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Tensione elettrica
"Prima di tutto il Ponte": Italia Nostra attacca il progetto centralina idroelettrica di via Pusterla. "Come può un'iniziativa privata senza alcuna utilità pubblica ostacolare il restauro del più importante e pubblico monumento di Bassano?"
Pubblicato il 23-03-2017
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Scrivi “Ponte di Bassano” e leggi “Centralina idroelettrica di iniziativa privata di via Pusterla”.
Mai come oggi, i destini incrociati del più atteso intervento di restauro della nostra città e del più discusso progetto di sfruttamento energetico delle acque del Brenta ovvero del canale di derivazione Arcon - collocati a poche decine di metri l'uno dall'altro - trovano un inevitabile punto di contatto o, se preferite, di sovrapposizione.
Sono infatti questi i giorni del confronto, mediato dalla Prefettura, tra l'Amministrazione comunale di Bassano - notoriamente contraria alla centralina, peraltro approvata dalla Regione - e la ditta privata Belfiore '90, promotrice dell'impianto idroelettrico, per trovare la soluzione a un problema che nella già fin troppo travagliata vicenda del restauro del Ponte potrebbe generare un nuovo clamoroso impasse.
Un rendering della centralina idroelettrica privata in via Pusterla con "vista" sul Ponte
Nei giorni scorsi la Belfiore '90 aveva trasmesso una diffida al Comune di Bassano e alla Vardanega, intimando di non entrare nell'area privata dell'isola Pusterla, nella disponibilità della stessa Belfiore '90 per la costruzione della centralina, dove è prevista una delle basi del cantiere del Ponte degli Alpini.
Investito del problema dal Comune di Bassano, il nuovo prefetto di Vicenza Umberto Guidato ha chiesto alla Provincia di “congelare” la formalizzazione dell'esproprio dell'area privata dell'isolotto per un periodo di nove giorni, ovvero il tempo necessario per trovare un accordo tra le due controparti.
Da parte dei referenti della Belfiore '90 vengono ora diffuse dichiarazioni “concilianti” e l'accordo tra Comune e privati, a beneficio delle operazioni di restauro del Ponte, è in via di definizione: ma ciò non toglie che sulla questione la tensione sia ancora alta.
E a rendere l'atmosfera ancora più elettrica, senza fare ricorso alle risorse idriche, si aggiunge oggi una dura presa di posizione della sezione di Bassano del Grappa dell'associazione Italia Nostra, espressa nel comunicato stampa, trasmesso in redazione, che pubblichiamo di seguito:
COMUNICATO
Prima di tutto il Ponte!
ovvero, come può una iniziativa privata senza alcuna utilità pubblica ostacolare il restauro del più importante e pubblico monumento di Bassano?
Da sempre Italia Nostra considera strategica l’educazione e la formazione sui temi del paesaggio, l’ambiente e i beni culturali nella convinzione che solo cosa si conosce si può tutelare e valorizzare.
Il Ponte degli Alpini è un patrimonio non solo dei bassanesi, e loro simbolo identitario, ma dell'umanità intera!
La restituzione della memoria potrebbe essere uno slogan ma vuole invece richiamare la consapevolezza per il restauro ed il recupero del patrimonio di un monumento o di un'opera d’arte. La conoscenza e la conservazione sono essi stessi già innovazione sia nell’uso dell’artigianato quanto nell’uso e nell’evoluzione di strumenti e di tecnologie per l’analisi.
In primis va salvaguardata la sicurezza e la stabilità dell’opera, del suo cantiere e delle maestranze coinvolte sia in relazione alla complessità prevista nei lavori che per la delicatezza dell’ambiente-fiume nell’alveo della Brenta.
Non va dimenticato che dobbiamo al patto uomo-natura se il paesaggio in cui il Ponte si inserisce è rimasto un unicum nel tempo contribuendo non solo ad essere riconosciuto come una icona intatta del meraviglioso territorio veneto ma anche la base identitaria della comunità che ci vive.
È bene mettere in evidenza la contraddizione fra il riconoscimento di territorio di particolare pregio ambientale, la apposizione di un'area di rispetto paesaggistico a riconoscimento di un unicum nel patrimonio storico, artistico e paesaggistico della nazione, e la modifica radicale dei luoghi con le derivazioni idrauliche nel canale e nel fiume a pochi passi dal Ponte degli Alpini per costruire una centralina idroelettrica, perché: deturpa il paesaggio, deturpa il fiume, deturpa il Castello, deturpa il Ponte degli Alpini, deturpa la città, deturpa la coscienza collettiva!
Non sono bastate le firme di oltre 15.000 cittadini e la precisa volontà espressa da una amministrazione comunale a stabilire in questa sciagurata nazione una agenda delle priorità privilegiando la tutela di un bene da tramandare alle future generazioni rispetto agli obiettivi speculativi di un privato.
La associazione Italia Nostra è stata la prima associazione ambientalista a promuovere scelte sostenibili in campo energetico ma non può tollerare la disinformazione e le false notizie costruite ad arte che circondano una scellerata scelta per installare una centralina che risponde solo a logiche affaristiche.
La associazione Italia Nostra in questa particolare situazione è a fianco dell'amministrazione bassanese aiutandola anche con un secondo ricorso al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche contro la devastante realizzazione della centralina, altresì esortando la Prefettura a mantenere ferma la tutela di beni di rilevante pregio ambientale e culturale facendo così non venire meno al loro primario compito istituzionale di tutelare l’interesse pubblico della comunità.
Italia Nostra
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