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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Vasi incomunicanti

Elena Donazzan e Nicola Finco elencano gli interventi della Regione Veneto negli ultimi 5 anni a favore di Bassano. Nonostante “la mancanza dell'interlocutore dall'altra parte”. E ce n'è anche per Luca Chenet riguardo alla tappa del Giro

Pubblicato il 07-05-2014
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“In questi cinque anni gli investimenti complessivi della Regione destinati a Bassano e al suo territorio, sia pubblico su pubblico che pubblico su privato, ammontano a 260 milioni di euro.”
L'assessore regionale Elena Donazzan, affiancata in conferenza stampa dal consigliere regionale Nicola Finco e dal candidato sindaco di Bassano della coalizione di centrodestra Federica Finco, snocciola i dati dei contributi e dei finanziamenti regionali che nel quinquennio corrispondente all'Amministrazione Cimatti sono comunque arrivati in riva al Brenta e dintorni. Scriviamo “comunque” perché, a detta dei due esponenti politici regionali, da parte del Comune di Bassano non è stato fatto nulla per favorire i rapporti con la Regione Veneto, ovvero per costruire un canale di relazioni istituzionali finalizzate a portare avanti a Venezia le istanze e le richieste della città passibili di intervento e di finanziamento della Regione.
“Di questi investimenti - specifica l'assessore regionale - la Sanità rappresenta ovviamente la parte più grossa, con 227 milioni destinati dal 2010 all'Ulss di Bassano e all'Ospedale. Circa 30 milioni sono stati erogati per il sociale, 220mila euro sono stati investiti nell'ultimo biennio per l'Edilizia Residenziale Pubblica, altri 400mila euro sono state le risorse destinate nell'ultimo biennio alle aziende, alle start-up, alle donne in azienda e al sostegno al lavoro. Sono tasse dei veneti e dei bassanesi che sono state destinate a Bassano e al Bassanese.”

Il candidato sindaco Federica Finco, l'assessore regionale Elena Donazzan e il consigliere regionale Nicola Finco all'incontro con la stampa in sala Tolio (foto Alessandro Tich)

“Abbiamo convocato questa conferenza stampa per dire quello che ha fatto la Regione per Bassano - aggiunge Nicola Finco - perché alcuni esponenti della maggioranza vanno dicendo in campagna elettorale che i due esponenti regionali non hanno fatto nulla per questo territorio.”
“Queste sono scelte - rimarca Donazzan - che la Regione ha fatto quasi in autonomia, mancando l'interlocutore dall'altra parte. Io, come assessore regionale, non sono mai stata sollecitata, così come il collega Finco.
Noi abbiamo fatto la scelta politica di riservare risorse come Regione Veneto a questa città e a questo territorio. Ma il ruolo di Bassano avrebbe potuto essere più importante se ci fosse stata una interlocuzione per una programmazione condivisa, cosa che ci sarà con Federica Finco sindaco. Avremmo potuto dare molto di più, e ci sono state delle occasioni mancate.”
La prima occasione mancata? “L'irrigidimento delle relazioni con il Demanio Pubblico rispetto alla Caserma Montegrappa.” Elena Donazzan pone all'origine del problema “il siparietto elettorale con lo sventolio di chiavi tra Cimatti e Pasinato che ha indispettito il Demanio, come se il passaggio di consegne della Caserma fosse una questione elettoralistica.”
Facciamo un breve recall per i nostri lettori: nel 2010, anno delle elezioni regionali, l'allora candidato alla Regione nonché ex sindaco di Cassola Antonio Pasinato (in corsa nella stessa lista della Donazzan, ovvero il PdL, e quindi suo concorrente diretto) aveva “consegnato” le chiavi della Caserma al confine tra i due Comuni al sindaco di Bassano, con gli alpini della sezione ANA Montegrappa schierati per l'occasione. Episodio che all'epoca sollevò un polverone, in particolare ad opera del PdL di Bassano, e un botta e risposta col primo cittadino in consiglio comunale.
“Con quella consegna di chiavi - afferma Donazzan - sembrava che la Caserma fosse passata di proprietà al Comune di Bassano e tutti se la bevvero. Ma la Caserma Montegrappa è ancora del Demanio, che per quell'episodio si è imbufalito e ha irrigidito l'interlocuzione con Bassano per risolvere la questione.”
Seconda occasione persa: “la sicurezza”. “La Regione ha dato 400mila euro al Comune di Bassano per il nuovo Commissariato di Polizia, che l'Amministrazione comunale ha chiesto di modificare come destinazione e di destinarli al rifacimento della sede della Polizia locale. E adesso continuiamo ad avere un Commissariato in sfratto.”
Terza occasione mancata: “il Tempio Ossario”. “La regione, grazie alla programmazione condivisa con la precedente Amministrazione, aveva contribuito con 500mila euro. Oggi ci troviamo ancora in questa situazione. Il Tempio Ossario non è stato tenuto in conto nelle priorità di questa Amministrazione, che ha preferito avere piante da tagliare in tutta la città.”
Sull'argomento aggiunge Federica Finco: “Coi 13 milioni avuti dai Fontanazzi, da Pengo e dal lascito Baccin, 1 milione per il Tempio Ossario il Comune lo poteva benissimo trovare. Potevano mettere a posto anche il Ponte Vecchio e il Ponte Nuovo, e ancora ne avanzava. E invece li hanno utilizzati per le spese correnti. E per fare cosa? L'illuminazione spenta e cumuli di alberi non richiesti. C'era un progetto di rilancio turistico, Le Vie del Brenta, già finanziato per 150mila euro dalla Provincia Autonoma di Trento, e lo hanno preso e messo nel cassetto. Con le civiche non si va da nessuna parte, né rapportandosi solo ai Comuni dello stesso segno politico.”

