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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Il Tribunale di carta
La giunta regionale del Veneto avvia la procedura per il progetto del Tribunale della Pedemontana a Bassano del Grappa. Sarà elaborata una proposta di legge regionale da inviare all'esame del parlamento nazionale
Pubblicato il 04-08-2015
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Detto, fatto. Il governatore Luca Zaia, in visita pastorale venerdì scorso a Bassano, lo aveva annunciato. E oggi, nel corso della seduta della giunta regionale, è passato dalle parole ai fatti.
Il governo veneto ha dato infatti mandato al vicepresidente della Regione Gianluca Forcolin di avviare la procedura di predisposizione di una proposta di legge nazionale per la ridefinizione del circondario giudiziario di Bassano del Grappa e la ricostituzione del Tribunale.
Non si tratta esattamente del provvedimento anticipato da Zaia all'uditorio bassanese, giunto ad ascoltarlo nella sala Chilesotti del Museo Civico.
La Cittadella della Giustizia di Bassano (archivio Bassanonet)
Il presidente della giunta veneta aveva infatti parlato di una apposita delibera regionale, da far approvare in data odierna, e di una proposta di legge - da far approvare entro settembre dal consiglio regionale del Veneto - che decretassero “l'istituzione del Tribunale della Pedemontana”. Una vera e propria provocazione, in forma di “sfida” al governo centrale e al parlamento “per una giustizia presente ed efficiente”, a fronte di un progetto che è già stato firmato da ben 60 sindaci sui 75 dell'area interessata.
Ora la procedura si rivolge direttamente a Roma: il vicepresidente Forcolin, che ha la delega agli Affari Legali e al Contenzioso, avrà il compito - col supporto dell'Avvocatura regionale, dell'ex Ordine degli avvocati di Bassano del Grappa e di altri consulenti esterni - di intavolare l'elaborazione di una proposta di legge regionale da inviare all'esame del parlamento nazionale.
E questo perché una semplice legge regionale che deliberasse su una materia di competenza dello Stato centrale - qual è l'istituzione di un presidio di giustizia - verrebbe immediatamente rigettata dallo Stato medesimo.
Tribunale “fai da te”, quindi, ma non troppo: meglio spedire la patata bollente direttamente nella capitale.
“Verificheremo le reali intenzioni delle forze politiche regionali - ha dichiarato Zaia - ma soprattutto la volontà del governo di erogare quella giustizia buona ma soprattutto veloce di cui ogni giorno va parlando sui giornali.”
“Bassano - ha commentato ancora il governatore - era un tribunale che dava giustizia civile in due anni e mezzo contro i sette medi del Veneto, e tutti sappiamo quanto la giustizia incida sulla competitività di un territorio la cui economia è, come a Bassano, vivacissima. Vedremo se il governo passerà dalle parole ai fatti. Il Tribunale della Pedemontana sarà un vero banco di prova.”
Con il provvedimento della giunta veneta adottato oggi è stato ripercorso il complesso procedimento ministeriale con cui si è arrivati a disporre la soppressione della Circoscrizione giudiziaria di Bassano del Grappa e la chiusura del relativo Tribunale, con accorpamento degli uffici presso il Tribunale di Vicenza.
Forcolin ha ricordato che la decisione ha comportato l’accendersi di un contenzioso avanti al TAR Veneto, di cui il principale autore è stato l’Ordine degli avvocati di Bassano del Grappa. Le sentenze, nella sostanza, hanno però convalidato le determinazioni ministeriali, salvo - per l’esistenza di contingenti impedimenti connessi alla insufficienza dei locali nella nuova sede del Tribunale di Vicenza - una moratoria quinquennale nel trasloco degli uffici dalla sede di Bassano del Grappa a quella di Vicenza.
“La vicenda - ha sottolineato Forcolin - ha provocato un particolare disagio nella società civile e negli operatori della giustizia, e comporta tuttora una significativa frustrazione all’efficiente esercizio del servizio in una realtà di particolare dinamismo economico e sociale, che meriterebbe in sede locale una diversa e più appropriata definizione delle circoscrizioni territoriali della giustizia, in modo da avere assicurato un servizio coerente e adeguato.”
Al parlamento altre Regioni hanno presentato in questa legislatura delle proposte di legge per richiedere una modifica dei criteri di revisione della geografia giudiziaria, che si fondano sulla premessa che la logica del “risparmio di spesa” non può essere fatta a discapito dei diritti costituzionalmente garantiti, per la stessa permanenza dello stato di diritto, dalla Costituzione.
Anche il Veneto quindi si farà carico della possibilità, quale soggetto proponente di progetti di legge al Parlamento nazionale, di partecipare delle proposte legislative presentate dalle altre Regioni, nonché di sviluppare una propria proposta legislativa.
Tutto ciò, come specifica un comunicato della Regione, “al fine di sostenere la prospettiva che, con il riesame delle determinazioni ministeriali che hanno portato alla soppressione del Circoscrizione giudiziaria di Bassano del Grappa, possa essere ripristinato il locale Tribunale anche con la revisione dell’ambito circoscrizionale, in modo da rendere “economico” nell’intero territorio regionale, il mantenimento di un’ottava sede di Tribunale, nella considerazione che sussistono gli elementi socio economici sufficienti a suffragarne la presenza”.
Il Tribunale di carta sarà pertanto inoltrato nei meandri dei lavori parlamentari: perché tutte le strade, che lo si voglia o no, portano a Roma.
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