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Politica

Pasinato: “Cassola, un anno di niente”

SPV, Acquapark, urbanistica, viabilità: a un anno dall'elezione della nuova Amministrazione, Silvia Pasinato e il suo gruppo spengono la prima candelina all'opposizione attaccando l'operato del sindaco Maroso

Pubblicato il 16-05-2015
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La scadenza esatta - e cioè un anno dall'elezione - è in calendario il 27 maggio.
Ma, con qualche giorno di anticipo, il gruppo di opposizione di Cassola Silvia per te - Cassola per il futuro fa le pulci all'operato dell'Amministrazione Maroso tramite una nota stampa “afferente alcune tra le questioni di rilievo in Comune di Cassola, considerato che è trascorso un anno dall'avvio di questa amministrazione comunale”. E' quanto specifica la consigliera ed ex sindaco Silvia Pasinato, che a nome del gruppo ha trasmesso alle redazioni il comunicato, che riportiamo di seguito:

Silvia Pasinato: "La capacità di questa amministrazione è di fare passare cose inutili per capolavori" (fonte immagine: youtube)

COMUNICATO

Con il presente comunicato, nel fare riferimento alle dichiarazioni del Sindaco di Cassola Maroso pubblicate su “Il Giornale di Vicenza” del 5 maggio u.s., si intendono rappresentare le osservazioni che seguono, specificando che, visto il tenore delle argomentazioni di Maroso, ci pare che “se la vada a cercare!”.

1. Superstrada Pedemontana Veneta: fino ad ora come gruppo di minoranza siamo rimasti silenti, in attesa di vedere cosa fa questa amministrazione comunale.
Le verità sono che la precedente amministrazione ha ottenuto galleria su via Don Milani, abbassamento della livelletta della SPV al di sotto di tre metri dal piano campagna su via Paolo VI, riduzione dell’occupazione dello svincolo su San Zeno. A maggio del 2014 eravamo in attesa di firmare il protocollo, ma queste richieste erano già state accolte. Gli interventi di mitigazione erano già stati concordati e sono “ovvi e scontati” per un intervento come la SPV. Maroso ha solo perso tempo, cercando di ottenere migliorie che non è riuscito ad ottenere e paventando un risultato ,“la progettazione e la realizzazione del sottopasso di San Zeno”, che solo il tempo sarà testimone della verità dei fatti. Aspettiamo, su questo, di sapere se a Venezia sono state fatte modifiche al protocollo approvato in consiglio comunale.

2. Acquapark: in campagna elettorale Maroso assicurava i cittadini che lo scheletro dell’Acquapark sarebbe divenuto una casa di riposo per anziani. In un anno, con l’assistenza del legale che avevamo incaricato, l'amministrazione non è riuscita a concludere la transazione, per la quale i parametri erano già fissati e ben individuati. Da 600.000 euro riesce a passare a 400.000 euro??? Auguri, caro sindaco, ma fa in fretta, che gli anni passano pure per te! Intanto un anno è già passato e la precedente amministrazione stava chiudendo con il liquidatore a 150.000 euro.

3. Urbanistica e nono piano degli interventi: Maroso sostiene di avere diminuito la cubatura edificabile residenziale di 3.500 metri cubi. Niente di più assurdo!
Vero è che molti cittadini che avevano chiesto la trasformazione dell’area di proprietà da agricola ad edificabile, hanno rinunciato alla qualifica dell’area pre-assegnata con l’ottavo piano e con i precedenti, rendendo, così, al comune i 3000 e passa cubi di cui si vanta Maroso. Peraltro, questa amministrazione comunale ha approvato una variante urbanistica in zona San Giuseppe centro, in un lotto molto ampio (oltre 20.000mq), aggiungendo della cubatura a quella già esistente e trasformando in completamento residenziale 2400 mq aggiuntivi ai già tanti cubi esistenti. Questa variante fa scandalo se si considera che sul lotto contiguo la precedente amministrazione, accusata di aver distrutto e depauperato il territorio, ha ridotto la cubatura edificabile di circa 9000 cubi. Quello che ha fatto Maroso è una vergogna, le sue dichiarazioni sono scandalose.

