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La Pedemontana, all'improvviso
Il sindaco di Mussolente denuncia in una lettera al Consorzio SIS procedure “non concordate” per la bonifica dei terreni degli espropriandi a Casoni. “Estirpate coltivazioni e piantagioni di vitigni senza preventivo avviso ai proprietari”
Pubblicato il 16-06-2014
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Sale la tensione in uno dei “punti caldi” del tracciato della Superstrada Pedemontana Veneta: Casoni di Mussolente, dove sorgerà il casello di Mussolente-Loria e dove le procedure di esproprio interessano circa 130 cittadini. Il clima già teso fra i residenti espropriandi e gli esecutori dell'infrastruttura in project financing ha raggiunto asseritamente il culmine la scorsa settimana quando gli addetti ai lavori per la bonifica bellica dei terreni su cui passerà la SPV si sono presentati nelle proprietà della frazione destinate all'esproprio “senza preventiva comunicazione e avviso ai proprietari” e disattendendo quindi quanto concordato in un incontro svoltosi in municipio lo scorso 30 maggio fra il sindaco Cristiano Montagner, una rappresentanza del Consorzio Stabile SIS concessionario dell'opera e una rappresentanza dei cittadini espropriandi.
E' quanto denuncia lo stesso sindaco Montagner in una lettera trasmessa al Consorzio SIS e - per conoscenza - al commissario delegato per la Pedemontana Veneta Silvano Vernizzi, al prefetto di Vicenza, al Commissariato di P.S. di Bassano del Grappa, al comandante della Stazione Carabinieri di Romano d'Ezzelino e al presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
“Con la presente - scrive il sindaco nella lettera - siamo ad esprimere il profondo disagio e insoddisfazione di questa Amministrazione Comunale per quanto è successo nei giorni 12 e 13 giugno 2014, nella frazione di Casoni di Mussolente nei terreni di proprietà di alcuni cittadini misquilesi che hanno in corso una procedura di esproprio ai fini della realizzazione della SPV. Contrariamente agli accordi presi presso il nostro Municipio in data 30 maggio 2014, fra il sottoscritto, l'ing. Dolgetta in rappresentanza della SIS e una rappresentanza dei cittadini espropriandi, nei giorno scorsi vostri operai si sono presentati presso i proprietari di cui sopra per effettuare l'attività di bonifica bellica del terreno estirpando coltivazioni e piantagioni di vitigni in atto, come riferitoci dai proprietari medesimi.”
Foto: archivio Bassanonet
“L'accordo preso il 30 maggio - protesta Montagner - prevedeva invece che tale attività si sarebbe svolta dopo preventiva e tempestiva comunicazione e avviso ai proprietari di esecuzione di lavori anche a seguito di paralleli colloqui trilaterali fra i rappresentanti della SIS, di questa Amministrazione Comunale e i singoli proprietari dei terreni, colloqui che questa Amministrazione sta cercando di organizzare in tempi relativamente celeri. L'azione di mediazione che questa Amministrazione si è assunta cerca di contemperare il diritto legittimo della SIS di eseguire i lavori con il legittimo diritto dei proprietari di ricevere il giusto indennizzo - anche per il mancato guadagno delle coltivazioni in essere e danneggiate - in tempi relativamente celeri.”
“Riteniamo utile ricordare - scrive ancora il primo cittadino - che abbiamo intrapreso queste azioni a seguito delle note vicende che hanno visto l'intervento del sottoscritto e delle forze dell'ordine per sedare un potenziale e acceso scontro fra proprietari e addetti ai lavori della SIS, che si sono svolte in data 28 maggio. Penso sia da tutti condivisa la necessità di evitare di esasperare gli animi dei proprietari espropriati con atti unilaterali che non possono che far aumentare la rabbia e l'ostilità della popolazione verso quest'opera pubblica già molto contestata.”
“Auspichiamo - ammonisce e conclude il sindaco di Mussolente nella lettera a SIS - che tali episodi non si ripetano in futuro al fine di evitare che la situazione degeneri con conseguenze che potrebbero essere difficilmente controllabili visto l'alto stato di tensione dei proprietari.”
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