasi ulteriore risorsa all'Amministrazione che sarebbe venuta dopo.” Si è trattato pertanto di un atto che avrebbe messo una seria ipoteca sui margini di operatività dell'ente pubblico nel resto del corrente anno 2019.
Ovvero, a giudicare da quanto viene dichiarato dai nuovi amministratori pubblici nell'occasione, di un Pesce d'aprile.
Ricomincio da 3
Alla questione dell'avanzo senza avanzi si aggiungono i 3 milioni di euro mancanti all'appello, di cui 2 milioni circa per gli interventi della parte in conto capitale (investimenti) e 1 milione circa per la parte del conto della spesa corrente.
È quanto risulta da una verifica compiuta dagli uffici sul confronto tra il bilancio di previsione dell'ex Amministrazione e i dati consuntivi, non solo del 2018 ma rispetto anche all'andamento dei primi sei mesi del 2019.
“Il milione in meno nella spesa corrente - rileva l'assessore - deriva da minori entrate rispetto a quelle previste.” A cominciare dalle entrate dei parcheggi pubblici: 1,728 milioni in previsione e 1,428 a consuntivo, pari a una differenza in negativo di 300mila euro.
Nel 2018 (dati monitorati mensilmente dalla Sis) il Comune aveva incassato per i parcheggi 1 milione e 570mila euro. In piazzale Terraglio, tuttavia, il nuovo sistema delle strisce miste aveva portato a un calo degli introiti di 120mila euro, mentre 50mila euro in meno sono stati registrati al park “le Piazze” dopo l'introduzione della gratuità serale.
“Con queste due informazioni - osserva Marin - il Comune stanzia 1 milione e 728mila euro nel bilancio di previsione.”
Idem dicasi per le sanzioni amministrative: circa 120mila euro di introiti in meno (1,405 milioni in previsione e 1,285 a consuntivo). C'è stata poi la necessità di integrare di 170mila euro il fondo rischi per le spese legali e contenziosi per la vertenza sul Polo Museale Santa Chiara intentata dalla ditta Sbrissa e associati. Altri 200mila euro in meno, rispetto alla somma prevista, riguardano la voce degli oneri di urbanizzazione.
Marin aggiunge che “ci sono ulteriori interventi, rispetto ad azioni della precedente Amministrazione, che non hanno uno stanziamento di bilancio”.
È il caso ad esempio del concorso per i quartieri sulla raccolta differenziata, con un impegno di 15mila euro che non risulta tuttavia in nessun capitolo di bilancio.
80mila euro sono stati invece stanziati ex novo “per la doverosa verifica statica e monitoraggio dei fabbricati comunali” e ulteriori 40mila “per la necessità di rimpinguare il capitolo delle spese legali per le richieste risarcitorie sotto franchigia.”
Astra la vista
“L'80 per cento delle situazioni che hanno portato a queste variazioni - sottolinea l'assessore comunale al Bilancio - erano notizie note alla passata Amministrazione il 9 aprile. Il dato dei meno 300mila euro dei parcheggi era noto e questo vale anche per gli altri comparti. Prima di fare la destinazione del quasi totale avanzo di amministrazione in opere pubbliche di cui peraltro non sapevamo i progetti, bisognava salvaguardare l'equilibrio di bilancio.” Gli altri 2 milioni persi per strada e oggi recuperati riguardano invece gli investimenti nel comparto dei Lavori Pubblici, come spiegherà poco dopo l'assessore competente Andrea Zonta.
Da qui la necessità di reintegrare a bilancio i 3 milioni di euro senza poter usufruire del precedente avanzo di amministrazione, di fatto inutilizzabile. Come? Rifacendo il piano e la programmazione finanziaria delle Opere Pubbliche, rinunciando ad alcune opere già pianificate e riducendo alcuni capitoli di spesa.
E qui entra in gioco, in primis, una questione assai rilevante.
