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Attualità

Nuova Valsugana, si allarga il fronte del “no”

La Comunità della Valsugana trentina concorda con l'Unione dei Comuni della Valbrenta sulla necessità di bloccare la superstrada a pagamento. Intervengono sulla questione anche Italia Nostra e i Comitati “Per vivere in Valbrenta”

Pubblicato il 16-06-2014
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Sono giorni movimentati per uno dei “grandi progetti” del Veneto che interessa il nostro territorio: la Nuova Valsugana. Un'infrastruttura che, come è noto, dovrebbe essere realizzata in project financing e il cui tracciato si sviluppa all'interno dei confini della nostra regione, ma sulla quale - anche a seguito delle ultime inchieste giudiziarie e dei recenti arresti collegati al sistema degli appalti nel Veneto - stanno alzando le antenne anche i vicini Comuni della Valsugana trentina.
La corsa settimana il presidente della Comunità Valsugana e Tesino Sandro Dandrea ha incontrato il presidente uscente dell'Unione dei Comuni del Medio Canal di Brenta (ex Comunità Montana del Brenta) Luca Ferazzoli.
Dall'incontro, come riferisce il quotidiano “L'Adige”, “è emersa la precisa volontà di accelerare i tempi per rimettere mano all’intero progetto”.

Tracciato parziale della Nuova Valsugana nel tratto in Valbrenta (foto: archivio Bassanonet)

Con l'Unione dei Comuni della Valbrenta che intende “chiudere definitivamente la strada della superstrada a pagamento”, sostenendo che “la SS47 deve essere sistemata, ma da Bassano a Primolano deve restare una strada a gestione pubblica”.
Argomentazioni al centro di una lettera che i sindaci veneti del Canal di Brenta trasmetteranno nei prossimi giorni al Presidente del Consiglio Matteo Renzi “per chiedere espressamente di rivedere il progetto”, e il cui contenuto sarà discusso oggi anche dalla conferenza dei sindaci della Valsugana trentina “per cercare di trovare una posizione comune”.
Nel frattempo, a seguito dell'avvenuto incontro tra i referenti delle due comunità territoriali, intervengono sulla questione la sezione di Bassano del Grappa dell'associazione Italia Nostra e il Coordinamento Unitario Comitati “Per vivere in Valbrenta”, con un comunicato stampa congiunto trasmesso in redazione che pubblichiamo di seguito:

COMUNICATO

Abbiamo notizia dal giornale L'Adige del 13.06, dell'incontro tra il Presidente della Comunità Trentina sud Valsugana, D'Andrea, e il residente uscente dell'Unione dei Comuni della Valbrenta, Ferazzoli, al fine di annullare definitivamente il progetto della Superstrada a pagamento, rivisitando il precedente progetto della Variante Valsugana, già esistente, e spedito all'Anas di Roma, ancora nel 2004, e mai finanziato.
Già nell'Incontro-dibattito promosso dal Coordinamento Unitario Comitati “Per vivere in Valbrenta” e la Sezione di Italia Nostra di Bassano, nella sala del cinema teatro di Solagna, il 18 Marzo 2010 avente per oggetto:

“Variante alla Statale 47 della Valsugana - Un progetto per il territorio”,

al quale erano state invitate autorità regionali e locali, il Presidente di Italia Nostra ing. Rinaldi, di fronte ad una sala gremita di persone, si era pronunciato a favore del progetto della Variante SS 47 della Valsugana e contro il Project Financing conoscendone i possibili, non chiari, retroscena.
Sospetti confermati e ulteriormente incrementati alla presentazione dell'abnorme e insensato progetto.
Avevamo sempre considerato, come possibilità logica e alternativa, la realizzazione della Valdastico Nord il cui progetto aveva l'appoggio dell'Unione Europea, visto che il proseguimento della A 31, fino a Besenello, era stato inserito nella Rete Stradale Europea Ten - T (Rete di Collegamenti Trans Europei) che tutti i Paesi dell'Unione avrebbero dovuto recepire.
Abbiamo sempre contestato le varie affermazioni regionali che ritenevano la Valsugana non alternativa ma complementare alla Valdastico. Ma come! Per giustificare la realizzazione della Valsugana in Project si era ipotizzato un passaggio rapportato in 39/40.000 autovetture giornaliere quando i dati relativi all'anno 2010 di IMONITRAF.org, per il Brennero, davano un passaggio giornaliero di meno di 4.000 autoveicoli pesanti e inferiore ai 18.000 veicoli leggeri e quando il bilancio, relativo al 2013, della A 4 Holding è diminuito di un ulteriore 6,5%, rispetto al 2012.
Ora, dalla confessione dei due principali imputati degli scandali delle tangenti, veniamo a conoscenza che il rimpallo tra la realizzazione della Valdastico Nord e la Valsugana, era una cosa concordata tra Veneto e Trentino, al fine di dare l'appalto ad una ben nota società di costruzioni, con lo scopo che conosciamo.
Come Consiglio Regionale Veneto di Italia Nostra, nell'ottobre 2013, abbiamo inoltrato una Petizione al Parlamento Europeo, contro la Superstrada.
Con le precedenti Amministrazioni siamo stati voce incalzante, voce critica, a volte anche pungente ma sempre in funzione collaborativa perché il nostro scopo era ed è dettato dalla ricerca del bene comune, nello snellimento della rete viaria pur nella salvaguardia della bellezza dell'ambiente della nostra Valle e della salute dei suoi abitanti.
Con il sostegno dei 45 Comuni veneti che invitano Renzi, con il decreto “Sblocca Italia”, a completare la Valdastico Nord (mentre entro il 2015 verrà completata la Valdastico Sud), con le complicazioni scandalistiche dei Project e con la Vostra determinata presa di posizione contro il Project Financing, speriamo e riteniamo che la Regione debba fare un passo indietro.
Di ciò ringraziamo i Sindaci dell'Unione dei Comuni della Valbrenta e i Sindaci del Trentino.
Agli stessi raccomandiamo, nell'eventualità il progetto della SS. 47 della Valsugana non possa essere finanziato, di trovare una possibile urgente soluzione al problema di Carpané, pretendendo dallo Stato la realizzazione di una breve galleria che dal Merlo arrivi oltre la cava di Carpanè.

Italia Nostra Sez. di Bassano
Coordinamento Unitario Comitati “Per vivere in Valbrenta”

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