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Di tutto, di più

Dietro le quinte della fiction di RaiUno “Di Padre in Figlia”, che sarà girata a Bassano, c'è sempre e ancora lui: il presidente degli Albergatori Roberto Astuni. Intervista a ruota libera su tutti i retroscena. E sul caso Nardini...

Pubblicato il 15-09-2015
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Di tutto, di più. E' il celebre slogan di mamma Rai. Ma potrebbe benissimo essere anche il motto di Roberto Astuni, contitolare del Bike Hotel Alla Corte in città, la cui attività di imprenditore e le cui plurime cariche nella vita pubblica locale - in veste di presidente degli Albergatori di Bassano, di presidente del Consorzio Regionale di Promozione Turistica Pedemontana Veneta e Colli, di promotore del tavolo di marketing territoriale Territori del Brenta e di consigliere del Consorzio Vicenzaè - rappresentano, appunto, il “di tutto”.
Il “di più” è costituito invece dall'ulteriore incombenza che lo tiene impegnato, e non poco, già da diversi mesi: quella di figura di riferimento per l'organizzazione logistica della fiction di RaiUno “Di Padre in Figlia”, per la regia di Riccardo Milani su soggetto di Cristina Comencini, che racconta le vicissitudini di una famiglia di produttori di grappa e che sarà girata, a partire dai prossimi giorni, qui a Bassano.
E così, anche se il suo nome forse non apparirà nei titoli di coda, Astuni fa ormai parte - e a pieno titolo - del cast.

All together now: Vladimiro Riva di Vicenza Film Commission, lo scenografo Maurizio Leonardi, Roberto Astuni, il sindaco Riccardo Poletto, il location manager Francesco Pappalardo e l'assessore Giovanni Cunico


Presidente Astuni, come è nato questo suo coinvolgimento nell'organizzazione della fiction?
“La scorsa primavera la BiBi Film, che è la casa di produzione, ha presentato a Vicenza Film Commission una richiesta di supporto economico e organizzativo, perché intenzionata a girare una fiction a Bassano. In qualità di consigliere di Vicenzaè, di cui Vicenza Film Commission è un ramo operativo, sono stato immediatamente informato di questo evento. Come Vicenza Film Commission ci siamo subito messi a disposizione e abbiamo avuto un primo incontro col regista Riccardo Milani, col direttore di produzione Luca Bitterlin e con lo scenografo Maurizio Leonardi. Sono venuti a Bassano, sono stati qua cinque giorni per un sopralluogo e io ho accompagnato questi signori in giro per la città. E' stato un semplice sopralluogo tecnico. Rientrato a Roma il regista ha dato l'ok, perché ha trovato in Bassano la città ideale per questa fiction. La storia era stata scritta per Bassano, ma nel caso l'esito del sopralluogo fosse stato negativo avrebbero cambiato l'ambientazione della vicenda, probabilmente in Piemonte. Quindi la produzione ha chiesto insistentemente un contributo economico a Vicenza Film Commission, che può erogare un sostegno per il tramite della Regione. C'è infatti una legge nazionale che impone alle Regioni di dedicare riserve destinate al cinema.”

Contributo economico a quale scopo?
“La richiesta riguardava il fatto di stare più o meno giorni a Bassano. La produzione del film televisivo muove infatti 65 persone, con 200-300mila euro di spese solo per gli alberghi. Le alternative erano quelle di girare tutti gli esterni e interni a Bassano, il che significherebbe una permanenza della produzione per 10-13 settimane, oppure di girare gli esterni a Bassano e gli interni a Roma, con la presenza della troupe in città per non più di 6-8 settimane. Noi, sia come Consorzio di Promozione Turistica Pedemontana Veneta e Colli che come Vicenza Film Commission, ci siamo attivati negli uffici regionali per far sì che questo contributo venisse erogato.”

E quindi?
“Quindi sempre in primavera c'è stata una prima riunione a Bassano con l'allora assessore regionale al Turismo Finozzi, l'assessore comunale Ciccotti, il dirigente di produzione, Vladimiro Riva di Vicenza Film Commission e il sottoscritto. In questa riunione Finozzi aveva dato la sua disponibilità, attraverso il progetto di eccellenza turistica Pedemontana Veneta e Colli, a elargire questo contributo, qualora avesse mantenuto la stessa carica. In quel periodo eravamo infatti sotto elezioni. Ancora Finozzi ha detto che però anche il Comune deve mettere qualcosa. Subito noi, come albergatori, abbiamo offerto a BiBi Film, purché si fermasse a Bassano a girare anche gli interni, un ulteriore sconto di 100mila euro sui prezzi degli alberghi, già tirati. In quella riunione il sindaco si è dimostrato da subito disponibile. Ha detto che il Comune non ha risorse economiche ma che farà tutto il possibile per soddisfare qualsiasi esigenza, mettendo a disposizione personale comunale, favorendo i vari permessi eccetera.”

Però sappiamo come sono andate le elezioni e Finozzi non è più l'assessore veneto al Turismo...
“Al suo posto è subentrato l'assessore Caner. Nel frattempo la BiBi Film ha mandato sul territorio una persona fissa, il “location manager” Francesco Pappalardo, che da maggio vive praticamente a Bassano e che ogni giorno ha incontrato commercianti, esercenti eccetera per le varie location. A turno sono poi arrivati lo scenografo, l'aiuto regista, la segretaria di produzione per tutte le attività che si fanno prima che comincino le riprese.”

