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“Brutto atteggiamento, anche se molto educato, quello tenuto dai vertici aziendali della AkzoNobel: non hanno dato alcuna risposta alle domande molto chiare da noi poste e le poche cose che hanno detto sono state pessime. Soprattutto non ci hanno spiegato perché vogliono chiudere uno stabilimento come quello di Romano d’Ezzelino che é molto performante, produttivo, ben organizzato e con maestranze di altissima professionalità”.
E’ questo l’amaro commento dell’assessore al Lavoro della Regione del Veneto, Elena Donazzan, alla fine della lunga riunione svoltasi stamane a Roma, al Ministero dello Sviluppo Economico, sull’annunciata chiusura dello stabilimento di Fellette della multinazionale della chimica.
“Ho ricordato agli svedesi - ha detto ancora l’assessore - che tante, troppe sono le trattative, a cui assisto personalmente in questo Ministero, di aziende in difficoltà e di multinazionali che hanno logiche competitive molto dure. Ma raramente ho trovato tale rigidità nel non voler attivare strumenti diversi dalla chiusura e dal licenziamento, addirittura negando la possibilità di ricercare un altro acquirente che voglia produrre salvaguardando i posti di lavoro.”
“Se la loro logica - ha concluso Donazzan - è quella del mero profitto finanziario, la nostra è quella della buona occupazione e della difesa della capacità produttiva nei territori e pertanto faremo di tutto per cercare nuovi imprenditori e di obbligare così AkzoNobel a vendere non tanto il sito, perché di capannoni vuoti ne abbiamo fin troppi, ma lo stabilimento.”
Le parti si sono date appuntamento per un nuovo incontro il 13 febbraio prossimo.
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