Mai dire Chenet

Ma è soprattutto la quarta “occasione mancata”, così come viene presentata dai due amministratori regionali, a incuriosire in particolare il taccuino del cronista: e cioè la cronotappa del Giro d'Italia Bassano-Cima Grappa del 30 maggio prossimo.
“La Regione ha fatto un investimento importante per le tre tappe venete del Giro - spiega l'assessore regionale -. 360mila euro più Iva all'organizzazione Rcs. Un investimento dovuto al fatto che 1 euro investito nella promozione del turismo nel territorio genera 10 euro, e la tappa di Bassano sarà trasmessa in mondovisione con sei ore di diretta Rai. La Regione Veneto, ovvero l'assessore competente Marino Finozzi, ha costituito il Comitato tappa per Bassano, di cui fanno parte anche Nicola Finco e l'assessore comunale e attuale candidato sindaco Dario Bernardi, nominando come presidente del Comitato il presidente di Confcommercio Luca Chenet, con il suo impegno di non candidarsi alle elezioni amministrative. Finozzi, dopo le voci che continuavano a girare a Bassano, ha chiesto ha Chenet: “ti candidi?” e Chenet ha detto “no”.
Ci troviamo oggi a una ventina di giorni dall'evento e Bassano sta perdendo una grande occasione di sviluppo e promozione del territorio perché qualcuno ha messo davanti le proprie ambizioni personali.”
Chenet, come noto, a seguito della sua candidatura alle amministrative si è dovuto dimettere, oltre che da presidente di Confcommercio Bassano, anche dalla presidenza del Comitato tappa. Cosa che, secondo i bene informati, ha fatto letteralmente imbestialire Finozzi. Anche perché solo tre giorni prima della sua “discesa in campo” l'allora presidente di Confcommercio aveva convocato la stampa nella sede dell'Umce per annunciare il ricco programma di iniziative collaterali previste in attesa e in concomitanza della Corsa Rosa, delle quali Chenet era l'autentico deus ex machina.
“Ma di quella conferenza stampa nessuno di noi sapeva nulla” - ribattono Finco, che è pure membro del Comitato, e Donazzan.
L'uscita di scena di Chenet dal Comitato tappa, rimasto “acefalo”, ha provocato la partenza ad handicap dell'organizzazione degli eventi e la complicazione dei rapporti con gli sponsor. “Un grande sponsor si è lamentato con la Gazzetta - ci viene riferito - dicendo che è stato trattato meglio in un piccolo paesino del Friuli che non a Bassano.” “Ma come Comitato stiamo andando avanti - puntualizza Nicola Finco - anche senza Luca Chenet.” E lunedì prossimo una nuova conferenza stampa aggiornerà la situazione, in quello che è ormai il conto alla rovescia verso il grande appuntamento del 30 maggio.
Ma non è tutto: perché Finco e Donazzan, riguardo alla tappa a cronometro del Giro, lamentano anche in questo caso la latitanza del Comune: “L'Amministrazione non ha fatto nulla. Il Comune di Crespano ha invece già fatto tutto, e a Crespano, e non a Bassano, ci sarà il quartier generale della tappa, quello dove vanno tutti i giornalisti e le televisioni.”

