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Penso quindi Egisto
Intervista al candidato sindaco di Cassola Egisto Miotti, a capo della civica “Miotti per Cassola”. Co-housing per anziani nell'area Acquapark, nuovi servizi e tutela dei cittadini dalle società di servizio tra i punti forti del programma
Pubblicato il 24-05-2019
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A tutto gas. Non può che procedere così la campagna elettorale di Egisto Miotti, 71 anni, oggi in pensione ma per lunghi anni dirigente di Italgas, società del Gruppo ENI.
Attivo da decenni nel mondo del volontariato, e già presidente della locale Pro Loco, Miotti vanta anche un importante curriculum amministrativo a Cassola.
Consigliere comunale già da fine anni '80, nel 1999 è stato candidato sindaco, dal 2004 assessore alla Cultura e alla Pubblica Istruzione e dal 2009 vicesindaco con delega alle Attività Produttive e Commercio. Ora si candida nuovamente a sindaco di Cassola, alla guida della lista civica “Miotti per Cassola”, e contende la poltrona più alta di piazza Aldo Moro agli altri due concorrenti in lizza: il sindaco uscente Aldo Maroso, che si ripresenta con la civica “Vivere Cassola” e il giovane Mattia Bonin, candidato sindaco per la lista “Fare per Cassola”. Miotti corre con un programma che “privilegia la famiglia” ed “è rivolto alla dignità mediante la garanzia del posto di lavoro; il diritto alla casa, alla crescita dei figli e alla cultura; il tempo libero, gli spazi verdi, la sicurezza e la viabilità; l'ecologia e il rispetto dell'ambiente dove viviamo e la difesa della propria salute per una serena vecchiaia”. “Credo - è il suo mantra elettorale - che siano le premesse del vero Bene-Essere, non Cattedrali nel deserto ma veri bisogni essenziali.” E lo afferma affiancato dai 16 candidati consiglieri della sua squadra: Alessandra Polo, Alessandro Menon, Giuliano Bagnara, Michael Di Marzo, Antonio Tognini, Arianna Masariè, Mirko Tessarolo, Pierantonio Garlini, Elena Segafredo, Fabio Marcolan, Ruggero Segafredo, Stefania Frison, Francesca Poli, Franco Poli, Tamara Lorenzato e Thomas Orlando.
Egisto Miotti
Egisto Miotti, perché dopo una già lunga carriera amministrativa ha deciso di candidarsi sindaco?
“Essendo una persona che ha dato moltissimo al territorio, fin dagli anni Settanta, tramite il volontariato prima e poi tramite le esperienze in Amministrazione comunale, contattato da alcune persone e fatte delle proposte, ho accettato di portare avanti un progetto.”
Progetto che è caratterizzato da quale spirito?
“È un progetto che si definisce in cinque “esse”. Che sono cinque “esse”nziali aspetti di cui il territorio ha bisogno. Siamo partiti dal “Sociale”, con una profondità di idee all'interno di questo ambito che è molto importante; siamo andati sulla “Sicurezza”, un fattore altrettanto importante, sui “Servizi nuovi” che possiamo dare. Un aspetto importante è dato dalla “Scuola e sport”, per quanto riguarda le attività culturali e le aggregazioni giovanili, e siamo andati a finire sulla “Sanità”, come aspetto di aiuto al bisognoso, a chi ha veramente necessità. Su questi cinque punti abbiamo fondato il nostro programma.”
Cassola di che cosa ha particolarmente bisogno? Cosa non c'è e vorreste che ci sia?