4. Rotonda di via De Gasperi-Via Roma: è chiaro che Maroso non la vuol fare. Aveva detto che la precedente amministrazione non aveva fatto nulla. Le autorizzazioni della Provincia dimostrano il contrario.

5. Allargamento del manto stradale di Via Grande: una delle tante promesse a vuoto di Maroso. Impossibile da mantenere perché non ha i soldi necessari per la realizzazione dell'opera, né tantomeno garanzie su contributi.

6. Variante alla SS47 Circonvallazione di San Giuseppe e San Zeno: dulcis in fundo, l’opera simbolo dell’inefficienza, dell’inoperatività, ma soprattutto delle balle del sindaco Maroso. Noi siamo convinti che sotto sotto e in verità Maroso abbia promesso ad una parte dell’elettorato residente nella zona di San Zeno nord ovest, di impedire la realizzazione di quest’opera. Certamente, non lo può fare in modo aperto, perché è un’opera che serve e quella volta che arrivano soldi da Roma (e quanti soldi) sarebbe da stupidi rinunciare. La dimostrazione che non gliene frega niente di quest’opera? Chiamate in Anas, i responsabili tecnici incaricati a seguire quest’opera: quante volte hanno sentito o visto Maroso e i suoi, quanti contatti hanno avuto? Ve lo diciamo noi: una sola volta, nel luglio 2014. Da allora, buio totale. Talmente tanto buio che Maroso, da buon sindaco, non si è neppure preoccupato che la Regione stava indicando le priorità “di infrastrutturazione sulla viabilità di competenza statale” per il territorio regionale: l’opera in questione, la cui realizzazione era prevista subito dopo il via della tangenziale di Vicenza, e quindi poteva oggi essere la priorità per Anas in Veneto, è passata terza nell’elenco fatto dalla Regione e trasmesso ad Anas e al Ministero delle Infrastrutture. Che poi è pure poco furbo, perché le cose, oltre ad immaginarle, le veniamo pure a sapere.

Conclusione: un anno di niente. La capacità di questa amministrazione è di fare passare cose inutili per capolavori, senza però rendersi conto che tanto prima o poi i nodi vengono al pettine. Saremmo stati più contenti se in quest’anno avessero almeno dimostrato in minima parte le balle raccontate contro la precedente amministrazione. Invece, neppure quello. Saremmo stati più sereni se in questo anno avessero dato risposte ai cittadini e alle associazioni, invece dell’atteggiamento, ormai noto, del sindaco che manda via la gente senza assumersi alcuna responsabilità decisionale e di azione per dare una mano per risolvere i problemi della gente, piccoli o grandi che siano, e senza contare le associazioni che sono state rispedite al mittente di fronte alla volontà di organizzare iniziative per la comunità.
Un sindaco che si vanta di aver organizzato i comitati di quartiere e li propina alla gente facendoli passare per un atto di democrazia e trasparenza, quando poi, in realtà, desidera allontanare sempre più dalla sua persona i bisogni della gente che va in comune, cerca di trovare una struttura fra lui e la gente che gli alleggerisca l’ansia che ha nel contatto con i problemi delle persone.
Un anno di fumo, dove la cosa più complicata che hanno fatto è organizzare lo scorso 9 maggio in caserma un mercatino dei prodotti agricoli, esentando i produttori/venditori dal pagamento della tassa di occupazione suolo pubblico (che qualsiasi venditore al mercato paga e deve pagare) e, guarda caso l'unico produttore/venditore agricolo di Cassola è il marito di una consigliera comunale. Bravi, questa è trasparenza! Questa è democrazia!

Gruppo Silvia per te - Cassola per il futuro

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