E l'assessore Caner che vi ha detto?
“Io e un dirigente della BiBi Film abbiamo avuto un primo incontro con lui a Venezia. Ci ha detto che “si sarebbe prodigato” trovando i soldi anche da altri assessorati. Io ho sollecitato i nostri bassanesi eletti in Regione, Manuela Lanzarin e Nicola Finco, affinché promuovessero nelle sedi deputate questa istanza che non è - come si pensa - a favore della sola città di Bassano. Anche perché questa fiction avrà una ricaduta immediata di indotto diretto sul territorio di almeno 2 milioni di euro generati solo dalla produzione: hotel, ristoranti, trasporti, artigiani, noleggi e via dicendo. Poi c'è tutto l'indotto generato dal turismo che verrà in città durante le riprese, quando piazza Libertà sarà trasformata in una piazza degli anni '50. Fino al vero indotto turistico, che arriverà quando andranno in onda le quattro puntate di “Di Padre in Figlia” che è stata annunciata come la fiction di punta di RaiUno per il 2016.”

Alla fine la Regione che ha fatto?
“Alla fine la Regione, dopo numerosi contatti, sarebbe disponibile a contribuire con 150mila euro. Che sommati ai 100mila euro di sconti alberghieri, fanno 250mila euro a sostegno della produzione. Le riprese inizieranno il 21 settembre e in questo momento gli alberghi risultano prenotati dalla produzione per 8 settimane, vale a dire due mesi.”

Veniamo adesso al “punto caldo” delle notizie e discussioni di questi giorni e cioè la questione della grappa e delle distillerie in cui girare le scene...
“La prima cosa che mi ha chiesto la casa di produzione è chi sono i distillatori di grappa a Bassano, e in particolare i distillatori che sono sul territorio da tanto tempo. Avevano infatti bisogno di location con alambicchi vecchi per far vedere come si faceva la grappa negli anni '50. Io ho dato loro i nominativi di Nardini, Poli e Capovilla. Li ho accompagnati personalmente da Poli e da Capovilla. Grandissima disponibilità è stata dimostrata da Jacopo Poli e, sotto il profilo storico, ci sono state diverse chiacchierate con Vittorio Capovilla. Non sono stato con loro da Nardini, ma ancora a giugno il location manager aveva detto che Nardini aveva declinato, perché non interessato alla cosa. Nel frattempo la macchina organizzativa del Comune si è messa in piedi, con l'assessore Cunico in prima linea, mentre per la parte di segreteria è stato delegato Stefano Lazzarotto. In tutti i sopralluoghi, però, la produzione non era riuscita a trovare esattamente una distilleria che avesse le caldaie anni '50, '60 e '80. Perché la vicenda, come ho letto nella sinossi della fiction, parte col 1954, poi salta nel '67-'68 e quindi si passa agli anni '80. Alla fine quelli della produzione si sono arrangiati e hanno trovato quello che cercavano da Schiavo, a Costabissara, e da Brunello, a Montegalda, che sono le altre due distillerie che avranno l'onore, assieme a Poli, di essere coinvolte in questa fiction.”

E Nardini, che alla fine ha detto “sì” alla collaborazione con la produzione?
“La sceneggiatura prevede che la famiglia Franza, produttori di grappa a Bassano, somministri la sua grappa in un bar, dove peraltro è prevista una sola scena. Per cui potrebbe essere recuperata l'idea iniziale, che era quella di girare quella scena proprio nella grapperia di Nardini sul Ponte. Probabilmente la gireranno là dentro, ma di sicuro non potranno girare nella distilleria di Nardini perché questa settimana stanno già allestendo i set da Poli a Schiavon e da Brunello e Schiavo nelle loro sedi. In quanto poi ai timori che la storia possa catalogare il Veneto secondo il luogo comune della “regione dei bevitori”, non hanno ragione di esistere. Quando ho letto la prima volta la storia mi è piaciuta molto, parla del tessuto imprenditoriale che si è formato nel nostro territorio. Fa capire cosa c'è dietro alla produzione della grappa e anziché svilire il prodotto, come lo considera la maggior parte dell'Europa, lo qualifica perché proprio una figlia di Franza inventa la grappa barricata, perché capisce che lasciando maturare la grappa in botti di rovere ne acquista in aroma. Si parla di imprenditorialità, non di consumi o di stereotipi, se non quello del “veneto lavoratore” che ha portato fino al miracolo Nordest di qualche anno fa.”

Dietro a questa benedetta fiction c'è dunque tutta una storia di incontri, di riunioni, di contatti e di mediazioni...
“Sì, e ad esempio la mediazione dell'assessore Cunico tra la produzione della fiction e la proprietà Nardini non è l'unico caso, perché proprio due settimane fa io e lui, assieme e faccia a faccia, abbiamo dovuto convincere un bar in centro che non voleva che gli venisse sostituito il plateatico esterno con uno degli anni '50. E a proposito di questo, ho lanciato la proposta all'Amministrazione e a Confcommercio affinché i negozi che saranno trasformati in stile “retrò” per esigenze di scena rimangano tali fino a Natale. La fiction prevede anche scene natalizie, con luminarie anni '50 che potrebbero essere riallestite dopo la fine delle riprese. Per cui questo Natale a Bassano potrebbe essere dedicato alla fiction e lasciare la città e le piazze ferme a quegli anni, proprio per il turismo.”

Comunque sia, l'organizzazione logistica di questo evento televisivo è molto impegnativa e lei è da mesi che ci sta dietro. Chi glielo fa fare?
“Credo di aver dimostrato che io amo veramente il nostro territorio e qualsiasi opportunità per promuoverlo, per valorizzarlo, per esaltarlo e farlo crescere va perseguita, sempre. Sicuramente una fiction non risolve i problemi, ma se queste forme di sinergia tra Amministrazione pubblica, privati e consorzi turistici avessero più continuità potremmo finalmente lavorare ad un progetto di riqualificazione serio del territorio bassanese, per aumentarne l'attrattività.”

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