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Alessandro Tich
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Bassanonet.it
Preso l’autista dell’Audi Gialla
Albanese 36enne, latitante con precedenti. È stato arrestato dai carabinieri al confine tra Grecia e Albania. È ritenuto il conducente del bolide, con tre ladri a bordo e presunta base nel Bassanese, che in gennaio terrorizzò il Nordest
Pubblicato il 07-09-2016
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I carabinieri di Venezia lo hanno rintracciato al confine tra Grecia e Albania.
E per Vasil Rama - 36 anni, albanese, latitante dal 2011 perché già colpito da ordine di cattura emesso dall’autorità giudiziaria di Bolzano per reati contro il patrimonio - sono scattate le manette. Gli inquirenti non hanno dubbi: è lui l’autista della famigerata “banda dell’Audi gialla” che lo scorso gennaio aveva terrorizzato il Nordest. Nei suoi confronti, l’autorità giudiziaria di Venezia ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Le indagini, supportate dai riscontri tecnici del Ris di Parma, hanno raccolto diversi elementi che hanno permesso di individuare in Rama il presunto conducente del bolide di grossa cilindrata protagonista di pericolose scorribande anche nel Vicentino. A bordo dell’Audi RS4 gialla, rubata alla Malpensa il 26 dicembre, vagavano tre individui dediti ai furti, che la folle velocità dell’auto usata per le fughe aveva reso imprendibili. Il mondo si era accorto di loro quando, ripresi dalle telecamere dell’autostrada, avevano sfrecciato contromano di notte - a velocità elevatissima - sul Passante di Mestre, prima di uscirne sfondando la barriera del casello di Spinea.
Il rifornimento dei malviventi a San Zenone degli Ezzelini e la foto segnaletica di Vasil Rama
Era scattata un’autentica psicosi, con continue segnalazioni e infruttuosi posti di blocco e inseguimenti in giro per il Veneto.
I malviventi erano stati anche immortalati a un rifornimento di carburante a San Zenone degli Ezzelini. Finché, ormai braccati, la notte del 25 gennaio avevano dato alle fiamme la loro supercar in una isolata zona di campagna a Onè di Fonte, sempre a pochi chilometri dal Bassanese. Si ritiene che nel Bassanese la banda avesse persino la propria base, in zona Romano d’Ezzelino, dove nella frazione di San Giacomo l’Audi gialla, sempre ripresa dalle telecamere, era stata parcheggiata in piazzetta Poste.
Altre segnalazioni all’incrocio di Spin davanti al municipio di Romano e in viale Venezia tra Bassano e San Giuseppe di Cassola. Dall’arresto di Vasil Rama si attendono ora conferme e nuove rivelazioni sulla vicenda, in grado di stringere il cerchio anche sui suoi due complici.
L’albanese, abile a sfuggire alle ricerche delle Forze dell’Ordine e dalle spericolate capacità di guida, era più volte entrato e uscito dall’Italia usando identità fittizie e documenti contraffatti. Attualmente è trattenuto in un carcere in Grecia, in attesa della procedura di estradizione.
“In gennaio - commenta il presidente del Veneto Luca Zaia -, quando le scorribande dell’Audi gialla riempivano le cronache, gli alti gradi dell’Arma mi dissero: ‘vedrà che li prendiamo’. Promessa mantenuta. Ai carabinieri va il mio riconoscente grazie. Hanno braccato questo delinquente fin oltre i confini nazionali, dimostrando ancora una volta che sfidare la legalità, con questi tutori dell’ordine, è rischiosissimo.”
“Qualcosa mi dice - aggiunge Zaia - che anche la libertà dei complici di questo delinquente abbia vita breve, ma questo arresto rende già così giustizia in una vicenda nella quale i soliti soloni ebbero il coraggio di criticare le indagini perché, come sempre, a parole è tutto facile.”
“Il difficile - conclude il governatore - l’hanno fatto loro, i carabinieri, mettendo a segno un arresto di grande significato: da queste parti i delinquenti hanno e avranno sempre vita durissima. E si pensi cosa potrebbero fare i nostri tutori dell’ordine se un giorno, oltre che sulla loro bravura, potranno contare anche su mezzi e uomini corrispondenti alla vastità della battaglia che combattono quotidianamente.”
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