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Emergenze sociali: anche la Conferenza dei Sindaci dell'Ulss 3 nella convenzione per la gestione di Casa San Francesco. L'Amministrazione Poletto invita gli assessori al Sociale dei Comuni del comprensorio per presentare la struttura

Pubblicato il 14-03-2015
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Sgombriamo immediatamente il campo da possibili dietrologie: l'appuntamento di cui vi riferiamo nel presente articolo - ovvero l'incontro del Comune di Bassano a Casa San Francesco, in città, con gli assessori al Sociale dei Comuni della Conferenza dei Sindaci dell'Ulss n.3 - non è stato appositamente convocato proprio nel momento in cui è ancora viva la scia delle accuse lanciate da sei sindaci del nostro comprensorio sulle presunte decisioni “a scatola chiusa” e sulla altrettanto presunta gestione politicizzata della Conferenza dei Sindaci medesima.
Ad affermarlo è il sindaco di Bassano del Grappa Riccardo Poletto, in risposta a una nostra specifica domanda sulla questione.
Secondo quanto ci dice ancora il primo cittadino, l'incontro è stato anzi organizzato in tempi non sospetti, “a conclusione di un percorso iniziato ancora lo scorso ottobre-novembre” in vista della scadenza e del rinnovo della convenzione per la gestione di Casa San Francesco: la struttura di via San Sebastiano in Margnan preposta ai servizi di accoglienza, pasto serale e inclusione sociale rivolti a persone disagiate, in temporanea condizione di estrema povertà, prive di rete familiare e in quanto tali escluse dalla comunità sociale del territorio.

Foto di gruppo con amministratori e operatori a Casa San Francesco (foto Alessandro Tich)