“Primo, ho puntato moltissimo sugli anziani. Al punto tale che abbiamo studiato una proposta, visto che non c'è la possibilità di costruire una casa di riposo, di girare l'ostacolo e e fare un progetto di co-housing, che è un'opera che è stata realizzata ancora negli anni '60 nel Nord Europa dove avevano valutato questi aspetti di socializzazione delle persone anziane autosufficienti. Il nostro è un progetto che parte in punta di piedi, non è che vogliamo risolvere tutte le problematiche perché l'Italia è la nazione che ha il numero più alto di persone anziane, per la scarsità delle nascite e per i progressi della medicina che allungano l'aspettativa di vita. Questo ci permette di dire che tutte le azioni che il governo centrale fa non sono sufficienti per poter dare delle risposte a questa fascia di popolazione. E allora abbiamo valutato attentamente che potrebbe esserci, all'interno dell'area dell'Acquapark, una struttura del genere, formata da multi-unità abitative che possono interfacciarsi tra di loro, trovare progettualità che possano fondarsi anche su attività correlate alla terza età, oltre all'aspetto di assistenza perché all'interno di questa struttura ci saranno alcuni servizi fondamentali, dalla lavanderia all'assistenza medica. Sono delle esperienze che possono veramente dare un senso e una possibilità agli anziani di poter usare questa struttura a un prezzo agevolato. Perché il progetto si farà assieme, pubblico e privato, con un project financing. Ho già avuto delle proposte sul modello opere che sono già state fatte. Ne abbiamo una vicino a noi, la Marzotto l'ha già realizzata con risultati positivi, vogliamo cercare di fare una cosa simile.”
E oltre agli anziani?
“Il secondo aspetto importantissimo, che nasce anche dalla mia esperienza di lavoro, parte dal fatto che oggi il cittadino è in continuazione attaccato dalle società di servizi che fanno proposte al limite della truffa. Il cittadino si trova spiazzato, non ha un front-office a cu irivolgersi, non ha qualcuno con cui risolvere queste problematiche se non un call center. E allora noi mettiamo a disposizione le nostre esperienze per dare un servizio al cittadino per tutelarsi e per quanto riguarda i loro diritti nei confronti delle società di servizio. Ecco perché nella squadra ci sono delle persone, come il responsabile dell'Unione Nazionale Consumatori, che mette a disposizione la sua capacità ed esperienza per portare avanti questo servizio al cittadino.”
Voi la lista l'avete presentata proprio all'Acquapark. Perché?
“Era una provocazione che abbiamo fatto. È un'opera pubblica che per alcuni aspetti parte e non finisce, prima perché c'è stato il fallimento della Cosbau che doveva fare il centro natatorio più grande del comprensorio, poi la necessità di fornire una palestra che è sempre stata richiesta da parte delle scuole a la si voleva realizzare. Ora quest'opera non deve essere incompiuta. Deve essere portata avanti e completata, se no ci troveremo ad avere delle cattedrali nel deserto che non servono a niente. Lì su può realmente toccare con mano lo spreco di denaro pubblico. Allora la volontà era quella di cercare di fare andare avanti ormai questa locomotiva che è stata mossa. Facciamola arrivare a termine, e che si possa magari collegarla con altri progetti. Perché la proposta del co-housing potrebbe benissimo interfacciarsi con quell'altra proposta che è l'Isola dello Sport. Ci sarà così un collegamento tra giovani e anziani che possono usare le strutture, anche.”
Una parola chiave che definisce la candidatura Miotti quale può essere?
“Non voglio dire “cambiamento” perché è una parola abusata. La parola chiave per me è “il servizio al cittadino”. Ma il vero servizio. Io sono pensionato, ma l'ho fatto sempre anche precedentemente: se prendo un impegno, mi metto a servizio. Non che il cittadino sia costretto a venire a chiedere le cose a noi dell'amministrazione. Bisogna essere presenti in continuazione e vivere la realtà, perché un Comune di 15mila abitanti è un Comune a misura d'uomo, quindi si può capire e conoscere tutte le problematiche che ci sono, basta soltanto saper ascoltare. Con l'ascolto si capisce quali sono i problemi. Io ho visto, in qualche casa in cui sono andato a raccogliere le firme, il vero disagio. Il nostro cittadino, proprio per la morale che ha, certe volte non mangia ma non viene neanche a bussare al Comune, perché si vergogna oppure ha questa dignità che io apprezzo veramente. Ecco, sapere che ci sono delle categorie che vivono queste realtà, mi fa spingere a poter dare veramente una risposta. E poi la squadra, che è fatta da 16 persone che hanno esperienza in tutti i settori (e, questo ci tengo a dirlo, abbiamo anche un disabile), si mette a disposizione per poter dire “ci siamo”, testimoniamo e vogliamo risolvere i problemi. E tutte le situazioni si traducono in un servizio al cittadino.”
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