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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Chiediamo conto

Cittadella della Giustizia: sul pagamento giudiziale di oltre 960000 euro al Consorzio Consta da parte del Comune di Bassano, di cui oltre 160000 per interessi e spese legali, la lista Impegno per Bassano ha presentato un esposto alla Corte dei Conti

Pubblicato il 22-11-2016
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Si riapre la vicenda Consta a Bassano del Grappa.
Come riferito in un nostro precedente articolo, il Comune ha disposto la liquidazione alla ditta appaltatrice dei lavori di completamento della Cittadella della Giustizia, a seguito di due Ordinanze giudiziali del Tribunale di Vicenza e del Giudice per le Esecuzioni Mobiliari, di una cifra pari a 961.692,67 euro.
Di questi, 800.445,80 euro sono a saldo dell'importo dei lavori (11° e 12° Stato di Avanzamento dei Lavori) che non erano stati ancora liquidati dall'ente comunale, a seguito di un lungo contenzioso giudiziario. Il resto, pari a complessivi 161.246,87 euro, è costituito dagli interessi maturati nel frattempo e dalle spese legali e generali.

Uno scorcio della Cittadella della Giustizia di Bassano (foto Alessandro Tich)

La spinosa questione, in realtà, è seguita già da mesi dalla lista di opposizione Impegno per Bassano. Che dopo aver segnalato ancora nello scorso luglio il problema delle ultime due fatture non pagate al Consorzio Stabile Consta e dell'ulteriore debito accumulatosi di oltre 160.000 euro, è passata dalle parole ai fatti. Lo scorso 5 ottobre infatti i consiglieri comunali Roberto Marin, Stefano Monegato e Federica Finco hanno depositato un esposto alla Procura della Corte dei Conti perché “venisse verificato se il comportamento dell'Amministrazione è stato corretto oppure no” e, nella seconda ipotesi, “perché venisse iniziata l'azione di responsabilità nei confronti di chi fosse stato riconosciuto responsabile di danni nei confronti dell'ente”.
“Il mancato pagamento alla ditta Consta Spa - segnala la lista Impegno per Bassano - ha portato al pignoramento dei conti correnti comunali e alla creazione nel tempo di un debito che dovrà essere estinto con i soldi dei cittadini.”
“Nell’ultima variazione di bilancio, presentata con molta disinvoltura nella seduta del Consiglio Comunale del 21 giugno scorso - rilevano ancora Roberto Marin e gli altri consiglieri - è stato proposto di “ripianare” una spesa straordinaria di interessi, penalità e spese legali per oltre 160.000 euro perché il nostro Comune, come il più insolvente dei debitori, ha subito un decreto ingiuntivo e il conseguente pignoramento dei conti correnti postali e bancari, essendosi “dimenticato” di pagare un fornitore per un lavoro fatturato già nel 2013.”
“La grave situazione - aggiunge il gruppo di opposizione - assume i contorni della parodia nel momento in cui si scopre le fatture non pagate si riferiscono ai lavori per il nuovo tribunale bassanese, chiuso ancora prima di essere aperto. La questione, se possibile, si fa ancora più ridicola e pesante se si pensa che l’intervento per il tribunale è pressoché finanziato dallo Stato, ma che sicuramente tale spesa straordinaria sarà a pieno carico del Comune e quindi delle tasche dei cittadini.”
“Il Comune di Bassano - ammonisce ancora la lista di minoranza - ha subito un pignoramento dei propri conti correnti, che sono fatti dei soldi pubblici dei cittadini. Nonostante questa già gravissima situazione, l'Amministrazione comunale ha continuato a non pagare, accumulando un ulteriore debito: il conto, con gli interessi e le penalità, è cresciuto raggiungendo a febbraio 2016 la cifra di oltre 960.000 euro.”
“Facciamo presente - sottolinea Impegno per Bassano - che non c'è stato un accenno a questa spesa nel bilancio di previsione del 2015, né nel bilancio di previsione 2016 approvato nel dicembre 2015, e nemmeno un accantonamento nel bilancio consuntivo 2015 approvato ad aprile 2016. Così facendo, il Comune ha creato da sé un debito di oltre 160.000 euro, più le necessarie spese egali aggiuntive. Soldi letteralmente buttati al vento: sarebbero bastati un po’ di impegno e solerzia, una maggiore attenzione e avremmo risparmiato la modica cifra di circa 170.000 euro.”
Da qui l'esposto alla Corte dei Conti. “V'è da aggiungere - conclude la lista di opposizione - che le domande di pagamento di somme da parte del Consorzio Consta non sono verosimilmente concluse, dal momento che devono ancora essere quantificati gli oneri di custodia, poiché il Comune ha tardato nel prendere in carico l'immobile (svolgendo i preliminari collaudi) e già adesso si parla di una cifra intorno ai 100.000 euro.”

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