Dunque la nuova convenzione per l'utilizzo della struttura di accoglienza è stata siglata, con il coinvolgimento di un pool di attori chiamati a condividerne a vario titolo la gestione, in modo diretto o a supporto del progetto: Comune di Bassano, Cooperativa sociale Avvenire, Associazione Casa a Colori, Caritas Diocesana, Azienda Ulss n.3 e appunto la Conferenza dei Sindaci dell'Ulss n.3.
Un accordo a seguito del quale l'Amministrazione comunale di Bassano ha invitato questa mattina gli assessori al Sociale dei 28 Comuni della Conferenza dei Sindaci per presentare la struttura e indicarne i criteri di gestione.
“Casa San Francesco - spiega il sindaco Poletto - nasce nel 1999 prevalentemente come dormitorio e quasi esclusivamente per il Comune di Bassano. Poi nel 2004 si inserisce, con altre quattro strutture simili, nella rete diocesana per l'inclusione sociale. Dal 2014, ancora con l'Amministrazione Cimatti, si allarga formalmente alla Conferenza dei Sindaci con l'obiettivo di farla diventare patrimonio del territorio, contestualmente alla fine del contributo della Fondazione Cariverona che fino ad allora ne aveva permesso il funzionamento. Oggi rilanciamo questa idea: questa struttura è patrimonio dei 28 Comuni, di cui abbiamo invitato gli assessori al Sociale per presentarne la realtà. La risposta è stata molto buona, ne sono venuti una quindicina.”
“Ai Comuni della Conferenza dei Sindaci - aggiunge Poletto - abbiamo proposto di condividere la nuova convenzione, che prevede un apporto decisamente maggiore del volontariato. Questo, innanzitutto, per favorire la sostenibilità della struttura. L'obiettivo è quello di avere dei volontari almeno per due notti a settimana, al posto degli educatori e degli operatori professionali della cooperativa.”
Ma non ci sono solo motivi di gestione economica, tuttavia, alla base del maggiore coinvolgimento dei volontari.
“Il volontariato è importante - specifica l'assessore al Sociale del Comune di Bassano Erica Bertoncello - perché ci si mette in relazione con le persone senza più rete familiare, in cui il disagio si affianca alla solitudine. Sono persone che hanno perso il lavoro, la casa e le relazioni sociali. Si deve instaurare quindi un rapporto di fiducia, che non sempre si raggiunge rapportandosi con l'operatore professionale. I volontari possono così avere uno sguardo più vasto sulla città e sul territorio.”
Gli ospiti di Casa San Francesco non arrivano infatti dal pianeta Marte, ma sono nella stragrande maggioranza nostri connazionali e nostri concittadini.
Attualmente la struttura accoglie stabilmente 20 persone: di queste, 18 sono italiani, uomini e in misura minore anche donne, provenienti dal nostro comprensorio. 17, in particolare, sono i residenti della casa di accoglienza, mentre altre tre persone soggiornano nel cosiddetto “appartamento di sgancio” che predispone all'uscita dalla struttura e al reintegro nel mondo esterno.
Una trentina in media, compresi gli ospiti fissi di Casa San Francesco, sono invece i frequentatori della mensa serale, che si aggiunge al pasto diurno offerto autonomamente dai Frati Cappuccini del vicino convento.
Già oggi l'attività del progetto di via San Sebastiano è resa possibile grazie all'apporto di un'ottantina di volontari, che a turno si rendono disponibili per le incombenze del caso. In gran parte, tuttavia, si tratta di persone di buona volontà che curano l'accoglienza nella struttura, al rientro degli ospiti, nella fascia oraria tra le 17.30 e le 19 e che collaborano al servizio della mensa serale, anche nelle fasi di approvvigionamento del cibo messo a disposizione dagli esercizi commerciali del territorio secondo il sistema del last minute market.
L'ulteriore richiesta di collaboratori volontari riguarda quindi soprattutto la fase del pernottamento, che presenta necessità di assistenza più sensibili.
Ne servirebbero, come afferma il sindaco Poletto, “qualche decina in più” per garantire la copertura a turno di almeno due notti a settimana, con l'ambizione di coprire anche un numero maggiore di presenze settimanali notturne.
La ricerca di nuovi volontari sarà effettuata rivolgendosi “alle parrocchie, alle associazioni, agli scout” e le persone disponibili a dedicare il loro tempo al progetto potranno usufruire di corsi di formazione ad hoc da parte dei Servizi Sociali dell'Ulss.
Nel 2015 per la gestione di Casa San Francesco è stato preventivato un costo complessivo di 135mila euro, di cui 100mila a carico del Comune di Bassano e 35mila della Conferenza dei Sindaci. Si tratta di una spesa sensibilmente inferiore rispetto agli anni passati (230mila euro nel 2013 e 167mila nel 2014), per un trend comunque già in discesa grazie all'apporto del volontariato.
Con una dichiarata apertura al territorio: nel testo della convenzione è specificato che “i servizi socio assistenziali attivati nella struttura sono rivolti principalmente a persone singole (uomini e donne) residenti nel comprensorio della Conferenza dei Sindaci, che si trovano in temporanea condizione di estrema povertà e che desiderano essere aiutati in un percorso di reintegrazione sociale.”
Ciascun Comune del territorio è pertanto coinvolto nella co-gestione dell'attività in proporzione agli utenti della struttura bassanese iscritti al proprio anagrafe.
Per ciascun ospite di Casa San Francesco viene infatti predisposto “un percorso di aiuto alla persona concordato tra l’utente, il servizio sociale professionale del Comune di residenza dell’utente e i servizi specialistici dell’Ulss 3” finalizzato a “un possibile recupero alla comunità, con un lavoro di rete con varie altre realtà presenti nel territorio”.
Si tratta quindi, nel senso etimologico del termine, di un vero e proprio social network. Nonché di un importante banco di prova per la Conferenza dei Sindaci dell'Ulss n.3 in quello che è il suo ambito di elezione: e cioè la programmazione e condivisione degli interventi delle politiche sociali sul territorio.

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