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Il Comitato Ponte degli Alpini Monumento Nazionale lamenta lo stallo dei due disegni di legge in parlamento per il riconoscimento del titolo al monumento. Zaia: “Invito i parlamentari veneti a fare squadra e a raggiungere l'obiettivo”

Pubblicato il 12-11-2015
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Pronto? Ponte degli Alpini monumento nazionale? C'è qualcuno?
Non sarà andata proprio così, ma questa è l'essenza delle notizia.
Tutto nasce da un articolo pubblicato oggi dal “Corriere del Veneto” - a firma di Raffaella Forin e intitolato “Ponte monumento nazionale? Fermi al palo i disegni di legge” - che sottolinea come “sul fronte del riconoscimento ufficiale del Ponte come “monumento nazionale” tutto tace” e che i due disegni di legge presentati rispettivamente dai parlamentari Rosanna Filippin (Pd) al Senato e Filippo Crimì (Pd) alla Camera “sono fermi da mesi”. Portando il portavoce del Comitato Ponte degli Alpini Monumento Nazionale Roberto Astuni a dichiarare, nel medesimo articolo, che tale sovrapposizione di iniziative parallele in parlamento “non sta aiutando” alla causa. Sempre Astuni, nel virgolettato, afferma che “è una situazione assurda che rischia di fare perdere un'opportunità preziosa per l'immagine del nostro Ponte e della città.” “Nemmeno l'Amministrazione comunale - sottolinea ancora il portavoce del Comitato - sembra intenzionata a premere per portare a casa il risultato.”

Sopralluogo dei Vigili del Fuoco sul Ponte di Bassano (fonte immagine: Canale 68 Veneto)

