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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Special report
Astra del ciel
Il sindaco Poletto sulla stampa: “Riavviati i contatti con la proprietà del Teatro Astra”. La proprietà smentisce e replica: “Chiediamo di non essere utilizzati come strumento di propaganda elettorale in vista delle Amministrative”
Pubblicato il 26-02-2019
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Astra del ciel. A leggere le dichiarazioni sulla stampa locale del sindaco Riccardo Poletto, l'Amministrazione comunale starebbe preparando un pacco dono di Natale per la città, posticipato al periodo delle imminenti elezioni amministrative.
Secondo quanto dichiarato dal primo cittadino, infatti, sono stati “riavviati i contatti con la proprietà del Teatro Astra” e questo “sarà sicuramente un grande tema della prossima campagna elettorale”.
Come è noto, quello dell'acquisizione di un Teatro Civico è stato il pallino della prima parte di mandato dell'attuale governo cittadino ormai in scadenza. Al punto che, come è pure risaputo, pur di “comprare” un teatro da riadattare con un opportuno restauro (Teatro Astra e Sala Da Ponte del Centro Giovanile parrocchiale erano le opzioni dell'epoca), l'Amministrazione Poletto aveva deciso di riservare allo scopo i contributi esterni destinati alla costruzione del primo stralcio del Polo Museale Santa Chiara, destinato a sua volta a “scomparire” dall'elenco dei progetti pubblici cittadini. Poi la vicenda, come ben sappiamo, è andata a finire come è andata a finire. Adesso, sulla base di quanto dichiarato dal sindaco, la questione è ritornata di attualità, lasciando intendere che ci sia il proposito di un clamoroso recupero ai tempi supplementari del progetto lasciato alle ortiche nel 2016.
Un render del progetto di restauro e riuso polifunzionale del Teatro Astra
Ma per “riavviare” una trattativa, come sempre, le parti sono due. E la controparte in questione, vale a dire la società Zetafilm s.r.l. - proprietaria dell'immobile dello storico teatro bassanese dal 2004 -, ha trasmesso oggi in redazione una comunicazione con la quale non solo smentisce qualsiasi “ripresa” dei contatti da parte del Comune, ma chiede anzi di “non essere assolutamente usata in alcun modo come strumento di propaganda elettorale in vista delle prossime elezioni amministrative”.
Le dichiarazioni del sindaco
Il nome del Teatro Astra, cancellato e sospeso nel “limbo del nulla” delle cronache cittadine da tre anni a questa parte, è riapparso all'improvviso in un'intervista che il sindaco Riccardo Poletto, parlando della sua intenzione di non ricandidarsi e di alcuni aspetti del suo bilancio di mandato, ha concesso al settimanale “Bassanoweek” nel numero uscito in edicola sabato 16 febbraio. A una domanda specifica dell'intervistatore (“I bassanesi riavranno il loro teatro Astra?”), il sindaco ha infatti risposto rendendo pubblica la lieta novella.
“È una novità di questi giorni quella di avere riavviato i contatti con la proprietà - ha dichiarato Poletto al settimanale -. Sarà sicuramente questo un grande tema della prossima campagna elettorale. Con l'obiettivo di ridare alla città il suo teatro.”
Simili dichiarazioni, ovviamente, necessitano anche di una verifica da fonte diretta. Motivo per cui, nel primo pomeriggio di oggi, abbiamo chiamato al telefono il sindaco Riccardo Poletto per avere da lui più approfondite spiegazioni sulle cose dette e chiedergli ulteriori informazioni al riguardo. Ma il sindaco non ha risposto alla telefonata, che ha suonato a vuoto, non abbiamo ricevuto nessun messaggio né, fino a stasera e fino all'ora X della pubblicazione di questo articolo, siamo stati più richiamati.
La replica della proprietà
Chi invece ha inteso dare più approfondite spiegazioni, con un comunicato stampa trasmesso in redazione, è stata appunto la proprietà del Teatro Astra. Che smentisce categoricamente quanto affermato dal primo cittadino.
