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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
“Romano alzi la voce contro la Nuova Valsugana”
Cuore Civico deposita in Comune una mozione consiliare sull'argomento della superstrada, ma il documento non è ancora inserito all'Ordine del Giorno. “L'Amministrazione continua a tenere imperterrita la testa sotto la sabbia”
Pubblicato il 25-09-2013
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Sulla questione della Superstrada Nuova Valsugana, riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa, trasmesso il redazione dal gruppo Cuore Civico di Romano d'Ezzelino:
COMUNICATO
Foto: archivio Bassanonet
La settimana scorsa Cuore Civico ha formalmente depositato presso il Comune di Romano d’Ezzelino una Mozione consiliare inerente la questione “Nuova Valsugana”. Ad oggi nessun riscontro in merito all’accettazione o meno della stessa; nessuna intenzione da parte del Sindaco Rossella Olivo (che ricordiamo essere anche Presidente del Consiglio comunale, colui che “dovrebbe” garantire anche la rappresentatività delle minoranze) di pronunciarsi in tempi consoni all’importanza ed alla gravità dei temi esposti. Leggiamo, scorrendo tra le righe dell’ordine del giorno del Consiglio comunale convocato per Sabato 28, che si preferirà discutere “sulla legge referendaria per l’indipendenza del Veneto”; tema di fondamentale importanza per la comunità.
Cuore Civico le promesse le vuole mantenere, con impegno e perseveranza; in campagna elettorale e nel post elezioni, lo scorso anno, eravamo stati chiari: ci eravamo assunti il dovere di informare, di perseguire un’opposizione leale e costruttiva, senza incattivimenti, ma centrata sui contenuti.
Per primi, nel Gennaio 2012, avevamo lanciato l’allarme sull’impatto devastante che la Nuova Valsugana avrà per il territorio ed i cittadini di Romano; avevamo pubblicato i tracciati, siamo stati accusati di “inutili allarmismi”, derisi, e non solo dall’Amministrazione. Era tutto reale. Ma non solo Romano sarà spianata con una spropositata colata di cemento, traforata alle pendici del Grappa per la realizzazione dell’imbocco di un tunnel di 12 km, che per forza di cose muterà completamente il microclima e l’assetto idrogeologico di quella zona: il nuovo P.T.R.C. Veneto (Piano Territoriale Regionale di Coordinamento), approvato ad Aprile, darà la possibilità alla Regione di dichiarare di “interesse strategico” le zone nel raggio di km 2 dagli svicoli/caselli di arterie come la Nuova Valsugana, esautorando i comuni dalle competenze urbanistiche e viabilistiche.
E quale comune poteva essere più penalizzato da questa forma di “esproprio” di sovranità? Romano d’Ezzelino, che da nord a sud, lungo tutto l’asse della Nuova Valsugana (area Fratelli compresa!), diventerà di fatto un sub-territorio regionale.
Drammatico; tanto drammatico che l’Amministrazione continua imperterrita a tenere la testa sotto la sabbia, e mai si è pronunciata in maniera decisa contro questo scempio. Non è questa la sede per chiederci il perché di questo atteggiamento, che ha il sapore amaro di un “silenzio-assenso”; lo valuteremo con serenità (!) fra pochi mesi, quando forse vedremo qualche volto noto tra i candidati per le elezioni Europee o Regionali.
Il senso della Mozione di Cuore Civico è proprio quello di rompere questo colpevole silenzio. Ha il senso di riportare il Consiglio Comunale all’importanza che gli compete: la pura rappresentatività delle istanze dei cittadini.
Il Consiglio di Romano d’Ezzelino ha il DOVERE di dare voce alla crescente preoccupazione della popolazione rispetto alla realizzazione di quest’opera. E’ in quella sede che i Consiglieri, in coscienza e indipendentemente da schieramenti politici, dovrebbero pronunciarsi in merito al futuro dei cittadini che hanno dato loro il voto, e dimostrare di essere in “ascolto” rispetto al “NO” che ormai è certificato dall’enorme consenso che i Comitati stanno ottenendo sul territorio.
Sembra invece che l’Amministrazione voglia continuare con la linea del silenzio-assenso e del bavaglio preventivo; anzi sembra addirittura mal digerire che i cittadini possano liberamente schierarsi contro un’opera che cambierà irrimediabilmente l’assetto ambientale e urbanistico di Romano, e persevera nel difendere l’indifendibile, facendo finta di non leggere dalle cronache sull’implosione del sistema/strumento del Project Financing, orientato agli interessi di “pochi intimi” e non del territorio. Un’Amministrazione tanto cieca da occuparsi infantilmente di mettere alla porta, come persone non gradite, i Presidenti dei Comitati a difesa del territorio, in occasioni istituzionali estranee alla questione, affossando, con un dispetto, il lavoro che queste persone per anni hanno portato avanti per il bene comune. Questa è la politica che non ci piace. Un tema di questa portata va affrontato a testa alta, mettendoci la faccia, e con un voto palese in Consiglio Comunale. La Mozione di Cuore Civico chiederà ad ogni Consigliere di votare per impegnare Sindaco e Giunta:
ad esprimere nei confronti della Regione Veneto, posizione netta di dissenso in merito all’opera così come progettata, denominata “Nuova Valsugana”;
ad indirizzare all'ufficio di presidenza della Regione Veneto formale richiesta di chiarimenti e concorrere a promuovere con altri Enti locali ed i Comitati, una conferenza di servizi per un esame ed una discussione comune di tracciati, relazioni tecniche e scientifiche e degli studi di fattibilità economico-finanziaria, assumendo un ruolo attivo di contrapposizione all’opera così come progettata.
a farsi promotori in Regione Veneto di azioni volte alla revisione del nuovo P.T.R.C., in particolare dell’art. 38 ivi previsto, attivandosi anche presso gli altri enti locali al fine di definire e concertare una strategia comune e sostenendo un indirizzo politico finalizzato al mantenimento ed alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio locale;
Vogliamo ricordare che la Mozione è per le minoranze lo strumento principale per orientare o sollecitare l’indirizzo politico dell’Amministrazione.
Se la Mozione fosse approvata a maggioranza, Sindaco e Giunta devono seguire l’impegno indicato, e alzare finalmente la voce nelle sedi competenti; se invece i Consiglieri di maggioranza voteranno contro, affossando la Mozione, sapremo che l’Amministrazione è favorevole alla realizzazione dell’opera, ritiene equa la devastazione di Romano (per arrivare a Cismon del Grappa 5 minuti prima), e concede volentieri la prelazione sull’urbanizzazione di Romano alla Regione Veneto. Altro che autonomie locali, diremmo tutti; una becera forma di “genuflessione” che avrebbe il sapore della consegna delle chiavi del municipio in mano ad altri.
La cosa che non vorremmo è che la Mozione non riesca ad arrivare in Consiglio, magari respinta adducendo la motivazione che Sindaco, Giunta e Consiglio non devono pronunciarsi in merito a decisioni su cui non hanno potere decisionale, in quanto “calate dall’alto”. Perché poi leggiamo l’ordine del giorno del Consiglio di Sabato, dove verrà discusso il referendum sull’indipendenza del Veneto, e ci chiederemmo: lo fanno apposta?
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