Così è, se vi pare. Fatto sta che l'inserto veneto del “Corriere” è finito sulla scrivania del presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
E il nostro governatore, sempre attentissimo alla rassegna stampa del giorno, non ci ha pensato due volte e ha tramesso un comunicato alle redazioni nel quale esorta i rappresentanti veneti in parlamento a raggiungere l'obiettivo.
“Faccio appello a tutti i parlamentari veneti, e vicentini in particolare - afferma Zaia nella nota stampa -, perché facciano squadra e si impegnino perché il parlamento riconosca il Ponte di Bassano ’monumento nazionale’. Invito i rappresentanti veneti alle Camere a superare a ogni forma di personalismo e differenziazione politica per tutelare un simbolo che è patrimonio culturale non solo del Veneto, ma dell’intero Paese.”
“Per salvare dal degrado e garantire l’avvio dell’intervento di restauro del Ponte - ricorda ancora il presidente del Veneto - abbiamo fatto tutto il possibile, impegnando un milione e 700 mila euro di risorse proprie del bilancio regionale sollecitando dell’impegno di donatori e sponsor privati e ottenendo dal ministro per i beni culturali che il Ponte degli Alpini, nell’anno del centenario della Grande Guerra, fosse inserito nel piano strategico biennale dei grandi progetti finanziati dal Ministero. In questo modo siamo riusciti a garantire la copertura di quasi l’80 per cento dei 6 milioni di euro necessari per salvare dal degrado e dagli effetti del tempo il ponte ligneo palladiano”.”
“Ma il Ponte - conclude Zaia - appartiene alla storia e all’identità del nostro paese e merita di entrare nell’elenco dei ‘monumenti nazionali’, come la Basilica Palladiana, a garanzia di tutela, valorizzazione e in omaggio alla sua storia secolare. Mi auguro che il Parlamento sappia dimostrare la stessa attenzione e sensibilità che il ministro e la regione hanno riservato a questo capolavoro, opera dal più grande architetto veneto e teatro di pagine uniche della nostra storia.”
In merito a quanto sopra riportato, non è mancato l'immediato commento - sempre affidato a un comunicato stampa - di Roberto Astuni.
“Con riferimento alle dichiarazioni di oggi del governatore Zaia sul Ponte degli Alpini, a nome del Comitato che rappresento - dichiara Astuni -, non posso che ringraziarlo per l’appoggio e il sostenimento della causa. Come abbiamo ricordato più volte è importante il gioco di squadra, e questo è stato anche rappresentato dal governatore che ha invitato i parlamentari veneti alle Camere a superare ogni forma di personalismo e differenziazione politica per tutelare un simbolo che è un patrimonio culturale dell’intero Paese.”
“Zaia - prosegue il portavoce del Comitato - fa riferimento ai due disegni di legge presentati dalla Senatrice Filippin (numero 1831) ancora il 20 marzo scorso che giace fermo immobile da allora e a quello presentato da alcuni deputati sotto la guida di Crimì (2990 DEL 26/03/2015), assegnato in Commissione il 4 agosto ma da allora anche questo bloccato.”
“Anche se la strada è ancora lunga - si legge ancora nel comunicato -, sono contento che il governatore abbia colto le mie lamentele di questi giorni e che si sia espresso in questo modo. Ci vorrà il passaggio alla Camera dei Deputati e noi ci attiveremo affinché il tutto marci velocemente. Il Comitato continuerà a lavorare a fianco dell’amministrazione come stimolo per il lavoro che tutti i parlamentari vicentini devono farsi carico. Non è facile mettere d’accordo forze politiche diverse, questo è vero, ma quando il proposito finale è un bene comune come il Ponte degli Alpini, credo che i politici veneti a Roma debbano ascoltare assolutamente le parole del nostro governatore.”
“Ricordo - conclude Astuni - che sono scesi in campo anche testimonial importanti a favore del Comitato Ponte degli Alpini Monumento Nazionale quali Carlo Cracco, Miki Biasion, Renzo Rosso e l’attrice Francesca Cavallin. Come è stato ricordato più volte il Comitato nato alla fine dello scorso anno, ha il fine di “smussare” tutte quelle piccole sfaccettature politiche che, come in questo caso, tengono bloccate le istanze a Roma.”
E non manca oggi anche l'intervento - circa le preoccupazioni del Comitato sullo stallo dell'iter per il riconoscimento del titolo di monumento nazionale per il simbolo della nostra città - della senatrice bassanese Rosanna Filippin.
“Stiamo tutti lavorando per lo steso obiettivo - dichiara la parlamentare del Partito Democratico -. A Roma come a Bassano, e credo non ci sia migliore conferma che i 3 milioni di euro che il Ministero ha stanziato in agosto. Fondi che sono di fatto un riconoscimento del valore di questo monumento, reso ancora più significativo se pensiamo che a ricevere gli stanziamenti del Piano strategico “Grandi Progetti Beni culturali” sono stati solo 12 siti in tutta Italia tra cui il Colosseo, gli Uffizi, la Certosa di Pavia e il Polo Reale di Torino.”
“Fa bene il comitato - aggiunge la senatrice dem - a tenere sempre alta l’attenzione perché l’obiettivo è importante, ma, come ho già detto, per quanto riguarda il riconoscimento a monumento nazionale, il fatto che le proposte presentate siano due non è di ostacolo ad un iter che richiede purtroppo dei tempi lunghi. E sono la prima a dire “purtroppo”. Per questo anche in queste settimane ho cercato di spingere perché ci potessero essere degli avanzamenti. Non consideriamo infatti in nessun modo chiusa la partita, anche se abbiamo messo a segno un punto fondamentale per il progetto, ottenendo i 3 milioni di euro dal governo che di fatto aprono la strada ai lavori.“
“Qualunque sia delle due domande a partire per prima - rimarca la Filippin -, siamo pronti a spingerla con tutti i mezzi a disposizione. In questo senso non devono esserci dubbi: finora a caratterizzare questo progetto sono state l’unità di intenti e la condivisione dell’importanza che questo restauro ha per la valorizzazione della storia e lo sviluppo futuro del territorio. Così dobbiamo andare avanti.”

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