“Abbiamo dovuto intervenire - annuncia Marin - sui 2 milioni di euro per l'ipotetica acquisizione del Teatro Astra.” Come noto, la somma era stata stanziata dall'Amministrazione Poletto nel rush finale del proprio mandato con la dichiarata intenzione di accantonarli per la fatidica operazione immobiliare. “Da consigliere comunale - riferisce Marin - avevo richiesto al riguardo un accesso agli atti e la documentazione che ho ottenuto riguardava l'atto di acquisizione dell'Astra nel 2006, alcune perizie di stima del 2008 , una visura catastale del marzo 2019 e niente più.” L'assessore pone l'accento sul fatto che “non c'è una lettera d'intento, un preliminare, un verbale d'incontro sull'interesse a vendere e a acquistare”. E spiega: “È come se io volessi comprare la casa del mio vicino e lui non lo sa.”
Ricordando inoltre come la proprietà del Teatro abbia reagito alla notizia dichiarando di non voler essere utilizzata come strumento di campagna elettorale e rilanciando la possibilità di un eventuale accordo per la compravendita con l'Amministrazione successiva. “In più - aggiunge - secondo le regole di bilancio per l'acquisto di un immobile l'acquisto del Teatro Astra dovrebbe compiersi con rogito notarile entro il 31 dicembre 2019. Non c'è la possibilità tecnico-giuridica di fare questa cosa. I proprietari non lo sanno ancora, servono le opportune verifiche degli enti preposti e 2 milioni non rappresentano il corrispettivo dell'intera operazione che comporta anche il ripristino dell'immobile.”
Morale della favola: dei 2 milioni stanziati per l'Astra dal governo Poletto, 1 milione viene stralciato e rimesso a bilancio come quota parte dei 3 milioni da recuperare. L'altro milione viene invece messo ad avanzo di amministrazione.
La partita Astra, però, non è chiusa. È infatti intenzione di questa Amministrazione raggiungere l'obiettivo. “La questione - incalza Marin - va affrontata all'interno di un'operazione più pianificata, a fatti concreti e non bloccando risorse.”
Il Ponte dei Soldini
Arriva il momento dell'assessore ai Lavori Pubblici Andrea Zonta. La maggior parte dei soldi da recuperare (2 milioni in conto capitale) riguarda la sfera di sua competenza. “Le Opere Pubbliche finanziate con l'avanzo di amministrazione - esordisce - devono andare in gara prima del 31 dicembre, altrimenti i soldi tornano in avanzo. Mi chiedo come si potevano fare quasi 9 milioni di opere, che sono stati dei regali elettorali, entro la fine di quest'anno. L'equilibrio di bilancio sulle Opere Pubbliche non esisteva già il 9 aprile.”
Oltre la metà dei 2 milioni “ballerini” si riferiscono al restauro del Ponte degli Alpini.
Precisamente 1.164.713,04 euro, derivanti dall'incasso della fideiussione assicurativa e della restituzione dell'anticipazione di circa 800mila euro da parte dell'impresa Vardanega. Tale cifra, informa l'assessore, è stata inserita nell'avanzo di amministrazione e non nel quadro economico del restauro del Ponte.
“Questa somma mancava nella contabilità del Ponte - afferma Zonta -. Con la variazione di bilancio la inseriamo nuovamente nel quadro economico dell'intervento di restauro.”
In più emerge la questione del famoso contributo di 3 milioni del Ministero dei Beni Culturali, che non è di 3 milioni. “Il Ministero non ci finanzia - chiarisce l'esponente di giunta -, ma ci paga su presentazione di fatture quietanziate, sulla base del ribasso d'asta che è circa del 20%. Quindi, rispetto ai 3 milioni, siamo sotto di 424mila euro stimati, a fronte di uno stanziamento per la voce “imprevisti” di appena 4600 euro.”