“Grandi eventi e grandi mostre: Bassano la grande assente”

I due politici della Regione bacchettano l'Amministrazione di Bassano a 360 gradi: “Per i grandi eventi, le grandi mostre, la Regione non si è mai sottratta.” Viene citato il caso di Castelfranco Veneto, che dopo la fortunata mostra su Giorgione si appresta a organizzare nel 2014 una altrettanto importante mostra su Paolo Veronese. “Ma Bassano? E' stata la grande assente.”
“Siamo sempre intervenuti su Operaestate Festival - continua Donazzan -, ma un “grazie” non c'è stato mai, una parola gentile che si usa anche tra le istituzioni.”
Nicola Finco chiarisce la questione della Sanità: “Le schede ospedaliere regionali prevedevano un depotenziamento dell'Ospedale di Bassano. In sei mesi di lavoro siamo riusciti ad adeguarle moltissimo per mantenere i servizi. Abbiamo salvato Chirurgia Vascolare, un reparto di eccellenza del San Bassiano, e il Maxillofacciale, c'è stato l'aumento da 505 a 515 posti letto, più 42 posti letto di ospedale di comunità e i 20 posti letto della nuova unità compartimentale di medicina d'urgenza. In sei mesi, ad eccezione del sindaco di Asiago Gios, non ho ricevuto una lettera dalla Conferenza dei Sindaci per chiedermi di salvare un reparto o un posto letto. Chi parla di “Grande Bassano” sono persone che in questi anni non hanno collaborato con nessuno.”
C'è poi la questione Arpav: “Due anni fa era stata decisa la chiusura della sede di Bassano. In questo caso ho ricevuto una lettera di Cimatti, poi niente. Come sapete, quindici giorni fa la sede Arpav di Bassano è stata salvata - rammenta Finco, presidente di quella VII Commissione consiliare “Tutela ambiente” in Regione che nella vicenda ha avuto un ruolo preponderante -. Bassano è una delle poche sedi salvate a livello periferico, segno di attenzione al territorio.”
L'ultimo appunto è per il Centenario della Grande Guerra, per il quale la Regione Veneto ha stanziato complessivamente 7 milioni e mezzo di finanziamento per il ripristino dei beni strutturali e 500mila euro per gli eventi.
“Con Federica Finco vogliamo Bassano capitale delle commemorazioni della Grande Guerra - sottolinea Elena Donazzan -. Se va su la sinistra, ci perdiamo la grande occasione. Lo dico apertamente. Sono temi politici e culturali. Politica e cultura devono andare di pari passo.”
E c'è anche il finale aperto, sempre per voce della Donazzan: “In centro a Bassano abbiamo un chilometro e mezzo di vetrine sfitte. Ma l'anno scorso la Regione ha dato a Bassano un contributo di 200mila euro per valorizzare e rivitalizzare il centro storico. Che fine hanno fatto?”.

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