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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Progetti Arditi

Oltre 3000 visitatori nei primi cinque mesi del 2014 e un programma già definito per i primi sei mesi del 2015. Il “Museo Hemingway e della Grande Guerra” di Bassano lancia nuove iniziative nel ricordo del conflitto di cento anni fa

Pubblicato il 05-02-2015
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Ernest Hemingway? Potrebbe diventare un marchio “doc” del turismo culturale a Bassano del Grappa, come Jacopo Bassano o il Canova.
Almeno a giudicare dalla risposta del pubblico, nei primi cinque mesi del 2014, al “Museo Hemingway e della Grande Guerra”: il progetto museale e culturale della Fondazione Luca dedicato al grande scrittore americano e al primo conflitto mondiale e allestito a Villa Ca' Erizzo Luca, dove l'autore di “Addio alle Armi” soggiornò verso la fine del conflitto nel 1918 come giovane autista volontario delle ambulanze della Sezione Uno della American Red Cross, che qui aveva il suo comando.
A confermarlo sono i numeri: dall'agosto dell'anno scorso, mese della sua apertura, e fino al 31 dicembre il Museo è stato visitato da 3107 persone. E il 28% dei visitatori italiani (che rappresentano al momento il 96% del pubblico totale) non è residente a Bassano. E' vero che il dato comprende le 1040 persone intervenute all'inaugurazione-evento del 17 e 18 ottobre scorsi, con la partecipazione del nipote del Premio Nobel per la Letteratura John Hemingway, ma è anche vero che il nuovo polo storico-culturale in riva al Brenta i suoi oltre 500 visitatori mensili di media continua a mantenerli: 633 a novembre, 485 a dicembre, oltre 600 a gennaio.

Da sin.: Alberto Luca della Fondazione Luca e il curatore scientifico Giandomenico Cortese all'incontro con la stampa nella Cappella Mares di Villa Ca' Erizzo Luca (foto Alessandro Tich)

A contribuire al richiamo del pubblico, anche alcuni eventi organizzati in loco come la proiezione in anteprima del film sulla Grande Guerra “Fango e Gloria” il 27 novembre (80 spettatori) e l'evento “Convivio Italia” del 4 dicembre (110 partecipanti). Buona anche la risposta delle visite delle scuole e dei gruppi: 282 in tutto, col 46,1% costituito dai ragazzi delle scuole superiori, il 35,2% dai gruppi e il restante 18,7% dagli studenti delle medie. Nuovi sviluppi di turismo “inclusivo”, inoltre, si sono aperti la settimana scorsa con la visita al Museo di un gruppo di giovani portatori di disabilità mentale.
Il bilancio di quelli che sono stati i primi cinque mesi di avvio e di lancio del Museo viene presentato nella Cappella Mares della storica Villa da Alberto Luca, a nome della Fondazione Luca, affiancato dal direttore scientifico del progetto Giandomenico Cortese. Luca, oltre a rendere noti i numeri delle visite, sottolinea il crescente interesse nei confronti dell'iniziativa con il passaparola sulla piazza virtuale della Rete. Il sito web di Villa Ca' Erizzo conta oltre 8mila visite, con il 74% di nuovi visitatori e con quasi 40mila pagine visitate. Lusinghiero anche il responso dei social media, con oltre 4600 “mi piace” sulla pagina facebook e oltre 1100 visualizzazioni dei contenuti video postati su youtube.
Ma siamo ancora agli inizi, fanno capire i due relatori alla conferenza stampa.
Ed è già pronto infatti un pacchetto di iniziative, programmate nel primo semestre del 2015, per arricchire sempre di più l'offerta di richiamo culturale della Villa e del suo Museo.
Si comincia dopodomani, sabato 7 febbraio alle ore 17, con “Arditi a Ca' Erizzo”: incontro su prenotazione nella Cappella Mares con l'appassionato storico bassanese Ruggero Dal Molin, che presenterà le imprese dei reparti di assalto sul Grappa attraverso i ricordi del giovane aspirante ufficiale Ermes Aurelio Rosa e proietterà le eccezionali foto d'epoca sulla Grande Guerra della sua collezione. Alcuni brani storici saranno letti da Elena Sartori, seguirà una visita guidata al Museo.
Sabato 28 febbraio sarà la volta di “Discovering Ernest Hemingway”, in collaborazione con Ler English Library: il primo di una serie di “incontri e letture hemingwayane” (due altre serate in marzo e due in aprile) in lingua inglese. Per chi capisce solo l'italiano, niente paura: venerdì 20 marzo alle 18 sono in programma le letture di Hemingway a cura del Cenacolo degli Scrittori Bassanesi. Mentre sabato 28 marzo alle 17, proseguendo il filone dedicato alle scuole, il Museo ospiterà l'evento “Teatri di Guerra” a cura del Liceo Brocchi.
E non può mancare, in questo 2015, l'inclusione del Museo e della Villa nel programma del Centenario della Grande Guerra.
Un primo assaggio del collegamento con la ricorrenza storica è in calendario sabato 11 aprile, con il convegno “Le Ville Venete nella Grande Guerra”: prima tappa di un percorso di quattro incontri, sostenuto dalla Regione e realizzato in collaborazione con la Fondazione Aida, in altrettante ville del Veneto che furono sedi di Ospedale o di Comando durante il conflitto.
E qualcosa bolle in pentola anche e soprattutto per il 24 maggio, data ufficiale dell'entrata in guerra dell'Italia nel 1915 e dell'inizio del centenario: Alberto Luca e Giandomenico Cortese al riguardo restano ancora abbottonati, ma anticipano che tra gli eventi in cantiere per quella data ci sarà la proiezione di un film in anteprima nazionale. Con un occhio già rivolto al 2016, quando la storica dimora che fu adibita al cruciale ruolo di pronto soccorso bellico ospiterà una grande mostra sulla Sanità nella Grande Guerra, che la Fondazione Luca organizzerà in collaborazione con il Museo Civico e con la Biblioteca Civica di Bassano del Grappa, oltre ad altri eventi ed incontri.
Non mancano dunque i progetti nel presente e nel prossimo futuro di una proposta culturale di iniziativa privata che si sta aprendo sempre di più alla collaborazione con il pubblico e che coltiva l'ambizione di diventare un punto di riferimento della ricerca e della divulgazione sull'epocale tragedia di cento anni fa in un luogo che, come sottolinea Cortese, “è una delle testimonianze ancora presenti della Grande Guerra”.
Sono progetti arditi: ma a Villa Ca' Erizzo ci sono abituati.

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