Altri 200mila euro mancano dal quadro economico della costruzione della scuola Bellavitis 2.0 a Santa Croce, relativamente alla causa tra il Comune e la ditta costruttrice Mubre, necessari per comporre definitivamente l'annosa vertenza.
In tema di sicurezza degli edifici pubblici si rende inoltre necessario il consolidamento statico delle Case Parolini in via Beata Giovanna, per il quale vengono messi a bilancio 855mila euro. Altri soldi in sospeso si riferiscono al cantiere del Polo Museale Santa Chiara: 146mila euro che sono stati stanziati per l'esecuzione degli ultimi lavori necessari alla perizia del collaudatore statico che dovrà pronunciarsi sulla cifra da corrispondere all'ex appaltatore Vardanega. “Il 9 aprile - dichiara Zonta - questo iter era già conosciuto.”
“Un'altra cifra nota il 9 aprile - prosegue - erano i circa 100mila euro necessari per l'acquisizione di un'area privata in via Trozzetti per la messa in sicurezza della scuola Campesano, che ora abbiamo stanziato.” Si aggiungono altre cifre per vari interventi come la messa in sicurezza degli edifici comunali (265mila euro circa), il monitoraggio degli edifici pubblici (40mila), il monitoraggio del Ponte della Vittoria (40mila).
Tra soldi restituiti ai rispettivi quadri economici, minori finanziamenti, interventi già noti alla precedente Amministrazione ma non realizzati e nuove priorità a cui fare fronte, si raggiunge quindi la somma di circa 2 milioni di euro da recuperare a bilancio.
Come trovare i soldi? Tagliando tre grosse Opere Pubbliche messe in preventivo dall'Amministrazione precedente.
In fin dei conti
Ed eccoli qua i tre interventi sacrificati in nome dell'equilibrio di bilancio.
Il primo è il campo da calcio in quartiere Prè, che prevedeva una spesa di 1 milione e 70mila euro. “È un'operazione impossibile - sottolinea Zonta -. Un ente pubblico non può essere proprietario di un terreno, e farci dei lavorI, e poi cederlo a un ente privato senza avere fatto un bando di gara.”
Il secondo taglio riguarda la riqualificazione dell'ex Ospedale di viale delle Fosse per fare una Casa della Musica, da affidare alle cure della Filarmonica Bassanese.
“È uno degli interventi che in minor ragione vanno a incidere sugli obiettivi dell'Amministrazione”, specifica l'assessore. Per far tornare i conti viene sacrificato infine l'ampliamento della scuola di S. Eusebio. “La scuola è già stata messa in sicurezza. L'ampliamento può aspettare, la messa in sicurezza delle altre scuole non può aspettare.”
Si tratta tuttavia di tre interventi tagliati, ma a fronte di risposte attese che saranno ricuperate in futuro e in altri modi. E l'assessore allo Sport e all'Istruzione Mariano Scotton ha già preso al riguardo contatti con i soggetti interessati.
Ricapitolando, ordunque: la nuova Amministrazione di Bassano ha operato una variazione di bilancio inserendovi 3 milioni di euro per equilibrare i conti, ovvero 2 milioni derivanti dal taglio di tre opere pubbliche e 1 dalla somma che era stata già stanziata per il Teatro Astra. “Questa è una prima verifica, il primo impegno di natura finanziaria di questa Amministrazione - afferma il vicesindaco Roberto Marin -. Seguirà a settembre un'ulteriore e particolare verifica, capitolo di spesa per capitolo di spesa. C'è la necessità di una verifica puntuale sulle spese correnti del Comune per accertare quanto è stato impegnato, quanto speso e quanto si potrà ancora spendere entro la fine dell'anno.”
“Il bilancio del Comune è comunque messo al sicuro - rassicura l'assessore in conclusione -, col suo naturale equilibrio certificato dagli uffici competenti. È un bilancio che respira.”
Amministriamo, dunque, a pieni polmoni.
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