“La società Zetafilm s.r.l. - afferma il comunicato - non è stata interessata da alcuna richiesta o comunicazione ufficiale, sia nel merito del progetto consegnato né tanto meno riguardo alla nostra disponibilità ed offerta, solo sporadici contatti informali ed indiretti.” “Quanto apparso in questi giorni sulla stampa e sui social-media locali - prosegue la proprietà -, riguardo alla ripresa di contatti o trattative per la cessione del Teatro Astra, riteniamo siano solo ed esclusivamente illazioni pre-elettorali che non ci appartengono.”
Nell'occasione, la Zetafilm s.r.l. ripercorre i principali passaggi che l'hanno portata all'impegno nella redazione di un progetto per il “restauro e riuso polifunzionale” dello storico teatro, redatto dall'arch. Antonio Guglielmini e messo poi gratuitamente a disposizione dell'Amministrazione comunale, con la disponibilità ad arrivare ad un accordo per la sua cessione. Il tutto, come sottolinea la proprietà, “per dimostrare la fattibilità del recupero del complesso teatrale tanto caro ai bassanesi, che per diverse generazioni hanno impresso ricordi indimenticabili nella loro vita, con uno sguardo attento alla sua storia passata che lo ha reso grande nel tempo.”
E siccome su un argomento così rilevante non servono le chiacchiere, a parlare sono le carte ufficiali.
Carta canta
Il 10 dicembre 2015, nell'ultimo miglio del periodo “No Polo Santa Chiara”, il sindaco Riccardo Poletto, con lettera protocollata, chiedeva a Zetafilm s.r.l. “conferma della disponibilità della vendita dell'immobile all'Amministrazione comunale anche mediante pagamento rateizzato”. In più Poletto chiedeva ai proprietari “se vi siano la possibilità e la volontà di poter ampliare gli spazi dell'immobile in oggetto per renderlo funzionale all'utilizzo da noi ipotizzato anche mediante l'acquisizione da parte vostra dell'edificio posto ad est, comunemente denominato “fabbrica di corone””.
La risposta di Zetafilm veniva trasmessa al Comune una settimana dopo, l'8 dicembre 2015, con la dichiarazione di piena disponibilità a venire incontro alla richiesta avanzata. “Le ribadiamo - scriveva al sindaco l'amministratore unico della società Michele Fantinato - la nostra disponibilità alla cessione del complesso Teatro Astra all'Amministrazione comunale alle condizioni che saranno eventualmente stabilite nel proseguo di una trattativa più approfondita.”
I proprietari comunicavano inoltre di avere “già avviato uno studio di fattibilità per il recupero del Teatro Astra” e che “secondo le ipotesi di intervento da noi prospettate risulterebbe non necessario l'utilizzo di ulteriori spazi esterni all'attuale sedime”.
Si arriva quindi al 5 febbraio 2016. In questa data veniva consegnato da Zetafilm all'Amministrazione comunale e protocollato in Comune il “Progetto per il Restauro e Riuso Polifunzionale del Teatro Astra”. Progetto che, come specificato dalla proprietà, “va ben oltre un semplice studio di fattibilità, risultato di una approfondita ricerca storica del complesso risalente ad oltre due secoli, sostenibile dal punto di vista tecnologico, funzionale e polivalente per i possibili utilizzi in linea con le attuali tendenze di configurazione dei moderni Teatri, verificato inoltre con l'applicazione delle attuali norme vigenti per i locali di pubblico spettacolo”.
Insomma: un pacchetto progettuale gratuito per l'ente pubblico e “tutto compreso”, con la conferma della disponibilità della cessione dell'immobile al Comune alle condizioni che sarebbero state “ufficialmente comunicate” nei giorni seguenti.
Anche se, nel frattempo, la situazione era cambiata d'improvviso e radicalmente.
