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Frick as a Brick

Inaugura oggi alla Frick Collection di New York la mostra “Canova's George Washington”. Il direttore del Museo Gypsotheca Canova di Possagno Mario Guderzo: "Questa iniziativa internazionale colloca il grande scultore nella posizione che merita"

Pubblicato il 22-05-2018
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Frick as a Brick. Riscriviamo il titolo del celebre album dei Jethro Tull, perché la mostra che si inaugura oggi a New York rappresenta davvero il primo mattone di una nuova costruzione che amplia la gamma dei già estesi rapporti internazionali del Museo Gypsotheca Canova di Possagno. Nella prestigiosa sede della Frick Collection, a Manhattan nei pressi del Central Park, si accendono i riflettori sul gesso della statua del primo presidente degli Stati Uniti George Washington che Antonio Canova realizzò tra il 1816 e il 1821, un anno prima della sua morte, su commissione del terzo presidente a stelle e strisce Thomas Jefferson.
La mostra è organizzata da Xavier F. Salomon, capo curatore della Frick Collection, in collaborazione con Mario Guderzo, direttore della Gipsoteca e Museo Antonio Canova, la Venice International Foundation e la Friends of Venice Italy Inc.
La storia è nota perché ne abbiamo già scritto più volte, ma vale la pena ricordarla anche in questa occasione. Nel 1816 il Parlamento della Carolina del Nord a Raleigh commissionò una statua a figura intera di George Washington da collocare nella sala del Senato. Thomas Jefferson, convinto che nessuno scultore americano fosse all’altezza dell’incarico, propose il nome di Antonio Canova, allora uno degli artisti europei più celebrati. La statua in marmo, prima e unica opera eseguita da Canova per gli Stati Uniti, rappresentava, su suggerimento dello stesso Jefferson, il primo presidente della nazione nelle vesti di un condottiero romano, mentre stila il proprio discorso di commiato.

Il console d'Italia a New York Francesco Genuardi, il direttore della Frick Collection Ian Wardropper, il curatore capo della Frick Xavier Salomon e il direttore del Museo Gypsotheca Canova di Possagno Mario Guderzo

L’opera venne svelata nel 1821 e il plauso fu tale da richiamare visitatori da ogni dove.
Ma solo un decennio più tardi un tragico incendio divampò nel palazzo del Parlamento riducendo purtroppo la statua a un ammasso di frammenti.
Di quella scultura andata distrutta, però, esiste ancora oggi il “gemello” perfetto: si tratta del modello preparatorio in gesso a grandezza naturale che Antonio Canova, come per tutte le sue opere, aveva realizzato per poi replicarlo nel marmo con gli stessi identici dettagli e in scala 1:1. Il gesso del presidente Washington, conservato e esposto nella Gypsotheca di Possagno e mai uscito prima d'ora dall'Italia, ha preso quindi il volo per gli Stati Uniti e da oggi è il pezzo forte della mostra alla Frick che rimarrà aperta al pubblico fino al prossimo 23 settembre.
“Canova's George Washington” ripercorre la storia del capolavoro perduto, probabilmente il monumento pubblico meno conosciuto fra quelli eseguiti dal sommo scultore neoclassico dell'800. L'esposizione riunisce per la prima volta il modello in gesso della statua, quattro bozzetti preparatori e i relativi disegni e incisioni. Viene esposto anche il ritratto a olio di Canova dipinto nel 1816 da Thomas Lawrence, anch'esso prestato dalla Gypsotheca e Museo Canova di Possagno assieme al gesso e ai bozzetti, fatta eccezione per due disegni concessi in prestito dal Museo Civico di Bassano del Grappa.
Ma l'“ondata canoviana” nella Grande Mela non si esaurisce qui: sempre a New York, da domani e fino al 28 giugno, l'Istituto Italiano di Cultura ospita la mostra “Canova e la Danza”, curata da Mario Guderzo e proposta in coordinamento con la Frick Collection, con l'esposizione in prima assoluta per il pubblico americano di sedici dipinti a tempera del grande artista, conservati a Possagno, che ritraggono figure di ninfe e danzatrici in rappresentanza di una tematica che fu cara ad Antonio Canova anche per le sue sculture. Contemporaneamente, al Consolato Generale d'Italia, è allestita la mostra fotografica “Antonio Canova, a photography exhibition” con gli scatti di Fabio Zonta dedicati alle opere del genio possagnese.
Dopo l'allestimento alla Frick, la mostra “Canova's George Washington” sarà ospitata dalla Gipsoteca e Museo Antonio Canova di Possagno a partire dal 10 novembre 2018.
“Finalmente - commenta il direttore del museo canoviano e co-curatore della mostra Mario Guderzo - questa iniziativa internazionale collocherà il grande scultore italiano Antonio Canova nella posizione che merita: il più grande interprete del Neoclassicismo. Lo scultore ha sempre considerato come una costante di riferimento l’arte classica alla quale suggeriva di rapportarsi come un interprete sincero.”
“Essere stato scelto da Thomas Jefferson come ‘l’anziano Canova di Roma’, cioè l’unico scultore italiano del momento in grado di scolpire il monumento a George Washington - aggiunge Guderzo -, sottolinea il valore internazionale di Canova quale interprete della rappresentazione visiva dell’eternità.”
“In questa occasione - prosegue - la Gypsotheca e il Museo di Antonio Canova di Possagno evidenziano il grande valore rappresentato dall’intera opera scultorea conservata nel suo paese natale. In effetti questa realtà è indiscutibilmente il più grande museo al mondo che conserva l’intera produzione di modelli originali di uno scultore che utilizzava una metodologia particolare nella creazione di opere in marmo.” “Appare difficile - conclude il dottor Mario Guderzo - poter confermare questa evidente realtà, ma è una palese attestazione del valore del patrimonio culturale della terra veneta che ha dato all’arte e alla cultura eccellenti personalità.”
Grande soddisfazione e apprezzamento da parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Canova e da parte del sindaco di Possagno Valerio Favero è stata espressa per i progetti espositivi che vengono inaugurati in queste ore a New York e che per alcuni mesi vedranno protagonisti assoluti i capolavori del grande artista neoclassico provenienti dalla Gypsotheca.
Canova Superstar: ed è solo il nuovo capitolo di un già lungo racconto di respiro internazionale. Del resto, se un paese con poco più di 2000 anime come Possagno può vantare un Museo Gypsotheca che nel solo 2016 ha richiamato oltre 50.000 visitatori da tutto il mondo, ci sarà un perché.

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