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Poste inagibili a Rossano per i danni dell'assalto al postamat del 24 gennaio. Al momento il servizio postale è trasferito a Rosà: il sindaco Martini istituirà un pullmino per gli utenti che non possono raggiungere Rosà con mezzi propri
Pubblicato il 16-02-2014
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Avevano fatto saltare il postamat con una fin troppo potente carica esplosiva, facendo così andare in fumo i 40mila euro in contanti contenuti nella cassa.
Bottino in cenere per i rapinatori che domenica 24 gennaio, nel cuore della notte, avevano assaltato l'ufficio postale di via Cartiera a Rossano Veneto, fuggendo a mani vuote con una scia di danni provocati dalla deflagrazione e dall'incendio che ne è conseguito.
Danni che “risultano molto più ingenti di quello che ci aspettavamo”, come ha riferito al sindaco di Rossano Morena Martini il direttore responsabile delle strutture di Poste Italiane Livio Rado. Attualmente l'inagibile ufficio postale è ancora chiuso, e rimarrà tale per almeno ancora due mesi: per i cittadini di Rossano Veneto il servizio postale è stato temporaneamente trasferito a Rosà.

Il sindaco di Rossano Veneto Morena Martini (foto: archivio Bassanonet)
“Come Amministrazione comunale - afferma il sindaco Martini - ci siamo mossi subito. E' stata inviata una lettera alla direzione provinciale e sono stati presi contatti con i responsabili. Nel colloquio di martedì scorso ho ribadito al direttore Rado la grave situazione che si è venuta a creare e l'enorme disagio che, soprattutto i cittadini anziani o senza patente, incontrano nel poter accedere ai servizi che sono stati dislocati nella vicina Rosà.”
“Ho ricevuto telefonate da decine di cittadini - prosegue - e, con loro, abbiamo convenuto nel continuare a far presente alle Poste la nostra situazione. Il dott. Rado mi ha confermato che i danni non riguardano solo lo “scasso” in sé, ma la parte più grave riguarda l'incendio che ne è scaturito e che ha messo di fatto fuori uso l'intera strutture. Il danno può essere riparato soltanto da ditte altamente specializzate previo verifica dei preventivi. La data di riapertura è stata ipotizzata per metà aprile. Ho espresso contrarietà e disappunto, sollecitando il direttore ad un intervento il più solerte possibile.”
“Da quanto mi ha riferito il responsabile - aggiunge la Martini -, anche a loro preme risolvere il più presto possibile questo disagio, riaprendo gli sportelli rossanesi in tempi congrui che, per i motivi suesposti, non saranno purtroppo celeri. Nei prossimi giorni invierò anche una lettera a Roma, alla sede centrale di Poste Italiane.”
“Nel frattempo - conclude il sindaco - come Amministrazione stiamo pensando di istituire un servizio di pullmino per tutti quegli utenti che non hanno la possibilità di raggiungere Rosà con mezzi propri. Invito, pertanto, questi cittadini a passare in Comune all'ufficio anagrafe e lasciare il loro nome ed il loro recapito. Vediamo di poter sollevare, almeno in parte, le fasce più deboli da questo problema.”
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