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Alessandro Tich
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Nasce un Comitato per il riconoscimento del Ponte di Bassano come Monumento Nazionale, su impulso dell'uomo-ovunque Roberto Astuni. Con una pagina facebook che conta già migliaia di adesioni e l'appoggio del Touring Club Italiano
Pubblicato il 15-02-2015
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Ebbene sì: in questa iniziativa c'è sempre e ancora il copyright di Roberto Astuni, presidente degli Albergatori di Bassano presidente del Consorzio regionale di promozione turistica Pedemontana e Colli promotore del tavolo di marketing territoriale Territori del Brenta eccetera eccetera eccetera, che l'ha ideata e coordinata, e di cui è il portavoce. E la cosa riguarda nientemeno che il Ponte di Bassano. Non però la raccolta di fondi di iniziativa popolare finalizzata al restauro del monumento, sulle cui modalità il vulcanico imprenditore turistico ha già espresso in altre occasioni le sue riserve e i suoi distinguo.
L'obiettivo di mister marketing territoriale è tutt'altro: il riconoscimento del Ponte Vecchio come Monumento Nazionale. Sulla falsariga della recente e positiva esperienza della Basilica Palladiana di Vicenza, che ha ottenuto il riconoscimento con una legge di un solo articolo. Spetta infatti alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati deliberare - con apposito atto legislativo - quali sono i monumenti lungo lo Stivale che, per caratteristiche e storicità, sono meritori del titolo.
E non si tratta di una semplice bandierina da sventolare ai turisti, tipo chiacchiere e distintivo: i Monumenti Nazionali, in quanto tali, vengono posti per legge all'attenzione della nazione e per questo motivo la Repubblica li vincola e ne assicura la gestione e manutenzione nel tempo, con l'acquisizione diretta in alcuni casi o un'azione di tutela indiretta negli altri casi.
Fonte immagine: Ponte degli Alpini Monumento Nazionale / facebook
L'incursione di Astuni tra le linee del prolungato dibattito sul restauro e la tutela del Ponte palladiano risale allo scorso gennaio, quando provocatoriamente - sposando la tesi della “ricostruzione alla giapponese” lanciata a Bassano dall'esperto nipponico di restauro di beni storici Toshikazu Hanazato - propose di smontare tout court il monumento acciaccato per rifarlo tale e quale di sana pianta, tagliando il legno originale rimosso dalla struttura in una miriade di pezzettini numerati e certificati da mettere in vendita agli alpini e ai turisti per contribuire al finanziamento del restauro. “Subito dopo - dichiarava Astuni nel cliccatissimo articolo di Bassanonet “Ponte di Bassano vendesi” - va pensata la creazione di un comitato che aiuti a lavorare sul fatto che il Ponte diventi Monumento Nazionale.”
Più che “subito dopo”, tuttavia, sarebbe stato più appropriato dire “subito prima”: perché ancora prima di Natale il primo nucleo del Comitato pro Ponte di Bassano Monumento Nazionale era già in fase di formazione, sotto la regia dello stesso Astuni. La partenza del Comitato è avvenuta sottotraccia e a parte il presidente degli Albergatori - nella veste di frontman del progetto - gli altri componenti del gruppo ristretto sono rimasti fino ad oggi dietro le quinte, in attesa del decollo ufficiale dell'iniziativa. Ne farebbero parte almeno un paio di notissimi imprenditori di Bassano, più alcuni notabili del settore della promozione turistica.
Quello che sin da subito è andato “in chiaro”, invece, è la pagina facebook “Ponte degli Alpini Monumento Nazionale” (www.facebook.com/pontedeglialpiniit/timeline?ref=page_internal) che al momento in cui scriviamo ha già raggranellato 7.129 “mi piace” e oltre 18.000 visite. Scopo del Comitato è quello di fare massa critica sui canali social e coinvolgere l'Amministrazione comunale di Bassano del Grappa, gli assessori e consiglieri regionali e i parlamentari nazionali per raggiungere il desiderato obiettivo. Il quale, secondo Astuni, è assai più concretamente e velocemente fattibile dell'iter per l'inserimento del Ponte di Bassano tra i Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco, come pure arditamente auspicato da qualcuno: la qual cosa non viene comunque esclusa, “se richiesta”, per una successiva fase dell'attività del Comitato.
“Credo sia bella l'idea di portare il Ponte Vecchio fra i beni iscritti nella World Heritage List dell'Unesco, pur sapendo che i tempi saranno lunghi - spiega il portavoce del gruppo promotore -. Innanzitutto perché ci sono in attesa già oltre 40 siti nella Lista propositiva italiana, che viene aggiornata di norma ogni 5 anni, e poi perché occorre essere prescelti fra tutti i siti della Lista propositiva per essere candidati e l'Italia è il Paese che può candidare un solo sito ogni anno. Per questa ragione ho indicato la via del riconoscimento del Ponte Vecchio come Monumento Nazionale, data la positiva esperienza con la Basilica Palladiana che, nell'arco di poco più di un anno di lavoro, ha ottenuto il riconoscimento.”
Tra le adesioni alla pagina fb del Comitato - che è aperto alla partecipazione di chiunque - c'è anche quella del Corpo Volontario del Veneto del Touring Club Italiano, con il quale Astuni & C. stanno costruendo le opportune sinergie.
Non è un aspetto secondario: proprio il TCI, tramite il sito dedicato monumentinazionali.it, sta promuovendo il censimento dei Monumenti Nazionali italiani - con l'individuazione di tutte le informazioni disponibili e necessarie al visitatore - che partendo proprio dal Veneto ha l'intenzione di allargare la ricognizione a tutto il territorio nazionale.
E chissà che nel prossimo futuro alla prestigiosa lista non si aggiunga il cinquecentenario e attualmente malandato Ponte di legno sospeso sul Brenta. A seguito di regolare decisione politica, con relativa legge ad hoc, su impulso e pressione del territorio locale. Nel qual caso sarà lecito chiedersi perché nessuno ci abbia mai pensato prima.
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