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La Filippica

La senatrice bassanese Rosanna Filippin boccia la proposta del “Tribunale delle Imprese” lanciata da Confartigianato e il conseguente emendamento della collega leghista Stefani: “Cosa portiamo a Bassano? Un giudice e 200 cause?”

Pubblicato il 15-02-2017
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Piace a una parte della classe politica locale la proposta - lanciata congiuntamente nei giorni scorsi al ministro della Giustizia Andrea Orlando da quattro associazioni della Confartigianato (Vicenza, Bassano del Grappa, Treviso e Asolo -Montebelluna) - di istituire a Bassano del Grappa una sede distaccata del Tribunale delle Imprese facente capo al Tribunale di Venezia.
Come riferito ieri, la senatrice della Lega Nord Erika Stefani ha tradotto tale istanza presentando un emendamento al Disegno di legge delega al governo n. 228 in materia di efficienza del processo civile, attualmente in discussione alla Commissione Giustizia del Senato. L'emendamento in questione - nel comma relativo all'ampliamento delle competenze delle esistenti sezioni specializzate in materia di impresa - chiede che il numero di tali sezioni, invece di “rimanere invariato” come specificato nel testo originale del Ddl, possa aumentare “secondo criteri oggettivi e omogenei che tengano conto dell’indice delle sopravvenienze, dei carichi di lavoro, del numero degli abitanti e dell’estensione del territorio, tenendo comunque conto della specificità territoriale del bacino di utenza, nonché delle strutture a disposizione di edilizia giudiziaria esistenti dismesse ai sensi della riforma della geografia giudiziaria fra cui l’ex Tribunale di Bassano del Grappa”.
Sulla stessa lunghezza d'onda si trova il Movimento 5 Stelle, rappresentato in Commissione dal capogruppo e senatore vicentino Enrico Cappelletti.

Fonte immagine: rosannafilippin.it

“Concordo con la proposta della Confartigianato di Vicenza e di Treviso di istituire un Tribunale delle imprese a Bassano del Grappa che garantisca una giustizia specializzata e più celere, aderente alla realtà delle tante piccole e medie imprese del territorio - dichiara Cappelletti in un comunicato -. Il M5S ha presentato due emendamenti alla legge delega in esame in Commissione Giustizia del Senato, che vanno in questa direzione.”
“Non sono sorpreso delle riserve della collega sen. Filippin circa l'impossibilità di istituirlo - afferma ancora il parlamentare pentastellato -. D'altra parte il PD ora (come peraltro la Lega Nord ed il centro-destra nella precedente legislatura), ne hanno notoriamente decretato la chiusura.”
"I nostri emendamenti - continua Cappelletti - prevedono l'istituzione di una sezione specializzata in materia di impresa in ogni tribunale ordinario e, ove necessario, anche nelle sezioni distaccate. In altre parole, deleghiamo il Governo a modificare la legge sul Tribunale delle imprese del 2003, che attualmente ne limita l'istituzione solo presso le sedi delle Corti d'Appello. È dunque certamente possibile modificare la legge anche se ci troviamo nello scampolo finale di questa legislatura. Contiamo nel sostegno di Confartigianato, in questa non facile battaglia.”
“Rimane una domanda - conclude - al presidente della Regione Veneto Zaia: non sarebbe stato più facile per la Lega Nord nel 2011 non votare la delega per la chiusura del Tribunale, piuttosto che chiedere di ripristinare il Tribunale ora?”

Ma Rosanna non ci sta

Sull'ipotesi del Tribunale delle Imprese a Bassano si registrano dunque - per usare una nota formula del politichese della Prima Repubblica - delle inedite “convergenze parallele”.
Ma c'è anche chi diverge, in maniera molto netta. E si tratta proprio della rappresentante a Palazzo Madama di Bassano del Grappa: la senatrice del Partito Democratico Rosanna Filippin.
Le cui “riserve” sulla proposta di Confartigianato, così come definite da Cappelletti, erano emerse subito dopo la presentazione della proposta da parte della associazione di categoria.
Ma ora che la collega leghista Erika Stefani ha presentato il suo emendamento, chiamandola direttamente in causa come relatrice in Commissione del Disegno di legge, la parlamentare bassanese ha trasmesso a sua volta alle redazioni un comunicato stampa che inizia testualmente così: “Cosa portiamo a Bassano con il Tribunale delle Imprese? Un giudice e 200 cause? E poi? Riempire i piani del palazzo di giustizia non può essere l’obiettivo fine a se stesso.”
“È vero che la cittadella della giustizia, inutilizzata, grida vendetta - continua la Filippin -. Sono la prima a dirlo, così come ho sempre detto che la chiusura del Tribunale è stato un errore compiuto in compartecipazione da questo Governo e da quello che al tempo vedeva la Lega in sella e che ha votato la delega sulla materia. Credo sia arrivata però la stagione del realismo e di porsi degli obiettivi chiari.”
“Si vuole migliorare l’efficienza della giustizia a Bassano? Non lo facciamo certo portando in città qualche centinaio di cause l’anno del Tribunale delle Imprese - aggiunge la senatrice Dem -. Se il fine è la giustizia continuiamo allora a spingere per il Tribunale della Pedemontana. Si vuole invece evitare lo spreco degli spazi di via Marinali? Allora mettiamoci al lavoro su progetti alternativi e realmente utili a cittadini e imprese, come potrebbe essere la cittadella dei servizi comunali.”
“La collega Stefani sa benissimo che il suo emendamento è solo nuovo fumo negli occhi di cittadini e imprese - aggiunge Filippin -. Da subito ho manifestato le mie perplessità sulla fattibilità di questo progetto, ma ora ci aggiungo anche una domanda: è fattibile e credibile proporre che una sezione specializzata per l’impresa e il mercato, che è composta da 5 giudici molto specializzati (che sono contemporaneamente anche giudici ordinari), ha competenza regionale (distretto della Corte d’Appello) e nell’anno 2015 ha avuto ‘ben’ 588 controversie, si divida in due e sposti un certo numero di cause (150, 200?) a Bassano occupando (forse) tre delle stanze di cui è composto il palazzo di giustizia?”
“C’entra qualcosa - tuona la parlamentare PD - con l’efficacia e l’efficienza della Giustizia tutto questo? Con il miglioramento dei tempi di risposta al cittadino e alle imprese? Io credo proprio di no.”
Fine della Filippica. E forse anche, col PD in sella al governo e alla maggioranza, della proposta lanciata dalla Confartigianato.

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