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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
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Polo Museale. L'annuncio del sindaco: “Si prosegue col Santa Chiara prima possibile”. Decisivo il parere legale sul diverso utilizzo del contributo di Fondazione Cariverona: “Considerevole rischio di responsabilità per danno erariale”
Pubblicato il 26-01-2016
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Indietro tutta. O, se preferite: contrordine compagni.
A Bassano del Grappa accade infatti quello che solo pochi mesi fa sembrava impossibile. Il cantiere del Polo Museale Santa Chiara, interrotto dopo il fallimento della ditta appaltatrice Adico Srl di Maser e destinato a non proseguire più, per volere dell’Amministrazione comunale, se non a carico esclusivo dei privati, riprenderà i lavori.
La notizia, che era nell’aria da giorni, viene ufficializzata dal sindaco Riccardo Poletto, che convoca al riguardo una conferenza stampa assieme al vicesindaco Roberto Campagnolo e all'assessore Pianificazione finanziaria Angelo Vernillo.
Il cantiere del Polo Museale Santa Chiara allo stato attuale. Foto Alessandro Tich
Decisivo, per il clamoroso ripensamento dell'Amministrazione comunale, è stato il parere richiesto dal Comune allo studio legale “Vis Studio” di Schio in merito alla diversa destinazione del contributo residuo di 7 milioni di Fondazione Cariverona, destinato al primo stralcio del Santa Chiara, ad un'altra opera pubblica e cioè il Teatro. Parere legale che è giunto in via Matteotti giovedì scorso, e che reca un avvertimento perentorio: “Rispetto alle somme già spese per la progettazione e i lavori sinora svolti, il diverso utilizzo dei fondi destinati al Polo Museale può costituire per il Comune un considerevole rischio di responsabilità per danno erariale”.
L'analisi degli avvocati è meno categorica circa le conseguenze di un blocco del Santa Chiara, a favore della realizzazione del Teatro, in relazione alle ditte affidatarie del cantiere di viale delle Fosse.
“Lo studio legale - spiegano gli amministratori comunali - sostiene che l'eventuale diverso utilizzo delle somme destinate all'ultimazione del Polo Museale per la realizzazione di un'altra opera non incontrerebbe alcun ostacolo in relazione ai soggetti affidatari dell'opera stessa.” E questo perché “in relazione alla prima ditta aggiudicataria (la Adico di Maser, Ndr) il rapporto contrattuale è da considerarsi risolto con il fallimento”.
Mentre “in relazione alla seconda classificata (la Nico Vardanega Srl di Possagno, Ndr) non c'è alcun contratto in essere, ma una mera possibilità di aggiudicazione. Ove essa non avvenisse, non esporrebbe l'Amministrazione comunale a rischio di risarcimenti.”
Ma sui soldi pubblici già spesi per il Polo Museale - tra progettazione e lavori già compiuti - la prospettiva delle conseguenze di un trasferimento del finanziamento a un'altra opera cambia radicalmente.
“Sul fronte patrimoniale e erariale - spiega e conferma il sindaco Poletto - ci sono notevoli rischi di responsabilità. Per il Santa Chiara vanno messi in conto 1 milione e mezzo spesi per la progettazione e i 900mila euro per i lavori già svolti del primo stralcio. Fanno 2,4 milioni, con rischio di danno erariale considerevole.”
“Questa maggioranza - dichiara quindi il primo cittadino - non intende proporre al consiglio comunale la devoluzione del finanziamento di Fondazione Cariverona a un'altra opera. Si prosegue col Santa Chiara, prima possibile.”
E così, il rischio di danno erariale che da mesi era stato segnalato dalle minoranze consiliari - che avevano lanciato più volte dei richiami al riguardo - ha ricevuto il timbro di uno studio legale, costringendo l'Amministrazione a ritornare sui propri passi.
Il prossimo step - come riferisce il vicesindaco Campagnolo - sarà pertanto l'affidamento dei lavori del Santa Chiara al secondo aggiudicatario: quella Vardanega di Possagno già subentrata qualche anno fa alla fallita Azzolini di Arco per completare il restauro della cinta muraria e che è anche l'attuale azienda appaltatrice dei lavori sul Ponte degli Alpini.
