Alessandro TichAlessandro Tich
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Cover Story

Partiti oggi finalmente i lavori per il ripristino della guaina sulla copertura del Ponte. Giannantonio Vardanega ribatte alle critiche sui ritardi: “Chi crea la sicurezza deve anche lui lavorare in sicurezza”

Pubblicato il 05-12-2017
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Ed eccola qui, la nostra Cover Story.
La storia di copertina di oggi è quella della copertina che sta finalmente per essere ricollocata sul tetto del Ponte di Bassano, rimasto sguarnito di buona parte della guaina di rivestimento dopo che la stessa era stata strappata via dal forte vento nella notte tra il 12 e il 13 novembre scorsi, lasciando ignude le sottostanti e in alcuni punti malmesse assi di legno. Questo pomeriggio, sulla sommità del monumento privato dei coppi e in fase di sospensione obbligata del cantiere di restauro, sono saliti due tecnici specializzati per effettuare le prime operazioni di predisposizione dell'intervento.
La guaina sarà rimessa al suo posto entro dopodomani, giovedì: parola di Giannantonio Vardanega, titolare dell'impresa appaltatrice Nico Vardanega Costruzioni Srl di Possagno.

Foto Alessandro Tich

Che ribatte alle critiche sul ritardo dei tempi, su cui ha battuto il chiodo anche l'Amministrazione comunale, per decidere di “andare su” e rimettere a posto la guaina.
“Come ho già detto, c'è voluto un po' di tempo per le esigenze di sicurezza - dichiara Vardanega a Bassanonet -. Per fare un intervento “spot” del genere in sicurezza, è necessaria una lunga trafila di documentazioni. Non è che si sale semplicemente e si fa il lavoro. Chi crea la sicurezza deve anche lui lavorare in sicurezza.”
Le “lungaggini d'ufficio” che hanno preceduto il fatidico avvio dell'operazione di ripristino sarebbero quindi collegate al metodo prescelto per riposizionare l'ampia porzione di guaina mancante. Scartata una prima soluzione, elaborata nella prima settimana di “scopertura”, che prevedeva l'utilizzo di ballatoi ma che avrebbe anche comportato la chiusura del Ponte, la ditta ha optato per un intervento accompagnato da una misura di sicurezza non temporanea, ma funzionale anche alle successive fasi di cantiere: la cosiddetta “linea vita”, che è un sistema di ancoraggi fissati sulla copertura ai quali si agganciano gli operatori con apposite imbragature.
“Oggi è stata predisposta la linea vita - aggiunge l'imprenditore edile possagnese -. È un metodo di sicurezza e sarà anche la linea vita definitiva per il Ponte che però, proprio per questo, deve sottostare a tutta una serie di obblighi di legge e certificazioni. In Italia, per interventi di questo genere, non si può andare sopra un tetto “sportivamente”. Per il ripristino della copertura, oltre al personale della Vardanega, lavoreranno una ditta specializzata per la guaina e una ditta specializzata per l'assistenza alla Vardanega sulla linea vita.”
“Lo scorso fine luglio - puntualizza l'appaltatore del restauro - il vento aveva già portato via circa trenta metri quadri di guaina e la Vardanega è andata su a sistemarla. Nessuno se ne è accorto. Ma era un problema limitato. Oggi la cosa è molto più grande e c'era la necessità di situazioni e procedure di sicurezza, a livello burocratico e tecnico, molto particolari. Se fosse stata una fase del cantiere già attrezzato le procedure sarebbero state più semplici. Fare le cose “a spot” è molto diverso.”
Intanto, con l'esaurirsi della “finestra autunnale”, si avvicina l'altrettanto fatidica ripresa dei lavori di restauro del Ponte vero e proprio. “Tra dieci-quindici giorni - annuncia Giannantonio Vardanega - rifaccio la strada della tura.”
Nel frattempo, nella giornata di ieri e al netto della telenovela del cantiere, i lampioni del Ponte Vecchio sono stati finalmente ripuliti. Le richieste del consiglio di quartiere Angarano, nonché del nostro articolo #pontesempresporco”, sono state esaudite dal Comune. Niente più sozzume e ragnatele sui vetri: era ora e fiat lux.
Per la verità sono rimasti ancora a penzoloni gli ultimi brandelli di stoffa delle rimosse bandiere tricolori, ma a questo punto poco importa.
Il nostro caro Ponte ne dovrà vedere ancora delle belle: ma almeno che sia lustro, e asciutto nei giorni di pioggia.

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