Il 26 gennaio 2016 l'Amministrazione Poletto, messa in guardia da un parere legale sul “considerevole rischio di responsabilità per danno erariale” circa il diverso utilizzo dei fondi per il Polo Santa Chiara, a beneficio del progetto del teatro, faceva dietrofront e dichiarava: “Si prosegue col Santa Chiara prima possibile.” Colpo di teatro.
Ok, il prezzo è questo
Intanto il 16 marzo 2016 Zetafilm s.r.l., con lettera protocollata in Comune, comunicava ufficialmente all'Amministrazione comunale le proprie condizioni per la cessione del Teatro Astra all'ente pubblico, con l'impegno di mantenerle attive fino al 31 dicembre 2016. Il prezzo di cessione dell'immobile veniva fissato in 3.500.000 euro, “realizzabile attraverso una totale permuta con altri immobili di proprietà dell'Amministrazione comunale, di adeguato ed equivalente valore”.
In più, la proprietà dichiarava la possibilità “anche di compensare un eventuale maggiore importo, a nostro carico ed a favore dell'Amministrazione comunale, nel caso in cui il valore dei beni immobili proposti in permuta risultasse nel complesso superiore al valore di cessione sopra proposto, nel limite comunque del 5% dello stesso”.
Inoltre ancora Zetafilm si offriva di predisporre gli elaborati del progetto definitivo di ristrutturazione del teatro, in collaborazione con le strutture tecniche del Comune e sempre totalmente a proprio carico, e si impegnava anche a donare 50.000 euro per i lavori di restauro.
Il 9 giugno 2016, infine, la Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale del Veneto del MiBACT (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) trasmetteva a Zetafilm s.r.l. e al Comune, e per conoscenza alla Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggio, la dichiarazione di “interesse culturale particolarmente importante” per “l'immobile denominato Teatro sociale poi Cinema teatro Astra, sito nel Comune di Bassano del Grappa”.
Morale della favola: l'Amministrazione comunale aveva ricevuto gratuitamente e chiavi in mano dalla proprietà il progetto per il restauro e il riuso polifuzionale del Teatro Astra, non avrebbe dovuto spendere un euro neppure per il progetto definitivo, avrebbe avuto la possibilità di acquisire l'immobile attraverso una totale permuta con altri immobili di proprietà del Comune e avrebbe avuto a proprio carico solamente le spese per il restauro del Teatro, per il quale Zetafilm avrebbe comunque contribuito con 50.000 euro.
Ma è proprio a questo punto che tutta la storia si è fermata.
Avanti il prossimo
“La società Zetafilm s.r.l., quindi - dichiara la proprietà nel comunicato trasmesso in redazione -, in meno di due mesi ha redatto e consegnato all'Amministrazione comunale un progetto di intervento complesso ma molto avanzato nei suoi contenuti.”
Poi però puntualizza: “Oltre a quanto sopra, da marzo 2016 ad oggi, non c'è stato o non c'è null'altro di concreto.” “La Zetafilm s.r.l. - prosegue la nota - è comunque pronta ed aperta ad ogni trattativa con la prossima Amministrazione comunale, attraverso tutte le soluzioni oggi normativamente possibili, per il recupero e la cessione dello storico Teatro Astra, posto in uno dei luoghi più suggestivi e panoramici della nostra città, e per ridare così alla collettività il piacere di tornare nel proprio Teatro con tutte le sue possibili rappresentazioni.”
La prospettiva di una possibile ripresa della trattativa per la cessione del Teatro, ma “con la prossima Amministrazione”, rimane dunque aperta. Ma ogni voce o notizia su presunte richieste, comunicazioni formali e “riavvio dei contatti” da parte del Comune viene respinta al mittente come “illazione pre-elettorale”.
“Chiediamo perciò - rimarcano i proprietari del Teatro Astra - di non essere assolutamente utilizzati in alcun modo come strumento di propaganda elettorale in vista delle prossime elezioni amministrative.”
Questo, egregi lettori, è il quanto. E l'Astra del ciel, per il momento, rimane in ciel.
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