Se Vardanega Srl dovesse rinunciare all'affidamento, il diritto di subentro scalerebbe fino alla quinta ditta in graduatoria, oltre la quale - sempre in caso di rinuncia - bisognerebbe indire una nuova gara di appalto. Ma, coi tempi che corrono, è un'ipotesi puramente teorica.
La domanda, in conferenza stampa, sorge spontanea: ma un parere legale sul rischio di danno erariale non poteva essere richiesto molto prima?
“Se avessimo chiesto un parere sei mesi fa - ribatte il sindaco - sarebbe stato incompleto, perché la situazione era ancora in itinere. Abbiamo atteso di avere il quadro completo.”
Quadro che tiene in considerazione anche la prospettiva del Teatro.
Già da tempo in Comune è arrivata la proposta di vendita, con ipotesi progettuale, della Parrocchia di Santa Maria in Colle per la Sala Da Ponte.
E a giorni, verosimilmente ai primi febbraio, è attesa l'analoga proposta corredata di progetto da parte della proprietà del Teatro Astra.
La prosecuzione del cantiere del Polo - come sottolinea l'Amministrazione comunale - non affossa infatti il progetto del Teatro, che anzi andrà perseguito parallelamente con la ricerca di nuove linee di finanziamento. “Lavorare pancia a terra su entrambi i fronti”, rimarca Poletto. “Negli ultimi mesi - aggiunge il sindaco - è emerso un dibattito e un entusiasmo rinnovato sul Polo Museale che non è secondo all'entusiasmo rinnovato per il Teatro. Tutto questo è frutto del percorso e del confronto aperto in città.”
Ma adesso che il Santa Chiara s'ha da fare, si apre anche tutto uno scenario di questioni ancora aperte.
Il primo stralcio - la cui conclusione a questo punto è prevista per la fine dell'anno prossimo - riguarda la realizzazione delle fondamenta e dell'interrato dell'intero complesso museale e dell'edificio destinato a contenere la parte naturalistica, ovvero il futuro Museo Civico di Storia Naturale.
Una volta completati i “muri”, però, il Museo comunale non potrà ancora partire. Bisognerà allestirlo, e per l'allestimento la stima di spesa è tra gli 1,5 e i 2 milioni di euro. C'è poi la grande partita del secondo stralcio, relativo alla porzione del Santa Chiara destinata ad ospitare la Galleria del Motorismo, Mobilità ed Ingegno Veneto della Fondazione Museo dell'Automobile Bonfanti-Vimar: costo 6 milioni, ancora da reperire.
“L'impegno - assicura comunque Poletto - è completare il Santa Chiara così come previsto dal progetto. La progettazione pagata per 1 milione e mezzo riguarda l'intero complesso museale.”
Infine, la decisione di proseguire col Polo Museale non dirada i dubbi dell'Amministrazione sulla sostenibilità della gestione.
Ma ecco che, dal cappello a cilindro di via Matteotti, esce la nuova idea meravigliosa: “La gestione del Santa Chiara, ovvero del Museo naturalistico, non sia esclusivamente comunale. Coinvolgere tutti i soggetti cittadini nella promozione e nella gestione.”
L'assessore Vernillo, al riguardo, è più esplicito: “La condivisione della gestione del Polo Santa Chiara va cercata nel contributo di mecenati privati. Mecenati che a Bassano non sono mai mancati, con riguardo anche e soprattutto al Museo Civico.” Campagnolo ricorda anche lo strumento degli Art Bonus, “creatura” del governo Renzi, che prevede importanti agevolazioni fiscali ai mecenati che investono nei beni culturali.
E in quanto alla futura gestione “condivisa” del Polo Museale, c'è ancora spazio per una dichiarazione, davvero sorprendente, del sindaco.
Udite udite: “Abbiamo tenuto contatti con il MuSe di Trento e con il suo direttore Lanzinger. Una sinergia stretta con il Muse per la gestione del Santa Chiara è possibile, se non probabile.”
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